PUSSY VIA! IL TRIBUNALE DI MOSCA HA DICHIARATO IL COLLETTIVO FEMMINISTA PUSSY RIOT “ORGANIZZAZIONE ESTREMISTA”, E NE HA VIETATO OGNI ATTIVITÀ SUL TERRITORIO RUSSO – GIÀ LO SCORSO SETTEMBRE CINQUE ATTIVISTE ERANO STATE CONDANNATE IN CONTUMACIA A PENE DA 8 A 13 ANNI DI COLONIA PENALE CON L’ACCUSA DI AVERE DIFFUSO “NOTIZIE FALSE” SULL'ESERCITO RUSSO – VIDEO
(askanews) - Il Tribunale distrettuale Tverskoy diMosca ha dichiarato il collettivo artistico femminista Pussy Riot "organizzazione estremista", vietandone ogni attività sul territorio russo.
Il gruppo è diventato famoso oltre 10 anni fa, nel 2012, con la "Punk Prayer" nella Cattedrale di CristoSalvatore a Mosca: una denuncia dell'allineamento tra la Chiesa ortodossa russa e il presidente Vladimir Putin.La richiesta diventata oggi verdetto era stata presentata dalla Procura Generale della Federazione Russa. L'intero procedimentosi è svolto a porte chiuse, senza accesso al pubblico o ai media.
La sentenza rappresenta l'ultimo atto delle autorità giudiziarie russe contro il gruppo. Già a settembre, il Tribunale Basmannyj di Mosca aveva condannato in contumacia cinque esponenti del collettivo a pene detentive da 8 a 13 anni di colonia penale. Le accuse, nell'ambito dell'articolo 207.3 del codice penale russo, riguardavano la diffusione di "notizie false" sull'esercito russo.
La totale interdizione fa riferimento a due azioni specifiche: il video "Mamma, non guardare la TV" che prende posizione contro la guerra e una performance di aprile 2024 alla Pinacoteca d'Arte Moderna di Monaco di Baviera.
Anche in quell'occasione le attiviste hanno criticato l'invasione dell'Ucraina, definendo il presidente Vladimir Putin un "criminale di guerra", e una di loro ha orinato su un suo ritratto.
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