cop28 dubai sultano al jaber emirati arabi conferenza clima nazioni unite

MA QUALE TRANSIZIONE ECOLOGICA: LA COP28 È L'APPUNTAMENTO PERFETTO PER PETROLIERI E LOBBISTI – A DUBAI SI APRE LA 28ESIMA CONFERENZA SUL CLIMA DELLE NAZIONI UNITE, MA IL FLOP È GIÀ ASSICURATO – ASSENTI XI, BIDEN, IL PAPA E ANCHE GRETA (MA CI SARÀ IL “PREZZEMOLINO” ZELENSKY) – GLI EMIRATI PROMETTONO DI TRIPLICARE L’ENERGIA PULITA ENTRO IL 2030 MA SENZA IMPORRE NUOVI VINCOLI ALLE FONTI FOSSILI (CIAO CORE!) – LE ACCUSE AL SULTANO AL JABER: VUOLE SFRUTTARE L'EVENTO PER STIPULARE CONTRATTI DI GREGGIO E GAS CON ALTRI PAESI…

1 – ACCUSE AL SULTANO PER GLI AFFARI COL PETROLIO “SFRUTTA IL VERTICE PER FARE NUOVI CONTRATTI”

Estratto dell’articolo di Giacomo Talignani per “la Repubblica”

 

cop28 a dubai

Follow the oil. Se nel film Tutti gli uomini del presidente per arrivare alla verità era necessario «seguire i soldi», alla Cop28 di Dubai è il petrolio l’elemento cruciale a cui fare attenzione, quello che getta ombre nere sulla riuscita della Conferenza, minando la credibilità del vertice con accuse che arrivano fino alla presidenza del sultano Al Jaber.

 

Il gruppo di giornalismo investigativo Center for Climate Reporting, insieme alla Bbc, racconta, grazie a documenti riservati, il tentativo da parte di Al Jaber — che è contemporaneamente presidente della Cop28, manager delle rinnovabili e amministratore dell’azienda petrolifera emiratina Adnoc — di voler sfruttare l’occasione della Conferenza per stipulare contratti di petrolio e gas con altri Paesi.

 

sultan Al Jaber - sultano degli emirati arabi uniti

Ovviamente il sultano ha respinto tutte le accuse, rilanciando al contrario l’idea che questa Cop, a livello di azioni per il clima, sarà «la più importante dagli Accordi di Parigi». […]

 

Il sultano ha riconosciuto il dover «uscire gradualmente dal fossile» e confermato l’idea di puntare su tecnologie in grado di assorbire e stoccare la CO2, senza però sbilanciarsi su tempi e freni alla produzione di greggio, che al contrario secondo le stime OPEC è destinata ad aumentare.

 

Anche per assicurarsi di mantenere in vita il petrolio arabo o il gas su cui punta l’Italia con il Piano Mattei, alla Cop28 sono dunque attesi centinaia di lobbisti dell’industria oil and gas che potrebbero superare gli oltre 600 presenti nella scorsa edizione in Egitto. […]

 

2 – ACCUSE AL SULTANO E DUELLO SUI SOLDI: LA COP DEGLI ASSENTI E DELLE TENSIONI

Estratto dell’articolo di Sara Gandolfi per il “Corriere della Sera”

 

cop28 a dubai 6

Si apre la 28esima Conferenza sul Clima delle Nazioni Unite, […]  ma l’atmosfera a Dubai è carica di pessimismo. Colpa anche delle indiscrezioni secondo cui il presidente della Cop, l’emiratino Sultan Al Jaber, vorrebbe stringere, durante gli incontri bilaterali, accordi nel settore del gas e del petrolio (è Ceo sia dell’azienda statale del petrolio sia di quella per le rinnovabili). Ieri si è difeso: «Sono accuse false, scorrette».

 

Domani e sabato, nel World Climate Action Summit, prenderanno la parola i capi di Stato e di governo, per elencare i propri impegni in materia climatica. Assenti sia il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, sia il leader della Cina, Xi Jinping. Anche il protagonista più atteso, Papa Francesco, ha dato forfait all’ultimo per ragioni di salute; al suo posto ci sarà il cardinale Parolin. […]

 

cop28 a dubai 5

Tra i 160 leader attesi al vertice figurano il presidente ucraino Zelensky, il turco Erdogan, il francese Macron, il brasiliano Lula e, per restare sulla cronaca, sia l’israeliano Herzog sia il leader dell’Autorità palestinese Abu Mazen. La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, interverrà domani, nella giornata dedicata all’adattamento.

 

Tra i Vip non politici, ci saranno re Carlo d’Inghilterra, Bill Gates e l’attivista Vanessa Nakate. Non sarà a Dubai, invece, Greta Thunberg. Il bilancio (o Global Stocktake) sul rispetto dei target stabiliti a Parigi, per non superare la soglia limite degli 1,5° di aumento della temperatura media globale, sarà uno dei temi principali di Cop28. […]

 

sultan Al Jaber - sultano degli emirati arabi uniti

Al centro del dibattito, e delle polemiche, anche i finanziamenti sia per il Fondo clima, che (forse) finalmente quest’anno raggiungerà i 100 miliardi di dollari promessi dai Paesi ricchi, sia per il fondo Perdite e Danni, unico vero risultato raggiunto lo scorso anno a Cop27, su cui ancora non c’è l’accordo definitivo rispetto a chi saranno i donatori, quanto denaro conterrà e come verrà erogato. L’unico punto su cui c’è un’intesa è che, temporaneamente, verrà gestito dalla Banca Mondiale. […]

 

3 – COP28 L'OMBRA DEL PETROLIO

Estratto dell’articolo di Nicolas Lozito per “la Stampa”

 

cop28 a dubai

[…]  Sultan Ahmed Al Jaber […] è un'entità bifronte: un giorno sembra pendere verso la nuova rivoluzione verde, il giorno dopo sembra ritrovare equilibrio nel vecchio mondo dei combustibili fossili, visto che è a capo della compagnia petrolifera nazionale Adnoc.

 

Il grande appuntamento di diplomazia climatica si apre con le stesse contraddizioni: una grande assemblea di condominio in cui il parere di ciascuno dei 198 Paesi conta e ognuno dei 70.000 delegati registrati per gli eventi delle prossime due settimane verrà ascoltato, ma dove alla fine l'ultima decisione spetta a una persona, l'amministratore di condominio Al Jaber. Tiene la penna "dalla parte del manico".

 

XI JINPING E JOE BIDEN

Il "Sultano", 50 anni compiuti ad agosto, è uomo che ama fare i compiti. Dice di essersi preparato meglio di chiunque altro, consultando scienziati, imprenditori, politici di tutto il mondo. Un mese fa, intervistato dal New York Times, ha assicurato di «essere la persona perfetta per questo lavoro».

 

Il piano di Al Jaber si può riassumere in una frase: ridurre le emissioni senza necessariamente ridurre l'estrazione e l'uso dei combustibili fossili. Una missione oggi impossibile, visto che non ci sono strumenti tecnologici o naturali sufficientemente sviluppati e potenti per assorbire più CO2 di quanta ne emettiamo ogni anno con le nostre attività.

 

cop28 a dubai 7

[…] Al Jaber crede che con la sua ricetta sia possibile limitare il surriscaldamento globale a +1,5°C rispetto all'era pre-industriale (il livello considerato sicuro dagli scienziati). Per farlo è necessario triplicare le rinnovabili per il 2030, investire in tecnologie di cattura della CO?, rendere più credibili gli strumenti di finanza verde globali e più fluidi gli aiuti internazionali verso i Paesi vulnerabili.

 

Sui combustibili fossili la linea ufficiale è «una responsabile riduzione graduale dei combustibili fossili unbated» (unbated sono appunto le fonti estratte da impianti che non prevedano compensazioni delle emissioni generate). Aggettivi e avverbi che sembrano depotenziare le ambizioni e favorire chi, nella zona grigia, continua a fare affari con petrolio e gas. Le lobby del petrolio saranno presenti in massa a Dubai, già l'anno scorso si contavano più di 700 accrediti, quest'anno la quota sarà ancora più alta.

 

[…]

 

cop28 a dubai 3

Il successo della Cop si misurerà non solo nelle parole scelte o negli accordi siglati, ma anche nella capacità di ristabilire una nuova rotta per i sistemi economici globali. Proprio ieri è uscito un nuovo rapporto di Boston Consulting: per raggiungere gli obiettivi climatici nei prossimi tre decenni saranno necessari investimenti di 3-5 mila miliardi di dollari all'anno, un aumento da cinque a otto volte rispetto ai livelli attuali.

 

Un totale di 100-150 mila miliardi di dollari. Una cifra altissima, ma di fronte alla crisi climatica il vero prezzo, però, è non agire. Al Jaber, il Sultano che oscilla tra promesse e interessi ci deve aiutare a prendere la strada giusta.

cop28 a dubai 10sultan Al Jaber - sultano degli emirati arabi uniti sultan Al Jaber - sultano degli emirati arabi uniti cop28 a dubai 1cop28 a dubai 2papa francescocop28 a dubai 4

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…