violenza sessuale

QUANDO SI PARLA DI STUPRI IN TIVÙ REGNA IL CAOS - FACCI: "NEI TALK SHOW SI FA CONFUSIONE FRA REATI MOLTO DIVERSI COME ABUSO SESSUALE, STALKING, MALTRATTAMENTI, PERCOSSE. E SE LA VITTIMA ERA UBRIACA O DROGATA? E SE LO SBRONZO SEI TU? E SE LA RIACCOMPAGNI A CASA? LA CASSAZIONE FA CHIAREZZA SU ATTENUANTI E AGGRAVANTI, ANCHE SE UNA CAZZATA LA SCRISSE ANCHE LEI, SU QUELLA STORIA DEI JEANS..."

Filippo Facci per "Libero Quotidiano"

 

tele scazzo tra filippo facci e luca telese 7

Un quotidiano ha titolato addirittura «Milano da stuprare» solo sulla base dell'orrendo caso Genovese (novembre 2020) e di quello recente di Antonio Di Fazio, un altro riccone arrestato venerdì perché dedito a stordire e violentare: questo mentre troneggia il caso Grillo (Ciro) che al pari degli altri non è stato neppure rinviato a giudizio, anche se giornali e televisioni l'hanno già - il caso - periziato e dibattuto.

 

FILIPPO FACCI

Ma non è mai inutile ricordare che gli stupri rientrano tra le cosiddette «notiziabili» (come gli incidenti sul lavoro, o le rapine, o il bullismo) e cioè che i giornali, in teoria, potrebbero riportare un caso nuovo tutti i giorni: sono così tante, le violenze sessuali, che in qualsiasi momento si potrebbe montare una campagna che apparirebbe doverosa.

 

antonio di fazio

Ogni tanto però ci sono delle vampate (casi celebri) che fanno sembrare improvvisa un'emergenza che dovrebbe esserci sempre: accadde anche nel 2009, quando pareva che non si potesse più uscir di casa e che tutti gli stupratori fossero romeni: i media si scatenarono, al punto che il governo improvvisò una legge disgraziata che fu fatta a pezzi dalla Corte Costituzionale, e meno male: prevedeva il carcere automatico per tutti i sospettati (solo sospettati) e cioè galera obbligatoria in barba a ogni presunzione di non colpevolezza.

 

alberto genovese

Eppure le forze politiche, pressate dai mass media e da campagne a intermittenza, riuscirono a dividersi persino su questo: come se noi italiani fossimo incapaci di una giusta oscillazione tra cultura della legalità e rispetto delle garanzie, come se fossimo condannati a oscillare invece tra il peggior forcaiolismo e il garantismo più peloso.

 

alberto genovese

E perdonate se abbiamo impiegato un po', ma siamo al punto. E il punto, per una volta, non è se gli stupri siano in calo o in crescita, o il paragone con altre nazioni, o quanti siano i dati reali rispetto alle denunce: argomenti classici.

 

CIRO GRILLO

Il punto è che i processi giornalistici e soprattutto televisivi (a cui ho pure partecipato) stanno offrendo anche spettacoli desolanti e basati su una legge tutta propria, dove fioccano i «secondo me» sganciati dalla legge e a mio dire da una corretta informazione.

 

ciro grillo quarto grado

DIFFERENZE

Non si tratta di fare i maestrini: ma vedere ospiti improvvisati che menano sempre lo stesso torrone dagli Anni Settanta, o sparano sentenze («è colpevole, è uno stupro gravissimo») senza neppure conoscere la differenza tra violenza sessuale, stalking, maltrattamenti, percosse o ingiuria, che sono reati diversi in scenari diversi, beh, è qualcosa che rischia di far dimenticare che per rispettare la legge occorre almeno conoscerla un minimo, e che, anche conoscendola - lo confessava l'ex magistrato Carlo Nordio - spesso i giudici preferirebbero l'inferno, anziché addentrarsi nel ginepraio di un processo per stupro. Non è sempre come nel caso Genovese, dove c'erano 19 telecamere che hanno filmato tutto.

 

ciro grillo 9

C'è la legge e poi c'è la giurisprudenza che la interpreta secondo lo spirito dell'epoca. I giudici non fanno sociologia o sermoni su moralismi e libertinismi: hanno delle linee guida che in sostanza sono le sentenze della Cassazione, dalle quali possono svicolare sino a un certo punto.

 

Due giudici diversi possono decidere di uno stesso caso in maniera diversa (altrimenti basterebbe un computer, e non esisterebbero i gradi di giudizio) ma ci sono degli orientamenti ai quali non possono sottrarsi, e neppure noi che opiniamo liberamente su giornali e tv.

 

ESTREMI OPPOSTI

stupro

Intendiamoci: i partiti del «se l'è andata a cercare» o che difendono la donna sempre e comunque ci saranno sempre. Ma il fatto che una donna, per esempio, non dica né sì né no, non è considerato un argomento: si parla di «dissenso implicito», e la Cassazione dice che «il dissenso è da presumersi laddove non sussistano indici chiari volti a dimostrare l'esistenza di un tacito e inequivoco consenso».

 

stupro

Se una ragazza piange, per dire, è più che plausibile che dissenta, come pure sarebbe comprensibile una sua mancata reazione se fosse stata minacciata o picchiata.

 

E se era ubriaca o drogata? La Corte spiega che bisogna capire se si trovasse in condizioni di inferiorità psichica e non potesse cioè scegliere liberamente: e capirlo e dimostrarlo forse è più complicato che sparare dei «secondo me» dal palco di un talk show.

 

stupro

Certo, è complicato: sarà accaduto a molti di trovarsi a letto con un soggetto che ha alzato il gomito e che magari l'ha fatto apposta, proprio per lasciarsi andare più facilmente: e comprendere il confine tra una forzatura cercata o sgradita resta un bel casino, ma in ogni caso la Cassazione dice che se una donna ha bevuto, o si è drogata, non c'è aggravante per il presunto violentatore: ma ciò non toglie che quando lei realizzi - lo dice la Corte - possa denunciare.

 

Poi ci sono le accuse di averla ubriacata o drogata apposta, per approfittarne: se dimostrato, può aggravare la pena di un terzo e darti galera sino a 16 anni. E se l'ubriaco sei tu? Nessuna attenuante, articolo 92 del Codice: «L'ubriachezza non derivata da caso fortuito o da forza maggiore non esclude né diminuisce l'imputabilità».

 

stupro

E neanche se l'accompagni a casa, e lei sembra tranquilla, no, non puoi pensare di averla sfangata: una sentenza spiega che questo non rende meno attendibile una sua denuncia. Neppure «credevo che ci stesse» o «ma allora mi avrebbe denunciato subito» hanno gran valore: la legge ha aumentato sino a un anno il tempo utile per elaborare e denunciare.

 

Giusto? Sbagliato? Sicuramente complicato, come pure una donna che si lasciasse legare o bendare o insomma accettasse sesso estremo, ma poi cambiasse idea: tu devi capirlo, dice la legge. E noi non giudichiamo.

 

JEANS VIOLENZA SESSUALE

Ci sono poi le aggravanti, tipo l'abuso di autorità (forze dell'ordine, politici, datori di lavoro, insegnanti) e ci sono le attenuanti, tipo l'aver fatto poco o niente durante una violenza di gruppo: ma aver solo assistito non garantisce l'assoluzione.

 

Insomma, è cambiato molto rispetto a quando la stessa Cassazione (1998) scrisse che una donna che portasse i jeans doveva essere per forza consenziente, perché sfilarli contro la sua volontà era impossibile. Su questo invece sì, giudichiamo: era proprio una cazzata.

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…