tiktok privacy minori

TIKTOK, CHI SPIA? DOPO LE POLEMICHE DI TRUMP SULL'UTILIZZO CINESE DEI DATI DEGLI UTENTI OCCIDENTALI, SI SVEGLIA ANCHE IL NOSTRO GARANTE, CHE ACCUSA IL SOCIAL DI VIOLARE LA PRIVACY DEI RAGAZZINI - L’ITALIA È LA PRIMA IN EUROPA A CONTESTARE L’AZIENDA NATA IN CINA E CHE L’ANNO SCORSO FATTURAVA 1,5 MILIARDI AL MESE - UN’EVENTUALE MULTA MILIONARIA PER MANCATA TUTELA DEI MINORI LE FAREBBE COMUNQUE IL SOLLETICO…

Giuseppe Salvaggiulo per “La Stampa

 

 

 

TIKTOK

Secondo il Garante della privacy, TikTok, il social network di video musicali amatoriali che spopola tra i giovani, viola sistematicamente la privacy dei minori. Non è l'unico. E quindi la contestazione formale, prima in Europa, apre un nuovo fronte destinato ad allargarsi.

 

Da quasi un anno TikTok è nel mirino del Garante, che a fine gennaio aveva chiesto un'iniziativa comune a tutti i Paesi dell'Ue e a marzo aveva aperto un'istruttoria. Dopo nove mesi, in attesa degli esiti europei, il Garante «ha avvertito l'urgenza» di un'iniziativa autonoma «a tutela dei minori italiani».

 

Quattro le accuse. Prima: l'autorizzazione dei genitori per l'iscrizione di under 14, prevista dalla legge, è «facilmente aggirabile» utilizzando una falsa data di nascita. In assenza di filtri e controlli (eppure i dati per la profilazione non mancano), «TikTok non impedisce ai più piccoli di iscriversi né verifica che vengano rispettate le norme italiane sulla privacy».

 

follie di tiktok

Seconda: l'informativa sulla privacy data agli utenti è «standardizzata e non prende in specifica considerazione la situazione dei minori» con «una sezione apposita scritta con un linguaggio più semplice» in modo da segnalare «i rischi ai quali si espongono».

 

Terza: uso opaco dei dati, «i cui tempi di conservazione risultano indefiniti rispetto agli scopi per i quali vengono raccolti». Non indicando «le modalità di anonimizzazione che il social network afferma di applicare» né le regole «sul trasferimento dei dati nei Paesi extra Ue», non si sa dove finiscono, chi li usa e come, con quali standard di sicurezza.

 

tiktok usa

Quarta: l'impostazione predefinita del profilo è pubblica, con «la massima visibilità dei post». Al contrario la legge impone di garantire sempre e comunque «la possibilità di scegliere se rendere o meno accessibili dati personali a un numero indefinito di persone».

 

Nel 2019 TikTok aveva subito una multa di 5,7 milioni di dollari negli Usa perché, pur sapendo che «i bambini stavano usando l'app, ha continuato a non richiedere il permesso dei genitori prima di raccogliere nomi, indirizzi email e altre informazioni personali».

 

sexy agenti su tiktok

L’associazione Altroconsumo, verificato che anche in Italia le norme a tutela dei minori erano facilmente aggirabili, l'aveva segnalato al Garante. Gli approfondimenti del Dipartimento tecnologie digitali hanno evidenziato «carenze e violazioni oggettive», sostiene Agostino Ghiglia, relatore della pratica nel collegio del Garante.

 

Nato in Cina, in due anni TikTok si è affermato in 150 Paesi come il social network emergente per la formula vincente tarata sulla «generazione Z»: niente testo, solo «un flusso infinito di brevi video» con effetti speciali facilmente replicabili con lo smartphone.

 

ragazzine e sesso su tiktok 1

Nel mondo si stimano almeno 2 miliardi di utenti attivi; oltre 100 milioni in Europa. TikTok non fornisce dati italiani, le stime variano tra 5 e 8 milioni di utenti, in rapida crescita. Apple ha comunicato che è stata la app più scaricata in Italia nel 2020.

 

Al di là delle polemiche trumpiane sull'utilizzo cinese dei dati degli utenti occidentali, TikTok non ha standard di tutela della privacy dei minori diversi dagli altri social network. Ma non avendo ancora stabilito una stabile base in Irlanda (eldorado dei giganti del web per il regime fiscale e legale privilegiato) può essere messa sotto accusa dal Garante italiano.

 

tiktok

TikTok ha reagito dichiarando di «non concordare con diversi aspetti dell'analisi e su alcune delle conclusioni» e rivendicando l'impegno a «garantire privacy e sicurezza degli utenti, soprattutto i più giovani».

 

Ora ha 30 giorni per chiedere un'audizione e rispondere alle contestazioni. L'eventuale sanzione pecuniaria, benché milionaria, inciderebbe poco su un colosso che, dice l'agenzia Reuters, l'anno scorso fatturava 1,5 miliardi al mese. Al di là dei soldi, la mossa del Garante è una sveglia all'Europa sul fronte della tutela dei minori sul web.

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