HAMAS È FINITO NEL TUNNEL. E NON VEDE LA LUCE – SECONDO I MEDIA ISRAELIANI, IL MOVIMENTO TERRORISTA PALESTINESE HA CHIESTO AI RIVALI DI FATAH DI ASSUMERE LA GESTIONE DELLA STRISCIA DI GAZA – SAREBBE LA PROVA ULTERIORE DELLA PROFONDA DIFFICOLTÀ DEL GRUPPO, LA CUI LINEA DI COMANDO È STATA DECIMATA DA ISRAELE – UCCISO SINWAR, NON È STATO ANCORA INDIVIDUATO UN NUOVO LEADER E AL COMANDO C’È UN CONSIGLIO DI 5 PERSONE – SENZA PIU’ L’APPOGGIO DEL QATAR, I DIRIGENTI IN ESILIO HANNO BISOGNO DI UNA NUOVA “SEDE”
1. MEDIA, VOCI SU HAMAS CHE AVREBBE CHIESTO A FATAH DI GESTIRE GAZA
(ANSA) - Secondo quanto riporta in serata l'emittente israeliana Kan, Hamas avrebbe offerto ai funzionari di Fatah la responsabilità della gestione della Striscia di Gaza, compreso il controllo dei valichi di frontiera e degli apparati della sicurezza. Lo scrive il Jerusalem Post.
2. COSA RESTA DI HAMAS
Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”
Israel Katz, nuovo ministro della Difesa israeliano, ha assunto il proprio ruolo con dichiarazioni ottimistiche: «Hamas è stata sconfitta dal punto di vista organizzativo anche se a Gaza continuano a esserci più terrorismo e guerriglia». È davvero così?
soldati inneggiano a yahya sinwar
L’Idf ha stimato in circa 18 mila i combattenti uccisi. Un numero che è oscillato spesso sollevando qualche interrogativo da parte di osservatori israeliani. Per alcuni il bilancio era aggiustato per essere in linea con le dichiarazioni del premier Benjamin Netanyahu.
[…] , è evidente come il movimento abbia avuto perdite pesanti visto che gli esperti accreditavano una forza iniziale di 30 mila uomini. Una buona parte dei 24 battaglioni è stata smantellata e la divisione in tronconi di Gaza ha reso difficile il coordinamento Nord-Sud.
Uccisi centinaia di ufficiali e quadri, tra questi i principali dirigenti delle Brigate Ezzedin Al Kassam. Tutti militanti esperti, non facili da rimpiazzare al momento. Eliminati numerosi ricercati da Israele in quanto accusati di aver avuto un ruolo nell’eccidio del 7 ottobre. […]
Le tattiche Hamas è stata costretta a rivedere strategia e tattica. I suoi mujaheddin usano la rete dei tunnel per azioni mordi-e-fuggi contro gli invasori, si affidano ad armi semplici: gli anticarro prodotti nelle officine locali, le mine magnetiche che a volte riescono a piazzare sul fianco di un tank dopo essere sbucati dal sottosuolo, le cariche esplosive mimetizzate tra le montagne di macerie, all’interno di case, vicino ai punti di concentramento delle unità nemiche. Non di rado costruiscono trappole recuperando bombe inesplose.
baci e abbracci tra ismail haniyeh e yahya sinwar 5
Qualche esperto ritiene che la resistenza sia riuscita a reclutare altri elementi tra le decine di migliaia di palestinesi costretti ad abbandonare le loro case. […]Non sono in grado di fermare l’avversario, però dimostrano la loro presenza e impegnano Israele. Logorano e si logorano. Inoltre, hanno ancora nelle loro mani decine di ostaggi.
Ne sono rimasti pochi della vecchia dirigenza e la guida è a stata assunta dal comitato dei cinque in attesa di una nuova nomina rinviata a tempi migliori. Sempre che non sia una copertura per nascondere il vero successore di Yahya Sinwar.
I SOLDATI ISRAELIANI DAVANTI AL CADAVERE DI YAHYA SINWAR A RAFAH
Dell’organismo fanno parte Khalil al Hayya, Zaher Zabarin (in rappresentanza della Cisgiordania), Khaled Meshal (responsabile della diaspora), Mohammed Darwish (capo dell’ufficio politico) e un quinto personaggio rimasto nell’ombra per ragioni di «sopravvivenza» ma che potrebbe essere Mohammed Sinwar, il fratello di Yahya, nascosto a Gaza.
Teheran continua a garantire appoggio diplomatico e ingaggia lo Stato ebraico con lo scambio di colpi. Le milizie sciite (Hezbollah, Houthi, iracheni) sono al fianco di Hamas (e dell’Iran) usando droni/missili e moltiplicando così i fronti per Tel Aviv. […]
Problematico per la fazione il passo indietro del Qatar, da sempre amico e finanziatore e Paese ospitante dei dirigenti in esilio. La decisione di sospendere la sua mediazione può essere il primo passo verso la chiusura degli uffici del movimento e di fatto la «partenza» dei funzionari della diaspora.
soldati israeliani entrano in un tunnel di hamas a khan younis, gaza
Un allentamento di rapporti determinato da pressioni internazionali, dalla mancanza di risultati per la rigidità dei contendenti, dal desiderio di evitare danni politici. Con l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca il tema potrebbe riproporsi con maggiore intensità. E dove andrebbero gli «espulsi»?
Secondo Haaretz la Siria, invitata ad accoglierli, ha detto di no mentre è stata ipotizzata una sistemazione in Iraq. Un altro segnale — tutto da verificare — arriva da indiscrezioni di un tv israeliana: Hamas avrebbe chiesto ai rivali del Fatah di assumere la gestione della striscia di Gaza. Sarebbe la prova di difficoltà crescenti.
ismail haniyeh yaya sinwar COPERTINA DI TIME SULLA MORTE DI YAHYA SINWAR sinwar in un tunnel di gazabaci e abbracci tra ismail haniyeh e yahya sinwar 2