casamonica bar disabile

RICORDATE L’AGGRESSIONE DEI DUE CASAMONICA A UNA DISABILE, IN UN BAR A ROMA? NON ERA CASUALE: AVEVANO MESSO NEL MIRINO I “ROMENI DI M**DA” CHE GESTIVANO IL LOCALE ALLA ROMANINA, COLPEVOLI DI AVER AVVIATO UN’ATTIVITÀ SENZA PERMESSO DEL CLAN - LE INTIMIDAZIONI AI TITOLARI SONO ANDATE AVANTI PER MESI

CASAMONICA - AGGRESSIONE IN UN BAR A UNA DONNA DISABILE

Marco Carta per “il Messaggero”

ARRESTO DI ANTONIO CASAMONICA

 

Un'esplosione di «violenza» con un obiettivo preciso: allontanare i «romeni di merda» che gestivano il Roxy bar dalla Romanina. La loro colpa? Avere avviato un' attività imprenditoriale nella zona dei Casamonica senza il permesso del clan: «In diverse occasioni mi dicevano che quella era la loro zona e che comandavano loro. Per tali motivi dovevo sottostare alla loro volontà».

 

Le intimidazioni nei confronti di Marian Roman e sua moglie Roxana, titolari del bar preso d'assalto dal clan Casamonica/Di Silvio, avrebbero avuto inizio molto prima del 1 aprile, il giorno in cui avvenne la duplice aggressione, immortalata dalle telecamere interne. Ma i due romeni decisero di non denunciare «per timori di ritorsioni data la fama del clan malavitoso cui appartengono».

casamonica - aggressione a una disabile in una bar in zona romanina

 

A scriverlo ieri, nero su bianco, è il Tribunale del riesame che oltre ribadire il carcere per Antonio Casamonica, Vincenzo e Alfredo Di Silvio, e i domiciliari per Enrico Di Silvio (il nonno dei tre), getta una nuova luce sull'intera vicenda, grazie alle dichiarazioni aggiuntive di Roman Marian, su cui ora stanno indagando gli inquirenti. Il raid sarebbe stato solo il picco di una serie di intimidazioni in atto da mesi. «In qualche occasione mi apostrofavano con frasi del tipo rumeno di merda.. torna al tuo paese ed altri dello stesso tenore. Si comportavano come se fosse di loro proprietà pretendendo un servizio di favore».

casamonica - aggressione a una disabile in una bar in zona romanina

 

Per questo, quando il titolare del bar, «non ha rispettato la posizione di privilegio rivendicata da Casamonica Antonio e Alfredo di Silvio», che volevano essere serviti per primi, la situazione degenera. E dalle intimidazioni verbali i membri del clan passano alle vie di fatto.

 

«VOLETE LA GUERRA»

Prima picchiando la cittadina disabile che aveva osato esprimere «una legittima critica a una frase di un contenuto palesemente razzista: questi romeni di merda non li sopporto proprio». Poi aggredendo il titolare del bar e devastando il locale: «Ti faccio chiudere o ti ammazzo».

 

la moglie del proprietario del bar in cui i casamonica hanno aggredito una disabilela moglie del proprietario del bar in cui i casamonica hanno aggredito una disabile 2

Infine reiterando le minacce, quando il tentativo di mediazione di Enrico di Silvio, pronto a risarcire i danni in cambio del ritiro della denuncia, fallisce: «E allora volete la guerra». Secondo i giudici, i fratelli Di Silvio e Antonio Casamonica, che avrebbe avuto un ruolo attivo nel pestaggio della disabile restituendo la cintura al cugino e di fatto «armandolo», non sapevano di essere ripresi dalla videosorveglianza. sicuri di farla franca.

il proprietario del bar in cui i casamonica hanno aggredito una disabile

 

«La loro salda convinzione - si legge nelle carte - è che nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di presentare una denuncia nei loro confronti proprio perché intimiditi dalla loro consolidata forza criminale sul territorio: se chiami la polizia ti ammazzo». In particolare, l'aggravante del metodo mafioso, contestata agli indagati, accusati di lesioni, violenza privata e minaccia, sarebbe stata portata avanti attraverso «una particolare coartazione psicologica con i caratteri propri dell' intimidazione derivante dall' organizzazione criminale».

 

il bar in cui i casamonica hanno aggredito una disabile

Tale da paralizzare anche i clienti del bar che avevano assistito, inermi, al pestaggio della disabile: «Abitando alla Romanina e sapendo che gli aggressori fanno parte di un clan malavitoso molto pericoloso avevamo paura per noi e le nostre famiglie». Per questo i tre continuano a essere ritenuti «soggetti estremamente pericolosi». E devono restare in carcere.

I DUE CASAMONICA E L AGGRESSIONE A UNA DISABILE IN UN BARcasamonica aggressione a una disabile in una bar in zona romanina 3I DUE CASAMONICA E L AGGRESSIONE A UNA DISABILE IN UN BARI DUE CASAMONICA E L AGGRESSIONE A UNA DISABILE IN UN BARcasamonica aggressione a una disabile in una bar in zona romanina casamonica aggressione a una disabile in una bar in zona romanina

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…