putin isis

MA IL CALIFFATO NON ERA STATO SCONFITTO? - LA RIVELAZIONE DI PUTIN: “IN SIRIA I TERRORISTI TENGONO PRIGIONIERI 700 CITTADINI AMERICANI ED EUROPEI” - LE MILIZIE JIHADISTE AVREBBERO AGITO NELLA ZONA SOTTO IL CONTROLLO DEI MARINES E HANNO AVANZATO PRECISE RICHIESTE: SE NON SARANNO ACCETTATE, I PRIGIONIERI SARANNO GIUSTIZIATI AL RITMO DI DIECI AL GIORNO - MA LA NOTIZIA NON E’ STATA CONFERMATA DA NESSUNO

Flavio Pompetti per “il Messaggero”

 

LE MINACCE DI ISIS A PUTIN E ALLA RUSSIA

«L'occidente dorme mentre l'Isis è tornato a colpire in Siria e sta uccidendo cittadini statunitensi ed europei». La drammatica accusa è stata lanciata ieri da Vladimir Putin dal centro turistico di Sochi sul Mar Nero, dove si sta svolgendo la conferenza annuale del Valdai Club, il think tank russo che raccoglie i maggiori esponenti delle nomenclatura e dell'oligarchia del suo paese.

 

Le milizie jiadiste secondo Putin avrebbero fatto prigionieri 700 persone a sud dell' Eufrate, nella regione di Deir al Zor, che almeno nominalmente dovrebbe essere sotto il controllo dei marines. Molti tra i prigionieri fanno parte delle 130 famiglie siriane che le truppe irregolari hanno rastrellato nei giorni scorsi e che sono stati trasportati in prigionia nella città di Hajin.

vladimir putin

 

Tra loro ci sarebbero però anche cittadini degli Usa e di alcuni Paesi europei. Il presidente russo ha raccontato che i carcerieri hanno avanzato una serie di richieste, delle quali però non ha specificato la natura. Se i loro desideri non saranno accolti, i prigionieri saranno giustiziati al ritmo di dieci al giorno, come pare che sia già accaduto la mattina di mercoledì.

 

LA SITUAZIONE

La notizia non ha altre conferme al momento, e nessuno degli stati esteri coinvolti nella zona citata ha annunciato di accusare perdite tra i suoi cittadini. I singoli ingredienti che la compongono sono però realistici, e testimoniano dello stato di confusione che regna nella regione, a dispetto dei proclami di vittoria nella guerra contro l' Isis che vengono da Washington e del protrarsi di un negoziato pluriennale che non ha ancora partorito il nuovo assetto politico per la Siria.

LE MINACCE DI ISIS A PUTIN E ALLA RUSSIA

 

Quello che resta del sogno di un califfato a cavallo tra la Siria e l' Iraq sono truppe allo sbaraglio prive di un disegno strategico proprio, e che sono più spesso utilizzate in modo strumentale dalle forze in campo per accendere la spia di allarme del terrorismo, e legittimare operazioni sul terreno che non sono altro che tentativi di estendere il controllo territoriale.

 

LA MOSSA DI ASSAD

È in questa funzione che Bashar al Assad ha fatto trasportare il mese scorso centinaia di militanti dell' Isis insieme alle loro famiglie, dalla provincia di Deir al Zor alla periferia di Idlib, in prossimità del confine iracheno. Lo scopo era quello di vanificare il patto appena firmato tra Russia e Turchia, che denominava la città zona franca e demilitarizzata, e rinnovare il tentativo di riprendere possesso della città sotto il controllo delle truppe governative.

 

soldati siriani uccisi dalla folla a raqqa 5

Ad agosto un trasferimento ancora più voluminoso aveva portato 1.600 ex combattenti ancora residui nei quartieri periferici di Damasco ad installarsi nella zona di deserto a sud est del paese sotto la scorta dei militari di Assad, per ripulire la capitale della loro presenza, e costituire un baluardo di difesa contro le milizie curde sempre pronte ad attaccare dal confine iracheno. La Russia è la vera protagonista della fase che si è aperta dopo la sconfitta militare dell'Isis.

 

L'IMPEGNO

isis abbatte un aereo siriano e prende ostaggio il pilota giordano 1

Al momento sono più di 3000 i soldati russi presenti sul territorio, e russi sono gran parte degli armamenti che costituiscono la difesa dell' alleato Assad. Agli inizi di settembre la contraerea siriana aveva abbattuto per errore un aereo spia russo, mentre cercava di rispondere ad un raid di F16 israeliani contro le istallazioni degli hezbollah.

 

L'incidente è servito a Putin come pretesto per inviare a Damasco una batteria di missili terra aria S-300 che hanno ulteriormente rafforzato le difese di Assad, il cui esercito è spiegato alla riconquista dei territori dei quali il governo ha perso il controllo durante la guerra civile. In questo clima di continua modifica dei confini, la prospettiva di una vera pace è ancora lontana. Ne ha preso atto negli ultimi giorni l' inviato speciale dell' Onu Staffan De Mistura, il quale ha gettato la spugna e ha rassegnato le dimissioni, dopo quattro anni di inutili tentativi di portare al tavolo del negoziato le tante forze in campo.

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)