roma militarizzata

ROMA CITTÀ CHIUSA – ZONE ROSSE, CECCHINI SUI TETTI E STOP AI CAMION: RAFFORZATE LE MISURE ANTITERRORISMO PER IL VERTICE EUROPEO DI DOMANI - DOPPIA ALLERTA PER I LUPI SOLITARI JIHADISTI E PER I BLACK BLOC (OCCHIO A QUELLI IN ARRIVO DALLA GRECIA) – IL MINISTRO DELL’INTERNO MINNITI: “NON CONSENTIREMO PROTESTE VIOLENTE”

ROMA VARCHI ZONEROMA VARCHI ZONE

Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera

 

Per fronteggiare la doppia minaccia che domani terrà Roma stretta in una morsa, il ministro dell' Interno Marco Minniti, ha indicato tre priorità. Perché la macchina della sicurezza messa in moto per la celebrazione dei Trattati dovrà garantire «la protezione delle personalità, la tranquillità dei cittadini e la manifestazione pacifica del dissenso». E dunque la linea è tracciata: «Ogni protesta sarà consentita, ma non superando il limite che porta alla violenza». Contro blac bloc e frange estremiste dei movimenti che scenderanno in piazza, si agirà con «tranquilla fermezza».

 

Il ministro lo dice con tono pacato, ma si comprende bene quanto alta sia la tensione. Dal giorno del suo ingresso al Viminale, la gestione di queste due giornate è certamente la sfida più impegnativa. Nel suo studio al secondo piano il flusso delle informazioni è continuo, aggiornato in tempo reale. E in base ai dati si mettono a punto le ultime misure.

Uomini e mezzi sono schierati, il dispositivo per oggi e domani è stato potenziato dopo l' attacco di Londra con divieti di circolazione per i camion e impiego di un numero più alto delle squadre antiterrorismo.

 

ROMA MILITARIROMA MILITARI

La scelta di far partecipare al Comitato di analisi strategica l' ufficiale di collegamento con il Regno Unito dà il segnale della collaborazione tra Stati di fronte a un' aggressione «sempre più pericolosa perché imprevedibile». Per tre volte i fondamentalisti hanno seguito lo stesso copione e dunque, sottolinea Minniti, «l' analisi delle modalità di attacco ci consente di aggiungere un tassello fondamentale al quadro che avevamo già delineato per mettere a punto le misure di prevenzione».

 

I «dissuasori» L' attentato di Nizza del 14 luglio scorso - quando un tunisino si lanciò con un camion sulla folla che festeggiava l' anniversario della presa della Bastiglia provocando 84 morti - si è ripetuto a Berlino due giorni prima di Natale e ora a Londra. Ecco perché alla decisione di vietare la circolazione di camion e altri mezzi pesanti all' interno della città si è aggiunta quella di chiudere strade e piazze con i «dissuasori», barriere di cemento che impediscono la circolazione come già accade da mesi in via della Conciliazione a protezione della Città del Vaticano. In alcune aree del centro storico non potranno circolare neanche i pedoni, proprio per consentire ai tiratori scelti di seguire senza interferenze il percorso delle personalità italiane ed estere che partecipano alle celebrazioni.

 

ROMA MILITARIROMA MILITARI

Da una parte gli antagonisti e i black bloc, dall' altra Forza Nuova. Tra loro, gli organizzatori dei quattro cortei e quelli del sit-in. La preoccupazione maggiore riguarda ciò che potrà accadere a partire dalle 14 di domani quando partirà la manifestazione di «Euro Stop». È in quella fase che gli estremisti poterebbero decidere di attaccare le forze dell' ordine e arrivare allo scontro.

 

Ed è su questo rischio che Minniti si sofferma quando ribadisce che «nessun tipo di violenza può limitare la libertà dell' altro». Anche tenendo conto dei timori degli analisti della prevenzione che non escludono altri assalti nel corso della mattinata. Azioni estemporanee che potrebbero prendere di mira banche e agenzie del turismo, ma anche sedi istituzionali. Il ministro tiene a sottolineare che «non abbiamo chiesto a nessun promotore di cambiare percorso, né abbiamo disposto la chiusura dei negozi proprio per limitare i disagi».

 

ROMA CONTROLLIROMA CONTROLLI

La priorità Certo, non sarà agevole muoversi per la città e tantomeno nel centro, «ma quando si celebra un evento così importante, soprattutto in un momento di grave tensione internazionale, la priorità deve essere quella di mettere in atto un controllo capillare del territorio».

 

È stato aumentato il numero delle squadre speciali antiterrorismo impiegate per la strada e oltre all' interdizione dello spazio aereo si è deciso di utilizzare quel particolare sistema che monitora anche i velivoli più piccoli. I soldati resteranno a vigilare su tutti gli obiettivi fissi - ambasciate, stazioni, sedi di partito e uffici pubblici - le pattuglie delle forze dell' ordine seguiranno i cortei. Tutti i contingenti sono stati potenziati per arrivare oltre i 5.000 uomini in strada, che si aggiungono a tutti coloro che saranno impegnati nelle scorte.

ROMA CONTROLLIROMA CONTROLLI

 

Il dispositivo di controllo prevede l' utilizzo di cento telecamere posizionate nei punti strategici dei cortei proprio per seguire costantemente i movimenti di chi manifesta, ma anche di chi potrebbe avere intenzione di compiere un assalto con modalità jihadiste.

Emulazione di chi è già entrato in azione seminando morte e terrore: è questo l' incubo dei vertici degli apparati di sicurezza e intelligence dopo gli attentati compiuti da «lupi solitari» o piccoli gruppi «certamente teleguidati dai capi del fondamentalismo dell' Isis che pianificano nei dettagli le azioni», come emerge dalle analisi fatte dopo gli ultimi attacchi. Per questo è stato disposto il controllo all' aeroporto di tutti i cittadini mediorentali e dei loro bagagli.

 

Marco Minniti Marco Minniti

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....