yacht di lusso travolge barche al porto

MAGNATE TRANQUILLI A CASA – A ROMA SARA’ UNA PASQUA DA SORVEGLIATI SPECIALI: CONTROLLI ANCHE SULLE BARCHE! VERRANNO MONITORATI I PORTI DEL LITORALE PER EVITARE CHE I RESIDENTI POSSANO USCIRE CON LE IMBARCAZIONI, PRENDERE IL LARGO E DIRIGERSI VERSO LE ISOLE - POSTI DI BLOCCO PER EVITARE LE FUGHE AL MARE, VERSO I CASTELLI, LA ZONA DEI LAGHI, LA SABINA – PRESIDI ANCHE DAVANTI AI PARCHI (SUL BALCONE SI PUO' USCIRE?) 

Camilla Mozzetti per www.ilmessaggero.it

 

 

La Pasqua è ormai arrivata e benché quest'anno - nel pieno dell'emergenza da coronavirus - non ci saranno le tradizionali celebrazioni pubbliche, la Capitale potrà comunque contare su un piano di controlli eccezionale che non conosce precedenti.

barche

Il dispositivo è stato approntato e discusso in sede di Cosp - Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica - mentre il Questore Carmine Esposito firmerà questo pomeriggio (o al più tardi domani mattina) l'ordinanza per i controlli da garantite in città - e non solo - durante il weekend di Pasqua. In campo, ogni giorno da sabato a lunedì compreso, ci saranno circa 2 mila uomini - tra polizia, carabinieri, guardia di finanza e municipale - appartenenti anche ai reparti speciali delle forze dell'ordine che saranno impegnati su più fronti.

 

Ovviamente la priorità è quella di evitare gli assembramenti e gli spostamenti di persone, fermo restando che verranno presidiati anche i tradizionali obiettivi sensibili: palazzi istituzionali, sedi diplomatiche, ambasciate, luoghi di culto e istituti penitenziari, considerate anche le agitazioni scattate nei giorni scorsi all'interno e fuori dai due principali penitenziari della Capitale.

 

barche

L'obiettivo primario è quello di scongiurare la presenza di persone in strada e quindi come prima cosa si alzeranno sul cielo di Roma anche gli elicotteri delle forze dell'ordine per garantire un controllo capillare di ogni angolo della città.

 

IMBARCAZIONI E PARCHI

Diversamente dalla Pasqua degli anni scorsi, stavolta verranno monitorati anche i porti del litorale per evitare che i residenti possano uscire con le barche, prendere il largo e dirigersi verso le isole. Le pattuglie delle forze dell'ordine risaliranno anche il Tevere per controllare le banchine ed evitare che la gente possa riversarsi sui margini che abbracciano il Biondo fiume, mentre i posti di blocco saranno implementati sulle consolari e sulle principali arterie di ingresso e uscita dalla Capitale.

 

E questo per evitare le fughe al mare, verso i Castelli, la zona dei laghi, la Sabina. L'elenco dei posti di blocco conta all'incirca 20 strada ad alta percorrenza: dalla Cristoforo Colombo alla Tuscolana, dalla Pontina alla Salaria fino all'Aurelia. In campo anche la polizia stradale per verificare che non ci siano spostamenti neanche sul Grande Raccordo Anulare e su tratti autostradali come l'A1. Non finisce qui: occhi puntati anche sui parchi della Capitale. Da Villa Borghese a Villa Pamphilj, dal laghetto dell'Eur alle zone verdi di periferia e dunque parco degli Acquedotti o parco di Centocelle (solo per citare i più grandi senza recinzioni), fino ai piccoli giardinetti senza barriere da Tor Bella Monaca al Tiburtino. Nei polmoni verdi della Capitale il controllo sarà garantito internamente - attingendo anche alle unità a cavallo - ed esternamente con dei presidi mobili.

 

SAN PIETRO

barche

Attenzione particolare anche a San Pietro. Benché Papa Francesco celebrerà i riti pasquali all'interno della Basilica, mentre la Via Crucis si svolgerà forse sulla piazza, la Questura ha disposto un ampio controllo dell'area per evitare che i fedeli possano raggiungere il Vaticano. Sospese invece le celebrazioni all'interno delle chiese della città. Una parrocchia aveva avanzato, per il tramite del commissariato di zona, la richiesta di svolgere una processione che è stata vietata. Allo stesso modo con cui il Questore Esposito ha diramato il divieto per la manifestazione annunciata a San Pietro da Forza Nuova.

 

I parroci - anche per evitare quanto accaduto durante la domenica delle Palme a Frascati, quando la Basilica è stata sgomberata perché si stava celebrando la messa a porte aperte - potranno celebrare i riti ma senza la presenza dei parrocchiani. È stata ovviamente concessa la possibilità delle trasmissioni via social o in streaming. Quasi certamente comunque, anche con l'ausilio della polizia locale, le chiese saranno controllate in corrispondenza dell'orario delle funzioni. Le verifiche, infine, saranno garantite anche in Centro e nelle prossimità dei condomini che contano ampi spazi esterni e cortili. Per evitare che la gente, impossibilitata a muoversi, ma desiderosa di uscire, possa organizzare dei pic-nic sotto casa.

parchi romaparchi roma

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...