
“STIAMO ATTUANDO UN PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO OMBRA E CON ALTE PARCELLE" – IL RUOLO CHIAVE DI GIUSEPPE MARINONI NELL’INCHIESTA CHE STA SCUOTENDO L’URBANISTICA MILANESE. LA PROCURA CHIEDE CHE L’ARCHITETTO 64ENNE, GIÀ PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PAESAGGIO DEL COMUNE, VENGA ARRESTATO. VIENE DEFINITO UNO “SPREGIUDICATO FACCENDIERE INCLINE ALLA CORRUZIONE CHE GODE DI RELAZIONI PRIVILEGIATE NEGLI UFFICI POLITICI E DELL’AMMINISTRAZIONE” - MARINONI ERA STATO DESIGNATO NEL 2021 “SU SCELTA DELL’ASSESSORE TANCREDI E DEL SINDACO SALA”, IL QUALE, SECONDO I PM, NE CONDIVIDEREBBE LE “STRATEGIE”...
Estratti da ilgiorno.it
(...) Beppe Sala, secondo quando riportato dal Corriere della Sera, risulta coinvolto per due distinte ipotesi di reato. La prima riguarda “false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone”, relative alla posizione di Marinoni. Secondo la Procura, Sala avrebbe fornito dichiarazioni mendaci sostenendo che non esistevano conflitti di interesse tra Marinoni e alcuni costruttori o progettisti le cui opere erano oggetto di valutazione da parte della Commissione Paesaggio.
Tali conflitti sarebbero stati invece noti al sindaco già al momento della riconferma di Marinoni come presidente dell’organismo per il periodo 2025-2029, decisione presa nel dicembre 2024, quando l’ex presidente era già sotto indagine.
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LE PAROLE DELL’ARCHITETTO MARINONI
Giuseppe Guastella,Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera” - Estratti
È intorno alla figura di Giuseppe Marinoni che ruota la nuova inchiesta che sta scuotendo ancora una volta l’ urbanistica milanese.
La Procura chiede che l’architetto 64enne, già presidente della Commissione Paesaggio del Comune, venga arrestato assieme ad altre 5 persone (su 21 indagati), tra cui l’assessore all’Urbanistica Giancarlo Tancredi, l’immobilista Manfredi Catella del gruppo Coima, e Federico Pella, il manager della società J+S che avrebbe corrotto Marinoni passandogli corposi contratti di collaborazione in cambio del via libera ai propri progetti nel ricchissimo mercato immobiliare in continua espansione della città.
Le ipotesi di accusa vanno, a vario titolo, dalla corruzione all’induzione indebita e alle false dichiarazioni sulle qualità personali proprie o di altri.
I pm Marina Petruzzella, Mauro Clerici e Paolo Filippini definiscono Marinoni (dimessosi ad aprile scorso) uno «spregiudicato faccendiere» che, «incline alla corruzione, gode di relazioni privilegiate negli uffici politici e dell’amministrazione»: fino a far «inquinare da una corruzione sistemica» la Commissione Paesaggio del Comune, in cui Marinoni era stato designato nel 2021 «su scelta dell’assessore Tancredi e del sindaco Sala», il quale ne condividerebbe le «strategie» a parere dei pm.
Qui starebbe la matrice della «degenerazione della gestione urbanistica dell’amministrazione comunale», la quale, invece di essere un «presidio di tutela dell’interesse pubblico», sarebbe stata «asservita alle utilità di una cerchia ristretta elitaria di soggetti» in un «sistema gravemente corruttivo che ha come risultato lo svilimento dell’interesse pubblico».
Nel dicembre 2023 Marinoni spiega a Pella che, «se riuscissimo a concludere anche solo metà dei lavori che abbiamo avviato in questi 6 mesi, avremo lavori per il prossimo lustro (...) Stiamo attuando un pgt “ombra”, ah ah...» (il pgt è il piano di governo del territorio, ndr. ), e «con alte parcelle».
Pella, in un’altra chat sull’importanza di «questi parternariati pubblico/privato» per la gestione e realizzazione di opere, raccomanda che, se «cerchiamo di tararci al meglio e trovare un equilibrio per qualità e collaborazione tecnica», allora «poi spacchiamo».
Marinoni ha legami anche con Alessandro Scandurra, componente della Commissione Paesaggio indiziato di corruzione tramite incarichi per 140.000 euro datigli da Manfredi Catella (ceo della Coima, uno dei maggiori sviluppatori immobiliari italiani) per il progetto del grattacielo cosiddetto «Pirellino» e per lo scalo ferroviario Porta Romana ai fini della conversione del villaggio olimpico in uno studentato dopo le gare.
E nell’inchiesta riappare anche il primo costruttore indagato due anni fa per il primo palazzo oggetto degli accertamenti, quello di piazzale Aspromonte: Andrea Bezziccheri, l’imprenditore immobiliare della società Bluestone, indagato per corruzione e al quale ieri la Gdf durante la perquisizione ha ritenuto di sequestrare in casa 120.000 euro in contanti.
Per tutti gli indagati per i quali viene chiesto dai pm l’arresto diventa quindi fondamentale la possibilità mercoledì 23 luglio di spiegare al gip Mattia Fiorentini (che deciderà sugli arresti o meno dopo questo «interrogatorio preventivo» introdotto dalla legge Nordio l’anno scorso) in cosa a loro avviso sia sbagliata la ricostruzione della Procura.
Secondo i pm, tra l’assessore Tancredi e Marinoni ci sarebbe stata una «salda intesa delittuosa», attraverso la quale il primo «controlla arbitrariamente e determina le scelte della Commissione Paesaggio» attraverso il secondo: e ciò benché questi si fosse trovato in un palese conflitto di interessi, non dichiarato come invece avrebbe imposto la legge, dopo che lo studio di architettura di Marinoni nel gennaio 2023 aveva ottenuto il patrocinio del Comune per un progetto urbanistico sui «Nodi intermodali e Porte metropolitane-Milano 2050».
Si sarebbe trattato, propone la Procura, di uno «strumento artificioso per aggirare le regole e facilitare l’avvio di un piano di affari occulto, di pianificazione ed attuazione di agglomerati edilizi in ampie aree»: progetto che avrebbe dovuto «trascinare, previo pagamento» di sostanziose parcelle, l’interessamento di importanti imprese — estranee alle indagini ed alle accuse — del calibro di Rfi, Atm, Unipol, facendo intravvedere la possibilità di incrementare la cubatura edilizia nelle aree vicine a nove svincoli delle tangenziali e ai parcheggi intermodali della metropolitana.
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stefano boeri
GIUSEPPE MARINONI
il nuovo pirellino
milano tre torri