buttafuoco santori

SARDINE IN SCATOLA - PIETRANGELO BUTTAFUOCO SUI 'PESCIOLINI': "SORRIDONO, MA HANNO METODI MAOISTI. LA LOTTA CONTRO L’ODIO? È STRUMENTALE. SONO GLI ULTIMI SINGULTI DELL'IDEOLOGIA. IN TUTTO QUESTO C' È UNO SFONDO STORICO ED IDEOLOGICO CHE È STATO RESUSCITATO: L'ANTIFASCISMO IN ASSENZA DI FASCISMO"

Antonio Rapisarda per liberoquotidiano.it

 

PIETRANGELO BUTTAFUOCO

Per Pietrangelo Buttafuoco quello dell' odio è un dossier appannaggio, oggi, «di tutte le centrali del cosiddetto "bene assoluto"». Un fronte che va, indifferentemente, dalle Sardine ai «tweet di padre Spadaro» fino a chi dipinge Salvini a testa in giù. Eresia? Tutt' altro. «Il problema - spiega lo scrittore a Libero - nasce dal fatto che da questa macchina potentissima, che passa da tutte le stazioni di questa ascensione trionfante del "bene", non si viene criticati per quello che si dice, si viene criticati per ciò che si è».

 

Eppure la lotta contro "l' odio" - in questa stagione giallorossa - è indirizzata contro l' opposizione.

«È tutto strumentale. Sono gli ultimi singulti dell' ideologia. Perché è questo l' ambito attraverso cui ci si può agilmente costruire un nemico e schierare quindi il bene contro il male. In automatico, così, chi ancora si fa forte dell' ideologia si "posiziona" ed è inevitabile che qualunque sua rappresentazione sia la rappresentazione dell' assoluto bene».

 

Sta descrivendo la fenomenologia delle Sardine.

santori

«Le Sardine sono tutte carine, sono tutte giovani. Hanno il cerchietto... hanno a disposizione l' ascolto dei più importanti canali del mainstream. Non c' è nulla di quella che una volta poteva essere la cultura dell' antagonismo che, non a caso, faceva fatica a trovare spazio».

 

Be', il ruolo delle Sardine sembra proprio quello di arginare la contestazione tacciandola di "odio" per rafforzare il governo.

«L' odio è diventato il pretesto attraverso cui ogni dissenso vero, effettivo, viene derubricato in quella categoria affinché non abbia la possibilità di esprimersi. In tutto questo c' è uno sfondo storico ed ideologico che è stato resuscitato».

 

Il pericolo "nero".

«Ovviamente. L' antifascismo in assenza di fascismo: che ha una funzione fortissima, è un collante irresistibile, è permeabile a tutti i luoghi comuni. Non necessita di una riflessione storica, e fa impressione una cosa: che è come se nell' orizzonte culturale italiano non ci fosse mai stata l' opera di Renzo De Felice. Come se non ci fosse mai stato il perfetto e coraggiosissimo discorso di Luciano Violante quando dalla Camera chiese una riflessione sui vinti. Come se non ci fosse mai stato un moto di pacificazione che era nelle corde, nelle cose. Dimenticare tutto in un colpo sembra il percorso di questa Italia...».

 

santori sardine

Il Censis ha fatto la sua diagnosi: se l' Italia oggi non coltiva il futuro è tutta colpa del sovranismo "psichico".

«È conseguenza di un atteggiamento tardo-ideologico: siccome non si vuole avere la responsabilità di risolvere i problemi, allora si criminalizza chi chiede attenzione su quei problemi. Più che psichico è un passaggio di raffinata psicologia delle masse per inibire il dissenso rispetto al pensiero unico».

 

Orwell prefigurava già in 1984 i "due minuti d' odio" contro il nemico...

«Mi ha colpito il momento in cui le Sardine ricevono il papà di Lucia Borgonzoni. Mi ha ricordato quelle scene che si vedevano nei filmati nella Cina di Mao, quando i genitori venivano costretti a ripudiare i figli se fossero andati fuori linea o viceversa. Raggelante, a maggior ragione perché veniva accolto dal mainstream con compiaciuta e sorridente accettazione. Come per dire: guarda, che coraggio questo padre che si mette contro la figlia. Altro che Orwell, qui siamo nel pieno della rivoluzione culturale maoista».

 

"Cancellare Salvini", è arrivata a titolare Repubblica.

santori

«Lo fanno perché sanno di poterselo permettere. L' avesse fatto Libero sarebbe arrivata la polizia del pensiero a chiudere la redazione. Sa qual è la questione vera? Nel dibattito pubblico in Italia vige il tabù, e il tabù è inamovibile. E chi è detentore del tabù ti fa una pernacchia. Quel titolo "Cancellare Salvini" è il paradigma per eccellenza di questo meccanismo».

 

Una forma d' odio è entrata persino nella manovra: tasse etiche contro i produttori, controlli morbosi contro i commercianti...

«Anche questo è un retaggio legato a un ben precisa psicologia: quella di raddrizzare le gambe ai cani. Che cosa ha fatto del resto il sistema dopo la crisi di agosto? Ha detto: basta, abbiamo finito di "scherzare". Come i giornali del mainstream continuano a dettare legge pur in assenza di lettori, così il sistema si fa governo in assenza di elettori».

 

santori

Ritorna pure l' odio retroattivo. Contro "via Almirante".

«Ha già detto tutto Antonio Padellaro nel suo bellissimo saggio su Almirante e Berlinguer, dove si augura una strada intitolata "Via Giorgio Almirante ed Enrico Berlinguer". Appaiati».

MATTIA SANTORI santori

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....