SCHERZI DA PREITI: ORA L’ATTENTATORE DI PALAZZO CHIGI SI SAREBBE ROVINATO COL BILIARDO…

Giusi Fasano per il "Corriere della Sera"

Era sei anni fa, in quell'altra vita. Luigi Preiti sorride felice da una fotografia, davanti a un tavolo da biliardo. Sul telo verde c'è una coppa e una targa vinte dalla sua squadra, il «Club della stecca» del bar Stelvio di Novi Ligure. Gran giocatore, dicono i pochi che oggi, in quello stesso bar, ricordano quel tizio un po' taciturno, quello che l'altro ieri ha sparato ai carabinieri davanti a Palazzo Chigi. Luigi, per tutti Gino, era qualcosa di più di un appassionato e aveva talento, stando ai ricordi dei compagni di gioco. Talento e pochi, pochissimi soldi.

Che, dice la sua ex moglie Ivana, finivano tutti «in quel vizio lì». Gioco d'azzardo, puntate sul biliardo scommettendo tutto sulla bravura sua o dei compagni di squadra. E non importa se si trattava soltanto di poche decine di euro perché per uno che ha le tasche sempre vuote anche 50-100 euro possono fare la differenza. Ma i soldi, nei circoli e nelle sale da biliardo che Gino frequentava, nessuno vuole sentirli nominare.

È un continuo negare di gruppo, semmai l'ammissione che qualche volta si vinceva un caffè, niente di più. Salvo parlare in disparte con tizio o caio per sentirsi dire che «il gioco clandestino non è legale ma è ovvio che se si scommette qualche soldino diventa tutto più divertente».

«Qualche soldino», cifre in effetti minime. Ma Gino era un tipo che sbarcava il lunario con lavoretti da mezza giornata. Difficile resistere alla tentazione di una «seduta», cioè una giocata (anche di più partite) organizzata per soldi. «Io non l'ho mai visto con i soldi alla mano, e sì che ho giocato tantissime volte assieme a lui» ricorda Aldo Campi, il vicepresidente provinciale della Fibis che sta per Federazione italiana biliardo sportivo.

Al bar Stelvio, al circolo Old Season di Novi Ligure oppure al Don Stornini di Alessandria. Gino giocava le sue partite dove poteva, ogni volta che poteva. Per tentare la fortuna, come dice la sua ex moglie, ma anche perché giocare gli piaceva e con l'allenamento era diventato sempre più bravo. «Da noi era in prima categoria» spiega il presidente della Fibis provinciale Gianni Bardozzo, «se la cavava abbastanza bene, fermo restando che se esci dalla provincia di gente al suo livello ne trovi a migliaia».

Gli aspiranti campioni come lui sono quasi ventimila da un capo all'altro della penisola. E tutti sognano una fortuna riservata a pochissimi. Perché la lista di professionisti che vivono di biliardo è corta: 72 persone in tutto, con il top della lista composto da 24 giocatori (il campione mondiale tra l'altro è un ragazzo italiano) e un secondo gruppo di 48, tutti di altissimo livello. Gli altri sono, appunto, migliaia di persone che fanno campionati, gare, selezioni, passaggi di grado e di categorie sperando di entrare prima o poi nell'olimpo dei nomi famosi.

Tutti, ma proprio tutti, hanno visto almeno una volta Lo spaccone, film-mito degli anni Sessanta interpretato da un Paul Newman genio del biliardo che dal gioco vuole troppo e finisce per non avere nulla. Al bar Stelvio dicono che «rovinarsi per soldi al biliardo è impossibile», che «forse una volta, ai tempi di quel film... ma adesso è tutto diverso».

«La figura dello spaccone non esiste più e forse non è mai esistita» riflette il presidente Bardozzo. Che è sincero quando ammette: «Io ho lottato come ho potuto negli anni per togliere dalla mente della gente l'immagine di quei posti fatti di fumo e azzardo, ma alla fine ho capito anche che proprio tutto non si può eliminare. Se togli quel leggero azzardo che esiste, diciamoci la verità, finisce anche il biliardo».

 

 

LUIGI PREITI CON ALCUNI AMICI DEL BILIARDOluigi preiti full MOGLIE DI LUIGI PREITIarcangelo preiti fratello di luigi foto lapresse LUIGI PREITI L ATTENTATORE DI PALAZZO CHIGIDOPO LA SPARATORIA A PALAZZO CHIGICARABINIERE FERITO DALLA SPARATORIA A PALAZZO CHIGI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...