selvaggia lucarelli marco prato luca varani

MORALE SELVAGGIA SUL DELITTO DEL COLLATINO: “L'ASSASSINO POSTAVA MESSAGGI COLMI DI UMANITÀ E FOTO TRA PETALI DI ROSA MENTRE LA VITTIMA SCRIVEVA POST RAZZISTI CONTRO L’EX MINISTRO KYENGE: SE PENSATE DI CAPIRE L'ANIMO UMANO GUARDANDO FACEBOOK POTRESTE PRENDERE QUALCHE ABBAGLIO”

marco pratomarco prato

Selvaggia Lucarelli per il “Fatto Quotidiano”

 

Hanno ammazzato per ammazzare il tempo, tra una sniffata e l' altra, perché per tirar su26 grammi di cocaina qualche piccolo spazio pubblicità te lo devi prendere.

 

No. Hanno ammazzato per ammazzare qualche fantasma, magari quello di un padre troppo borghese che il suo desiderio di diventare donna non l' avrebbe capito mai.

 

Hanno ammazzato per ammazzare la routine, per vedere se piantare il coltello nel petto di qualcuno toglie un po' di polvere dalla pila di inviti 2x1 freschi di stampa.
 

SELVAGGIA LUCARELLISELVAGGIA LUCARELLI

Hanno ammazzato per ammazzare un rifiuto, perché il ragazzo non aveva voglia di fare sesso come dicevano loro. Hanno ammazzato perché era la droga in corpo che diceva di ammazzare, loro no, erano due bravi ragazzi.
 

Se ne sono dette tante in questi giorni affamati di scoop sui possibili moventi di Manuel e Marco, ma la verità è che molto probabilmente la ragione per cui hanno deciso di ammazzare Luca non la sapremo o non la capiremo mai.

 

I due si stanno già accusando reciprocamente come alcuni loro illustri predecessori quali le bestie di Satana Volpe e Sapone o gli adolescenti Erika e Omar. Una manciata di giorni di carcere e sono già nella fase del "la coltellata al cuore l' ha data lui, io sono solo quelle delle martellate alla testa non letali!".
 

manuel foffo marco pratomanuel foffo marco prato

Non è neppure questa la parte più surreale. Non sono l' idea, le modalità, le prime confessioni. È il corto circuito attorno alla storia di un omicidio in cui ogni singolo tassello sembra voler raccontare un' altra storia o qualcosa che va nella direzione contraria rispetto a quella che avrebbero voluto i protagonisti o gli spettatori o i giornalisti.
 

Prendiamo i tre protagonisti: c' è il figlio della Roma bene (Marco). C' è l' universitario tanto intelligente e tanto fuoricorso (Manuel). C' è il ragazzo di origine bosniache, adottato, con una storia difficile alle spalle e una famiglia umile, di venditori ambulanti (Luca).

 

foffo marco prato manuel luca varanifoffo marco prato manuel luca varani

Marco e Manuel si conoscono a una festa a Capodanno e non si perdono più di vista per ragioni che hanno a che fare con la tenerezza: Marco ha girato un video durante un loro rapporto orale e Manuel si sente sotto ricatto anche perché, come poi ci terrà a precisare durante l' interrogatorio, "sono eterosessuale, ecco perché quel video mi dava fastidio".

 

Assassino sì, ma omosessuale no, e che cavolo. Ma soprattutto, hai un rapporto sessuale con un omosessuale per sancire la tua eterosessualità, come no. Probabilmente ha ammazzato il povero Luca per sancire la sua adesione al movimento pacifista tibetano.
 

marco prato marco prato

La sera del 3 marzo Manuel era a casa di Marco e con Marco, in un giorno e mezzo scarso ha consumato 26 grammi di cocaina. Una settimana prima aveva superato il test su alcol e droga per riavere la patente che gli era stata ritirata un anno fa, ma del resto è probabile che pippasse per sancire il suo addio alla droga. L' altro, Marco, era gay e non lo nascondeva.

 

Organizzava feste e aveva un papà serio, colto, ingombrante, Ledo Prato, segretario di Mecenate 90, associazione legata alla valorizzazione dei beni culturali. Associazione, tra parentesi, il cui presidente è Alain Elkann, uno che per una coincidenza stramba, anni fa, per poco non perde suo figlio Lapo per colpa di un cocaparty in compagnia di trans.
 

marco prato  marco prato

Pare che i rapporti tra Marco e suo padre fossero tesi. Che Marco volesse diventare donna e che il padre non impazzisse all' idea di avere un figlio che voleva somigliare a Dalida. L' aveva fatto laureare alla Luiss con master a Parigi e il figlio non solo faceva il pr di festini gay, ma minacciava di appioppargli Flavia Vento come nuora.
 

I giornalisti si sono fiondati sulle pagine Facebook di Marco, Luca e Manuel in cerca di segnali virtuali di propensioni omicide di Marco o di post commoventi di Luca e invece hanno scoperto che l' assassino postava sì qualche foto in canotta da tronista mancato ma anche messaggi colmi di umanità e foto tra petali di rosa, mentre la vittima scriveva post razzisti contro l' ex ministro Cécile Kyenge.

MARCO PRATOMARCO PRATO

 

Manuel, nel frattempo, aveva fatto sparire la bacheca. In compenso, l' avvocato di Manuel, Michele Andreano, sulla sua bacheca Facebook che è bella spalancata, posta foto collage di lui in tv da Bruno Vespa o da Barbara D' Urso come una Belén qualunque, con commenti quali "Anche questa è andata". Morale: se pensate di capire l' animo umano guardando Facebook potreste prendere qualche abbaglio.
 

Nel frattempo, non hanno ancora sfilato il coltello dal petto di Luca che il papà di Manuel è anche lui da Vespa a raccontarci che il figlio era un ragazzo modello con un quoziente intellettivo sopra la media. Un ragazzo modello come Scattone insomma.
 

Che poi, voglio dire, anziché ascoltare le verità di tuo figlio, tu 48 ore dopo aver scoperto di essere il padre di un assassino, sei in tv ad ascoltare il gong di Porta a Porta.
Roba da rimpiangere la silenziosa dignità del papà di Erika Nardo, che la figlia non l' ha mai abbandonata nonostante gli avesse trucidato figlio e moglie, ma che la tv l' ha sempre evitata.
 

Poi si scopre che Marco, quello che sognava di diventare Dalida, già che c' era voleva morire come Marilyn e prima di finire in galera aveva provato ad assumere farmaci in una stanza d' hotel.
 

marco prato con flavia vento e nadia bengalamarco prato con flavia vento e nadia bengala

Tentativo fallito. Evidentemente due giorni di cocaina aiutano gli istinti omicidi ma vanificano quelli suicidi, chissà. A tutta questa grottesca galleria si aggiunge Flavia Vento, la quale dà il suo decisivo contributo al caso: "Se davvero Marco ha ucciso non è più mio amico!". Se gli danno l' aggravante dei futili motivi l' integerrima Flavia magari lo blocca anche su facebook, chissà.
 

luca varaniluca varani

Insomma, tra avvocati narcisisti, assassini mitomani, padri presenzialisti, finte ex fidanzate e giornalismo fatto sulle ingannevoli bacheche facebook, l' unica cosa certa è che gli assassini di Luca sono senz' altro due, ma tante, troppe persone hanno assassinato il buongusto, il buonsenso e il senso del pudore.

MARCO PRATOMARCO PRATO

 

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