moda araba dolce gabbana

SFILATE COL VELO – IL FLOP DELLA PRIMA SETTIMANA DELLA MODA IN ARABIA SAUDITA, PUNTA DI DIAMANTE DEL PROGRAMMA DI BIN SALMAN – CI SONO GAULTIER E LA KAZAKA BIBISARA E IL LIBANESE TONY WARD, MA NON SI È VISTO NULLA, LETTERALMENTE: PASSERELLE A PORTE CHIUSE, PUBBLICO SOLO FEMMINILE, VIETATI FOTOGRAFI E TELECAMERE…

 

Simona Verrazzo per il Messaggero

 

la moda araba di dolce e gabbana

Era la prima settimana della moda dell'Arabia Saudita. Un evento storico destinato ad attirare turisti e a promuovere stilisti e brand nazionali e stranieri. Peccato però che non si sia visto nulla.

 

Almeno nelle tanto attese passerelle, che ci sono state ma a porte chiuse e in presenza di un pubblico solo femminile. Eppure la ricchissima monarchia del Golfo, primo produttore al mondo di petrolio, ha vissuto come storico questo appuntamento, punta di diamante del programma di riforme socio-economiche Vision 2030, lanciato dal giovane principe erede al trono, Muhammad bin Salman, 33 anni.

 

Una settimana della moda, quella di Riad, cominciata mercoledì e in corso fino a domani, che nelle intenzioni sogna di superare Milano o Parigi, ma che, all' atto pratico, ancora deve essere collaudata.

 

L' ALBERGO

Organizzato in collaborazione con il British Fashion Council e con l'Arab Fashion Council, l'evento era stato annunciato a febbraio e sarebbe dovuto partire il 26 marzo, ma un problema pare nella concessione dei visti lo ha fatto scalare di due settimane. Si arriva così a martedì, quando al Ritz-Carlton della capitale saudita si sono ritrovati, davanti a una platea internazionale, gli organizzatori che hanno spiegato l'importanza dell'appuntamento proprio nel contesto del programma Vision 2030.

 

modella col velo

E non è sfuggito, ai media sia arabi sia stranieri, che si tratta dello stesso albergo dove a novembre sono stati tenuti agli arresti domiciliari decine tra principi, ministri e imprenditori accusati di terrorismo, tra cui il principe Alwaleed bin Talal, fino ad allora l'uomo più ricco dell'Arabia Saudita.

 

Dopo la presentazione di martedì la settimana della moda è entrata nel vivo, con il primo grande ospite internazionale: lo stilista francese Jean Paul Gaultier. L' attesa di vedere i modelli dell'enfant terrible della moda d'oltralpe è stata però delusa. Le sfilate, tutte quante, sono off limits.

mohammed bin salman dell arabia saudita e mohammed bin zayed degli emirati arabi uniti

 

«Le passerelle di Riad, diversamente da Dubai, sono chiuse a fotografi e telecamere, e sono soltanto a presenza femminile»: così riportavano numerosi siti locali in inglese, tra cui The National dei vicini Emirati Arabi. Un dettaglio non da poco, se si pensa che la prima settimana della moda dell'Arabia Saudita era stata presentata come la dimostrazione dell'apertura del regno al mondo, a segnare un solco dall' ultra-tradizionalismo wahhabita (la versione ortodossa dell'islam sunnita), per ribadire che l'erede al trono Muhammad bin Salman vuole veramente traghettare il paese verso il futuro.

 

DUBAI A MAGGIO

E prima ancora che le donne possano finalmente guidare (il decreto di suo padre re Salman è di settembre ma entrerà in vigore a giugno) la moda sembrava essere il biglietto da visita perfetto. Invece le sfilate si svolgono a porte chiuse, accessibili soltanto a un pubblico femminile, compresa quella di chiusura domani, quando in passerella ci sarà una delle grandi firme della moda italiana, Roberto Cavalli.

 

MACRON BIN SALMAN

Una limitazione che rischia di sminuire l'evento, comunque di portata storica, anche per via della settimana della moda di Dubai, presa a paragone, al via il prossimo mese.

 

I PARTECIPANTI

All' evento di Riad sono accorsi stilisti da ogni parte del mondo: nella stessa giornata di Jean-Paul Gaultier hanno sfilato anche Bibisara (Kazakhstan) e Tony Ward, uno degli stilisti libanesi più apprezzati anche in Europa. Oggi sarà invece la volta del brand brasiliano Maison Alexandrine, frutto dell'intuito dell'imprenditrice Alexandrine Fructuoso, e della stilista russa Yulia Yanina. A scorrere l'elenco dei paesi partecipanti ci sono sia quelli che hanno una storica tradizione nel mondo della moda sia le economie emergenti. In rappresentanza dell'Italia, sempre domani, c' è un marchio che si è fatto conoscere prima ancora che per i vestiti per le sue incredibili bambole da collezione: House of Muamua.

 

conchita wurst e jean paul gaultier

Dietro al progetto c' è il talento di Ludovica Virga, che nel 2006 si è messa a realizzare bambole per aiutare le popolazione dell'Indonesia colpite dallo tsunami del 2004, dando loro le fattezze di personaggi famosi. Karl Lagerfeld (a cui la stessa stilista ne regalò una nel 2009) volle cominciare nel 2012 una collaborazione per i suoi negozi. Oggi il marchio produce abiti e accessori, amatissimi anche dalle giovanissime.

 

I MODELLI

Gli stilisti su cui maggiore è la curiosità degli osservatori esterni sono però quelli sauditi, anche per capire le loro storie personali, cosa li ha avvicinati alla moda in un Paese fino a poco tempo fa tra i più chiusi al mondo.

 

Si scoprono così creativi dall' anima cosmopolita, che vivono a cavallo di due culture. È il caso di Arwa Al Banawi, nata a Jeddah, la seconda città dell'Arabia Saudita e primo centro economico, ma cresciuta in Svizzera: l' influenza nordeuropea si ritrova nelle linee pulite e semplici dei suoi modelli. Presente a Riad anche Mashael Alrajhi, nota in tutto il regno come una delle prime donne a disegnare abiti per gli uomini. Impensabile fino a un paio di anni fa, ma la moda può fare grandi (e pacifiche) rivoluzioni.

la moda araba di dolce e gabbana la moda araba di dolce e gabbana 7sfilata gaultier

 

mariah idrissi 7mariah idrissi 2mariah idrissi 4mariah idrissi

 

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’