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SI METTE MALE PER DAZN - IN CINQUE ANNI LA STRISCIA ROSSA NEI CONTI ASSOMMA A BEN 6,1 MILIARDI DI DOLLARI  - UN BAGNO DI SANGUE TANTO CHE, SE IL MILIARDARIO UCRAINO LEN BLAVATNIK NON AVESSE SEMPRE RICAPITALIZZATO, LA START UP NON ESISTEREBBE PIÙ - DAZN HA MESSO SULLA CARTA IMPEGNI FUTURI SUI DIRITTI TV DELLA SERIE A PER 5 MILIARDI NEI PROSSIMI 5 ANNI, MA PER SOSTENERNE IL PESO IL FATTURATO DOVRÀ…

Estratto dell’articolo di Fabio Pavesi per “Milano Finanza”

 

Il calcio costa e ne fanno le spese un po’ tutti […]

DILETTA LEOTTA DI DAZN 1

Se come documentato da Mf negli scorsi giorni, Sky Italia viene da un triennio di perdite cumulate per 2 miliardi di euro; Dazn che l’aveva scalzata vincendo la gara (con Tim) per la serie A 2021-2024 non se la passa certo meglio.

Il gruppo media che fa capo al miliardario di origine ucraina Len Blavatnik, tramite la sua conglomerata Access Industrie, […] ha conti che piangono a livello globale.

 

Nel 2021 ultimo bilancio disponibile ha prodotto perdite per 2,33 miliardi di dollari su ricavi per 1,55 miliardi. I soli costi, tra cui quelli per l’acquisizione dei diritti tv da 1,9 miliardi, mandano in rosso il bilancio a livello operativo per ben 1,35 miliardi cui si aggiungono gli oneri finanziari pagati al servizio dei debiti contratti con Access Ind per 934 milioni.

metti in pausa dazn 2

 

Risultato finale: ogni 100 dollari di incasso se ne perdono per strada ben 150 …..Dazn è di fatto ancora una start up e le perdite sono da mettere nel novero. Ma dipende dall’entità e dalla progressione. Nel 2020 le perdite furono di 1,3 miliardi su ricavi per 871 milioni. Altri 1,4 miliardi di rosso si ebbero nel 2019 e ancora a ritroso nel biennio 2017-2018 vanno aggiunti altri 1,1 miliardi di passivo. In cinque anni, da quando Dazn ha fatto il suo ingresso pesante nel mondo dello streaming a pagamento la striscia rossa nei conti assomma a ben 6,1 miliardi di dollari. Un vero e proprio bagno di sangue. Se non fosse che il miliardario ucraino, tramite la sua conglomerata Access Ind., ha sempre ricapitalizzato Dazn non esisterebbe più [...]

 

riccardo cucchi dazn

Certo è vero che anche i ricavi corrono: nel 2020 il gruppo fatturava solo 871 milioni, un anno dopo quasi al raddoppio con 1,55 miliardi e per il 2022 le stime indicano un fatturato ben sopra i 2 miliardi. Un incremento forte a doppia cifra anno su anno destinato a proseguire. Grazie anche al fatto che Dazn spingerà molto sui prezzi dell’abbonamento (con rincari che ovviamente finiranno sui clienti). L’unico modo per andare a break even per la società, visti gli elevati costi per aggiudicarsi le gare dei diritti è far crescere di più i ricavi. O aumenti la base abbonati o aumenti i prezzi unitari sui singoli clienti.

 

Oggi, dice Dazn, ha 15 milioni di abbonati nel mondo. Dell’Italia non si sa quasi nulla: niente bilanci e una sede nel nostro Paese, la Dazn media Service su cui non passano i fatturati che finiscono a Londra. Anche sul numero dei clienti abbonati ben poco si sa. Sky Italia che per anni si è aggiudicata i diritti della serie A aveva nel suo massimo fulgore superato i 5 milioni di abbonati. Ma come si è visto, date le perdite cumulate nel tempo, anche questa base clienti non è stata sufficiente ad assicurare ricavi che superassero i costi degli investimenti nei diritti tv.

len blavatnik 3

 

E poi c’è più di un limite nel tirare la leva del prezzo. Se il servizio non è più che eccellente il rischio grosso è di perdere base clienti. Come non dimenticare i guai anche recenti per i disservizi nel segnale di trasmissione? Gli analisti hanno fatto qualche conto. Per arrivare a pareggiare costi e ricavi, il fatturato dovrebbe salire a livello globale ben sopra i 3,4 miliardi di dollari da poco più di 2 miliardi stimati per il 2022. Probabile che ci si arrivi, prima o poi, vista la progressione registrata dal 2020 in poi. Ma dipenderà molto da come le varie leghe calcistiche a caccia di denaro alzeranno l’asticella delle loro richieste.

 

dazn

Dazn ha messo sulla carta impegni futuri sui diritti tv per la bellezza di 5 miliardi nei prossimi 5 anni. Per sostenere tali impegni il fatturato dovrà si raddoppiare anno su anno. Una sfida non da poco che dovrà puntare su rincari degli abbonamenti (sempre che i clienti non fuggano) e sul sostegno dell’azionista Access Industries. La storia recente dice però che Tim, che ha contribuito con 340 milioni l’anno sugli 840 milioni totali sborsati annualmente per la serie A, ha già svalutato il suo impegno triennali da 1 miliardo per ben 548 milioni. Segno che i ritorni dall’investimento sono stati ben più bassi delle attese. Un segnale di allerta per il futuro.

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len blavatnik Len Blavatnik

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