andrea papi

"SIAMO STATI COSTRETTI A DENUNCIARE CHI HA INSULTATO SUL WEB MIO FIGLIO UCCISO DALL’ORSO” – LA RABBIA DEL PAPA’ DI ANDREA PAPI CHE HA QUERELATO 18 BEONI DA TASTIERA: “MIO FIGLIO È STATO OFFESO E CALUNNIATO DA TANTI CODARDI. MA COSA AVEVA FATTO DI MALE? UNA CORSA IN MONTAGNA, UN RAGAZZO NON PUÒ MORIRE COSÌ. ANDREA È STATO ABBANDONATO DALLE ISTITUZIONI. FUGATTI? MAI INCONTRATO, CI AVEVA CHIESTO DI ANDARLO A TROVARE IN PROVINCIA RIMUOVERE GLI STRISCIONI DI RICORDO È STATO UNO SFREGIO"

Benedetta Centin per “la Stampa” - Estratti

 

andrea papi

Le lenzuola impregnate del suo profumo, il pigiama piegato tra i cuscini, la tapparella a metà finestra e l'uovo di Pasqua da aprire. Nella camera di Andrea Papi, ragazzo di 26 anni di Caldes, Val di Sole, in Trentino, è rimasto tutto come lo aveva lasciato il pomeriggio del 5 aprile di un anno fa, quando era uscito con zainetto e bastoncini, per uno dei suoi allenamenti di corsa in montagna nei boschi vicino casa, verso il monte Peller e fino a malga Grum, a quota 1500 metri, dove aveva girato un filmato postato alle 17 su Instagram con la dicitura «peace».

 

Un video che qualche ora dopo, quando era già buio, aiuterà i soccorritori a rintracciarlo. Ormai senza vita. Il corpo martoriato da zampate e morsi di un plantigrado. Dell'orsa poi identificata in Jj4, in seguito (e ancora oggi) reclusa al Casteller, il centro di recupero della fauna alpina di Trento.

 

Carlo Papi, fra poche ore sarà passato un anno dalla morte di suo figlio.

«La morte di un figlio è la cosa più sciagurata, il dolore è una piaga che non si rimargina, pensavo che si attenuasse con il tempo ma non è così, e in questi giorni è ancora peggio. Non c'è giorno che non vada al cimitero da Andrea, così mi sembra di essergli più vicino, mi pare di vederlo mentre mi dice "Papà sono solo andato a fare due passi in montagna, non a cercare l'orso, dammi giustizia"».

 

ANDREA PAPI E FAMIGLIA

Giustizia che avete chiesto fin dal primo giorno...

«La pretendiamo. Un ragazzo non può morire così. Andrea è stato abbandonato dalle istituzioni che avrebbero dovuto proteggerlo. Ci è stato tolto per leggerezza, incoscienza e irresponsabilità: se avessero agito, se avessero vietato l'accesso a quelle zone, sarebbe ancora qui. Questa tragedia si doveva evitare. Qualcuno ora deve metterci la faccia. Abbiamo fiducia nella magistratura: vengano individuati i responsabili e processati».

 

Punta il dito sul piano di ripopolamento degli orsi in Trentino Life Ursus?

«Sì, un progetto che ha portato soldi e che non sono stati in grado di gestire, che hanno lasciato andare. Secondo gli esperti del nostro comitato tecnico, gli orsi oggi sono oltre 200 ma la Provincia non ha una stima esatta. Ora, è vero che il mese scorso è stato approvato il disegno di legge che fissa nel numero massimo di 8 gli orsi confidenti o pericolosi sopprimibili in un anno. 

 

(...)

 

Dopo la tragedia però le istituzioni, la politica, si sono fatte sentire.

ANDREA PAPI E IL PADRE

«C'è stata la telefonata a casa della premier Giorgia Meloni che ci ha espresso vicinanza rassicurandoci che sarebbe stato fatto tutto il necessario, quindi la chiamata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E poi sono venuti a farci visita anche di recente deputati, consiglieri, assessori e anche il prefetto. Il governatore Maurizio Fugatti no, ci aveva chiesto di andarlo a trovare in Provincia».

 

Provincia che pochi giorni fa ha rimosso gli striscioni dedicati ad Andrea, affissi da un anno lungo la strada.

«L'ho vissuta come un'offesa, uno sfregio, così, a ridosso delle celebrazioni per l'anniversario. Se per la Provincia era una questione di sicurezza almeno ci poteva avvertire ma non c'è stato preavviso, gli striscioni sono stati tolti d'autorità o meglio "d'ufficio" come mi è stato spiegato dal referente perché "si era andati ben oltre i tempi consentiti". Abbiamo comunque già fatto realizzare un nuovo striscione che installeremo nel parco del paese».

ANDREA PAPI CON LA FAMIGLIA 3

 

(...)

 

A oggi sono 18 i «leoni da tastiera» che avete querelato e che si ritrovano indagati per diffamazione, per le offese rivolte ad Andrea ma anche a voi familiari.

«Una via crucis, davvero, in cui mio figlio è vittima e martire. È stato offeso e calunniato da tanti incoscienti e codardi dietro una scrivania e un telefonino. Ma Andrea che cosa aveva fatto di male? Una corsa in montagna, la sua passione. La macchina del fango che si era attivata subito dopo la tragedia ancora non si è fermata, tanto che mia moglie si è tolta da Facebook. Le querele da parte nostra sono state doverose».

L ORSA JJ4 IN TRAPPOLA NEL 2020 DOPO LA PRIMA AGGRESSIONE andrea papiAndrea Papi ALESSIA GREGORI ANDREA PAPI 1ALESSIA GREGORI ANDREA PAPIAndrea PapiI GENITORI DI ANDREA PAPI

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