giovanni zippo esplosione palazzina a torino

“SONO UN COGLIONE, VORREI TORNARE INDIETRO” - LE LACRIME DI COCCODRILLO DI GIOVANNI ZIPPO, IL VIGILANTE 40ENNE CHE HA APPICCATO IL FUOCO NELL’APPARTAMENTO DELLA DONNA DI CUI SI ERA INVAGHITO A TORINO, FINENDO PER UCCIDERE IL 33ENNE JACOPO PERETTI - INCALZATO DALLA SORELLA E DAI COLLEGHI CHE SI ERANO INSOSPETTITI PER LE FERITE CON CUI SI ERA PRESENTATO AL LAVORO, L’UOMO È CROLLATO QUANDO HA SAPUTO CHE NELLO SCOPPIO SONO RIMASTI FERITI GRAVEMENTE DUE BAMBINI: “MI VERGOGNO, NON SO COSA FARE” - MA MENTRE TENTAVANO DI CONVINCERLO A COSTITUIRSI…

Estratto dell’articolo di Giuseppe Legato per "la Stampa"

 

giovanni zippo 3

Alle 2,34 della notte tra domenica 29 giugno e lunedì 30, il tracciato del Gps dell'automobile K74 in forza ai vigilantes di Securitalia perde il segnale. […] Chi la utilizzava ha spento il "position" per non essere tracciato.

 

Lo riaccenderà alle 4,07. È uno dei tanti accorgimenti utilizzati da Giovanni Zippo, 40 anni, vigilante in stato di arresto, per evitare che qualcuno potesse ricondurre a lui l'esplosione di due alloggi al quinto piano di via Nizza 389 avvenuta alle 3,10 di quella notte.

 

esplosione palazzina a torino 1

Voleva bruciare l'appartamento della donna di cui si era invaghito, Magdalina Ionela Hagiu. Per terrorizzarla, per vendetta. La loro storia clandestina (lei era ed è fidanzata con un'altra persona), iniziata cinque anni fa, era arrivata al capolinea.

 

La benzina sparsa in casa da Zippo ha causato uno scoppio violentissimo che ha investito i due alloggi confinanti.

In uno dormiva Jacopo Peretti, aveva 33 anni. Le fiamme lo hanno avvolto nel sonno: una morte atroce.

jacopo peretti

 

 

 

Nell'ordinanza di custodia cautelare notificata a Zippo al Cto dove era ricoverato in seguito alle ustioni a gambe, braccia, viso e mani causate dalla vampata della benzina incendiata che lui stesso aveva versato, emerge come sono stati gli stessi colleghi di lavoro ad accorgersi che quelle ferite potessero c'entrare con la tragedia di via Nizza: «Quando l'ho incontrato il mattino dopo lo scoppio - racconterà un collega alla Squadra Mobile - aveva il volto tumefatto.

 

Mi disse che era caduto dalle scale alla stazione di Grugliasco, ma le ustioni ci sono sembrate da subito incompatibili con un incidente».

 

Un altro dettaglio insospettisce molti: «Il datore di lavoro aveva chiesto a Zippo di mettersi in malattia visto che quella caduta sarebbe avvenuta in orario di lavoro. Ma lui rifiutò e si ripresentò in servizio».

 

giovanni zippo 2

È la sorella Giulia a contattare i vigilantes 24 ore dopo l'esplosione. Cita loro l'indirizzo del luogo dello scoppio: «A voi dice qualcosa?», chiede. «Sapevamo tutti - racconterà un altro collega - che lì abitava Magdalina, la donna con cui aveva da tempo una relazione malata».

 

Giulia mette insieme i punti. Convoca tutti i colleghi considerati amici da Gianni, li porta a casa del fratello «per convincerlo tutti insieme a dirci la verità».

 

Lui che è già stato medicato al Cto (ai cui sanitari aveva prospettato una bruciatura «per colpa dell'olio bollente che gli sarebbe caduto addosso mentre friggeva le patatine») resiste un po'. Lo incalzano: «Ma dopo che hai combinato tutto questo in quell'alloggio, ti sei almeno voltato?». E lui, secco: «No».

esplosione palazzina a torino 2

 

Quando però gli dicono che c'erano due bambini feriti gravemente e che un ragazzo è morto, crolla: «Sono un c...ne, vorrei tornare indietro, mi sento una merda, non so cosa fare».

 

Rivolto alla madre: «Mi vergogno per me e per tutti voi». Gli amici lo incalzano: «Consegnati alla polizia, tanto arriveranno a te».

Ormai il dado è tratto: la Mobile ha già sentito Magdalina.

[…]

 

esplosione palazzina a torino 3

Due giorni dopo i fatti, il 3 luglio, Zippo è costretto a tornare in ospedale, stavolta lo ricoverano. I colleghi continuano a fare i turni per non lasciarlo solo e convincerlo a costituirsi. La polizia arriva in ospedale sabato pomeriggio.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!