“SONO ANCORA ALLA RICERCA DEL FILM CHE MI FACCIA FARE UN SALTO” - QUALCUNO CI SALVI DA FAUSTO BRIZZI CHE A 56 ANNI ANNUNCIA: “ANDRÒ AVANTI FINCHÉ NON SCRIVERÒ IL FILM CHE MI CAMBIERÀ LA FILMOGRAFIA. PERCHÉ HO FATTO CINEMA? HO FATTO TANTE COMMEDIE PER IL GUSTO DI FARE FILM PER TUTTI, POI HO CONTINUATO A RACCONTARMI. GLI ESAMI, LE COPPIE CHE SI SEPARANO, I CINQUANTENNI CHE SI CREDONO TRENTENNI. I MIEI FILM SONO PLATEALMENTE AUTOBIOGRAFICI. COSA HO LASCIATO? UNA ENORME PUNTATA DI “TECHETECHETÈ”. L’ELEZIONE DI MIA MOGLIE SILVIA SALIS A SINDACO? PRIMA O POI NE SCRIVERÒ UN FILM…”
Estratto dell’articolo di Matteo Macor per “la Repubblica”
Gli esami non finiscono mai per definizione, «nel mio caso pure perché ci piace: siamo specie votata alla nostalgia, ci serve per essere più leggeri».
Lo spiega (anche) così, Fausto Brizzi, il suo ritorno al futuro professionale.
Al lavoro su Quasi vera, una commedia sul mondo ai tempi dell'IA, da ieri il regista e sceneggiatore romano è impegnato anche sul set del reboot di Notte prima degli esami, il suo esordio alla regia diventato cult vent'anni fa. «Un aggiornamento» nelle sale a marzo 2026 […]
Perché rifare un film venuto bene? È il richiamo delle origini, del passato, del botteghino?
«Mi serviva chiudere un cerchio. Da vent'anni prendo appunti per questo terzo capitolo di Notte prima degli esami. Scene, idee, battute. Nel 2007 eravamo usciti con il secondo, il cinema insegna che ogni buona storia merita tre film. È l'aggiornamento. Come nelle app dello smartphone».
Viene da chiedersi se funzionerà, dopo anni, questo smartphone.
cristiana capotondi notte prima degli esami
«Sono sicuro di sì, proprio perché nel frattempo è cambiato tutto. I ragazzi sono ragazzi, ma cambiati dalla tecnologia digitale. Il periodo è sempre quello tra l'ultimo giorno di scuola e gli esami di maturità, ma segnato da chat, social e tutto quello che ci ha cambiato il modo di stare al mondo. E connettere una storia di prima con il mondo di oggi servirà ai ragazzi come agli adulti».
Come si connettono due generazioni tanto lontane?
«Il gap intergenerazionale oggi è profondissimo, genitori e figli chattano tra loro ma non sono mai stati così lontani. Nel film a fare da ponte ci prova la musica. Ferilli è la professoressa crudele, Tognazzi è il portabandiera boomer che spiega ai ragazzi le canzoni degli anni 80, quando ti dovevi schierare. I Righeira o De André, una parte o l'altra. Oggi è tutto sfumato».
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Cosa pensa non si possa più replicare, del film originale?
«L'amicizia nata sul set con Giorgio Faletti. La battuta finale, sul fatto che l'importante non sia quello che si prova alla fine di una corsa, ma quello che si prova in corsa, non era nel copione. Lui ha continuato a recitarla finché non è diventata quella definitiva, ci ha presi per stanchezza. Aveva ragione lui».
È ancora possibile raccontare una generazione con un film? "Notte" l'ha fatto, ma giocando tutto sull'effetto nostalgia.
«La nostalgia è un filone creativo che funziona da sempre. Ma serve difendersi. Ivano Fossati, ai fan che gli chiedono un nuovo disco dopo anni che non scrive più, dice di riascoltare le canzoni che conoscono meno. Io sono ancora alla ricerca del film che mi faccia fare un salto».
silvia salis fausto brizzi foto di bacco
Ovvero?
«Notte mi ha cambiato la vita ma ha portato via il resto: film, libri, sceneggiature. Ecco perché andrò avanti finché non scriverò il film che mi cambierà la filmografia.
Perché fare cinema, in fondo? Per passione, o per raccontarsi, o lasciare qualcosa».
Lei perché ha fatto cinema?
«Ho fatto tante commedie per il gusto di fare film per tutti, poi ho continuato a raccontarmi. Gli esami, le coppie che si separano, i cinquantenni che si credono trentenni. I miei film sono platealmente autobiografici».
silvia salis fausto brizzi foto di bacco
E cosa pensa di aver lasciato?
«Nell'unica, enorme puntata di Techetechetè in cui siamo immersi, connessi a ogni ora a canali di videoframmenti di comicità, intercetto spesso le mie battute. Un po' nostalgico, per uno con il mito del grande schermo, ma direi che qualcosa rimane».
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Il film uscirà per la maturità ‘26. Ci sarà anche chi rifiuta i voti come atto politico, come succede oggi?
«No, avrei virato troppo in pura commedia, ma massimo rispetto per l'atto politico. Io a quell'età mi sono formato altrove, marinavo le lezioni per andare agli studi Dear, a Roma, dove registravano il primo Drive in, teatro dei primi incontri con artisti a cui allora chiedevo l'autografo e a cui poi ho scritto una marea di battute e personaggi, da Faletti a Greggio».
Prof Antonio Ricci, insomma.
«E un po' si vede. Lo sa anche lui. A ogni uscita delle puntate di Drive in mi fa mandare i cofanetti con la dedica "Allo spettatore numero 1"».
cristiana capotondi notte prima degli esami
A proposito di politica. Cosa ha imparato, da quando sua moglie Silvia Salis è diventata sindaca?
«Prima o poi ne scriverò un film. Di politica ne ho fatta tanta, ma continua a stupirmi. Anche la più locale delle campagne elettorali, soprattutto a sinistra».
Perché a sinistra?
«Perché è dove risaltano di più le divisioni, pur trattandosi più di incompatibilità tra ego che altro. Vale un film: pensate a chiudere in un resort per una settimana tutti i leader del campo, senza telefonini né social. Aiuterebbe la causa».
silvia salis fausto brizzi foto di bacco (2)
Cosa pensa, dello scontro tra il vostro mondo e il governo?
«Il nostro cinema ha mille problemi ma anche grandi autori e giovani maestri come Sorrentino, Garrone, Pif. È chiaro il tentativo del governo di delegittimare chi culturalmente è lontano. Ma anche che nel nostro mondo c'è chi ha dato modo di mettere la categoria nel mirino di chi vuole delegittimarla».
silvia salis fausto brizzi foto di bacco
CAROLINA CRESCENTINI NUDA IN NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI OGGI
notte prima degli esami 1
notte prima degli esami. oggi 1
notte prima degli esami. oggi
CAROLINA CRESCENTINI NUDA IN NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI OGGI
CAROLINA CRESCENTINI NUDA IN NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI OGGI
fausto brizzi
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