
"SONO SINCERAMENTE PENTITO" - FILIPPO TURETTA, KILLER DI GIULIA CECCHETTIN, RINUNCIA AL PROCESSO D'APPELLO: IL RAGAZZO È STATO CONDANNATO IN PRIMO GRADO ALL'ERGASTOLO PER L'OMICIDIO DELLA SUA EX RAGAZZA - LA LETTERA INVIATA DA TURETTA AI GIUDICI: "VOGLIO PAGARE INTERAMENTE PER LA SUA MORTE" - L'11 NOVEMBRE 2023, GIULIA VENNE UCCISA CON 75 COLTELLATE...
Estratto dell'articolo di Andrea Pasqualetto per www.corriere.it
filippo turetta e il suo legale
Una lettera scritta a mano e una conclusione sorprendente: «Rinuncio all’appello». Firmato Filippo Turetta. La missiva è arrivata in questi giorni sul tavolo dei quattro uffici giudiziari di Venezia interessati al caso: la procura Generale, quella ordinaria, la Corte d’assise, che lo scorso anno l’ha condannato all’ergastolo, e quella d’appello dove il prossimo 14 novembre dovrebbe iniziare il processo di secondo grado.
Colpo di scena, dunque, nel caso di Giulia Cecchettin, la studentessa ventiduenne padovana uccisa da Turetta l’11 novembre di due anni fa con 75 coltellate. Soprattutto in considerazione del fatto che la difesa di Turetta aveva impugnato la sentenza con un articolato ricorso nel quale gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera sostenevano l’insussistenza della premeditazione. [...]
Le ragioni per cui Turetta alza bandiera bianca sono legate al clima che si è creato intorno a lui: l’aggressione in carcere da parte di un detenuto, le minacce subite, la pressione mediatica. E, non ultimo, il rifiuto di Gino Cecchettin di accogliere - per il momento - la sua istanza di giustizia riparativa, cioè quel percorso diverso di espiazione della pena che prevede il coinvolgimento diretto delle parti, Turetta e i familiari di Giulia, finalizzato alla compensazione del danno causato. [...]
Con la rinuncia all’appello e l’accettazione dell’ergastolo, Turetta, che scrive di «sincero pentimento», vuole dimostrare che non sta cercando sconti di pena. Va detto che anche la Procura di Venezia aveva impugnato la sentenza, chiedendo il riconoscimento delle aggravanti della crudeltà e dello stalking. [...]
Turetta, reo confesso, è detenuto dal 25 novembre del 2023, cioè dal giorno in cui fu trasferito dalla Germania dove era stato arrestato a bordo della sua auto dopo dieci giorni di fuga solitaria e dopo aver nascosto il corpo di Giulia in un anfratto montano vicino al lago di Barcis. «L’ho uccisa», aveva detto, «quando ho capito che non sarebbe più tornata con me».
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