vladimir putin davos

NON CI SONO PIÙ LE SPIE RUSSE DI UNA VOLTA – DUE FINTI IDRAULICI RUSSI SONO STATI FERMATI DALLA POLIZIA SVIZZERA A DAVOS AD AGOSTO. DOPO ESSERSI FATTI SCOPRIRE HANNO MOSTRATO I PASSAPORTI DIPLOMATICI RUSSI E SE NE SONO RITORNATI NEL LORO PAESE - MA CHE CI FACEVANO DUE SPIE DI MOSCA NELLA CITTÀ DEL WORLD ECONOMIC FORUM? I LEGAMI CON IL CASO SKRIPAL

 

 

Ferruccio Michelin per www.formiche.net

 

world economic forum davos

L’intelligence svizzera ha sventato un’apparente operazione di spionaggio da parte dei servizi segreti russi a Davos, sede dell’incontro annuale del World Economic Forum in corso questi giorni. Secondo quanto riportato dal Tages-Anzeiger due apparenti idraulici sono stati fermati dalla polizia ad agosto scorso, e appena presi dagli agenti hanno mostrato passaporti diplomatici russi che gli hanno permesso di lasciare rapidamente il Paese.

 

la conferenza stampa di fine anno di vladimir putin 29

La polizia nel Cantone dei Grigioni, Svizzera orientale, ha detto che due uomini con passaporto diplomatico russo erano stati oggetto di un controllo di identità di routine a Davos nell’agosto 2019. Si trovavano lì da “troppo tempo”, spiegano le autorità locali al Financial Times, ma non è stato ufficialmente stabilito alcun collegamento tra la loro visita e il Wef. Tages-Anzeiger scrive invece in un accurato report – evidentemente ricostruito tramite buone fonti – che i due stavano cercando di installare in giro per i luoghi del forum apparecchiature in grado di rubare le conversazioni private tra gli invitati.

vladimir putin imbraccia un fucile chukavin svc 380

 

Al di là delle dichiarazioni, che rappresentano i fatti comunque, è anche possibile che le autorità svizzere vogliano restare un passo indietro in un momento delicato. Il forum di Davos è in corso e la riunione dei grandi del pianeta nello stesso luogo, nello stesso momento, rende la località sciistica il centro del mondo per un paio di giorni. Con connesse problematiche di gestione massima della sicurezza e della diplomazia.

 

sergei skripal con la figlia yulia

Non sarebbe la prima volta invece che gli svizzeri intercettano attività di spionaggio sul proprio territorio. A metà dello scorso anno, per esempio, hanno individuato due uomini del Gru a Spiez. Gli agenti del servizio segreto militare russo portavano con loro strumenti sofisticati per l’intercettazione e l’hacking e la loro presenza nella cittadina sul lago di Thun in quel caso era stata ricollegata a interessi riguardo allo Spiez Laboratory.

BILL BROWDER

 

Si tratta di un centro molto tecnologico per l’analisi chimica a cui l’Opcw aveva affidato la valutazione scientifica dei campioni ritrovati a Salisbury, la cittadina inglese che aveva fatto da teatro al tentato assassinio dell’ex spia russa Sergei Skripal. È stato proprio da quelle valutazioni che si è scoperto che ad avvelenare il disertore e sua figlia è stato il Novichok, un agente nervino di era sovietica. Con ogni probabilità gli agenti del Gru volevano compromettere i risultati delle analisi.

donald trump arriva a davos

 

Un portavoce dell’ambasciata russa a Berna ha respinto la notizia uscita sulla vicenda di Davos, dicendo che effettivamente due diplomatici russi accreditati fuori dalla Svizzera erano stati controllati dalle autorità, ma non era stato niente di rilevante. “Penso che questo sia stato probabilmente uno stupido scherzo” è il commento ufficiale del Cremlino, diffuso tramite Maria Zakharova, l’assertiva portavoce del ministero degli Esteri russo.

 

A mettere ancora più pepe alla spy-story ci ha pensato però il gestore del fondo di investimento Bill Browder, parlando a “Davos Today” (una trasmissione organizzata per il forum dalla Reuters): “I russi stanno attivamente prendendo di mira tutti i loro nemici in tutti i diversi paesi“, e ha aggiunto di essere lì a Davos per ”sfidarli”.

 

salisbury avvelenamento sergei skripal

Browder ha guidato una campagna per denunciare la corruzione e punire i funzionari russi che lui incolpa dell’uccisione del suo avvocato, Sergei Magnitsky, morto in una prigione di Mosca nel 2009 dopo aver denunciato maltrattamenti. È l’uomo del Magnitsky Acy americano, una legge che ha permesso agli Stati Uniti di delineare alcune delle sanzioni alzate contro la Russia per la guerra in Ucraina, per le interferenze alle presidenziali del 2016 e per il caso Skripal.

 

denis sergeyev 1

Quello che sembra sempre più chiaro è che la Russa, al di là dei tentativi di passare da honest broker su dossier  di caratura internazionale come la crisi libica, continua a essere interessata a compiere operazioni di spionaggio di vario genere. Molte della quali però sono finite male recentemente — segno che la preparazione degli agenti è scarsa, e forse anche per via dell’insufficienza di fondi adeguati per portare avanti certe linee operative.

 

greta thunberg parla a davos

Tornando indietro di meno di un anno: Skripal non è stato ucciso (ma una donna inglese che ha toccato per sbaglio il flacone di profumo che gli agenti hanno utilizzato sì); gli agenti che hanno provato ad assassinarlo sono stati smascherati da alcuni siti di investigazione; altri agenti che provavano a hackerare l’Opcw sono stati arrestati dagli olandesi; poi quegli altri presi due in Svizzera davanti ai laboratori Spiez; un sicario che ammazza nemici della Russia in giro per l’Europa è stato individuato; il Monde e il New York Times hanno pubblicato i nomi di due unità operative del Gru che si nascondono tra le città dell’Alta Savoia; ora infine questi beccati a Davos. Non una buona stagione per le spie di Putin.

SKRIPAL E FIGLIA 1denis sergeyev 2vladimir putin vince le elezionila bottiglietta di profumo che avrebbe contenuto l agente nervinoalexander petrov ruslan boshirov accusati dell avvelenamento di skripalalexander petrov ruslan boshirov accusati dell avvelenamento di skripal sorridenti a salisburyla confezione della bottiglietta di profumo che avrebbe contenuto l agente nervino

Ultimi Dagoreport

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

DAGOREPORT - L’ANSIA ATTANAGLIA LA ‘’MILANO DEL BALLO DEL MATTONE’’. ‘’QUI SALTA TUTTO!’’, BALBETTANO PIÙ SPAVENTATI DI UN CONIGLIO - SE IL GIP DELLA PROCURA DECIDESSE DI ACCOGLIERE LE PROPOSTE DEI PM, A QUEL PUNTO, ESPLODEREBBE UNA SANTA BARBARA A MISURA DUOMO. E POTREBBE RIPETERSI CIÒ CHE SUCCESSO ALL’EPOCA DI TANGENTOPOLI: A TANTI DEI 74 INDAGATI, LA PAURA DI FINIRE IN GABBIA A SAN VITTORE APRIREBBE DI COLPO LE VALVOLE DELLA MEMORIA - DA PARTE SUA, IL SINDACO BEPPE SALA, INDAGATO, INTASCATA LA SOLIDARIETÀ DA DESTRA E SINISTRA, HA RIPRESO A MACINARE ARROGANZA, E HA SPARATO TESTARDO E SPAVALDO: “LE DIMISSIONI NON AVREBBERO FATTO COMODO A NESSUNO…” – QUALCHE ANIMA PIA GLI RICORDI CHE L’USO SBARAZZINO DELL’URBANISTICA MENEGHINA È AVVENUTO SOTTO IL SUO NASONE... 

urbano cairo sigfrido ranucci la7 fiorenza sarzanini

DAGOREPORT - SIETE PRONTI? VIA! È PARTITA LA GRANDE CAMPAGNA ACQUISTI (A SINISTRA!) DI URBANO CAIRO - IL COLPACCIO SU CUI LAVORA URBANETTO: PORTARE A LA7 SIGFRIDO RANUCCI E L’INTERA SQUADRA DI “REPORT”, A CUI TELE-MELONI STA RENDENDO LA VITA IMPOSSIBILE - IL PROGETTO È GIÀ PRONTO: PRIMA SERATA DI LUNEDI', SECONDE SERATE CON "REPORT-LAB", COINVOLGENDO SITO, SOCIAL E L'EDITRICE SOLFERINO - MA NON FINISCE QUI: CAIRO VUOLE RIPOSIZIONARE IL “CORRIERE DELLA SERA”: ESSERE LA GAZZETTA DI FAZZOLARI NON PORTA ALL'EDICOLA NUOVI LETTORI, CHE PREFERISCONO L'ORIGINALE: "IL GIORNALE", "LIBERO", "LA VERITA'": MEGLIO RITORNARE AL CENTRO-SINISTRA. IN ARRIVO GIOVANI GIORNALISTI BEN DISTANTI DAL MELONISMO...

mara venier gabriele corsi

PERCHÉ GABRIELE CORSI HA MOLLATO “DOMENICA IN”? LA SUA PRESENZA AL FIANCO DI MARA VENIER ERA STATA FRETTOLOSAMENTE ANNUNCIATA DA ANGELO MELLONE, DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI RAI. E INVECE, SOLO DUE GIORNI FA, CORSI HA ANNUNCIATO DI ESSERSI TIRATO INDIETRO - COSA È SUCCESSO? LA RAI AVEVA TENTATO DI COMMISSARIARE LA "ZIA MARA", PIAZZANDOLE ACCANTO I "BADANTI" NEK E CORSI. MA L'ARZILLA 74ENNE, FORTE DI BUONI ASCOLTI, HA FATTO TERRA BRUCIATA AI SUOI DUE "VALLETTI", USANDO L’ARMA DA FINE DEL MONDO: “SE IO MOLLO AD AGOSTO CHI CI METTETE?". E COSÌ, UNA VOLTA VISTO IL SUO SPAZIO RIDOTTO A QUALCHE MINUTO DI UN QUIZ, IL CONDUTTORE SI È CHIAMATO FUORI (NEK ERA GIÀ SCAPPATO A "THE VOICE") - LA VENIER HA TENTATO DI DISSIPARE I DUBBI SULLE SUE “COLPE” POSTANDO UNA STORIA IN CUI SI INSINUAVA CHE CORSI AVESSE MOLLATO PER I SOLDI (POCHI). MA A SMENTIRE LA SUA VERSIONE È STATO IL MANAGEMENT DEL CONDUTTORE…

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)