nelson pablo yester garrido

CHE SPY STORY SOTTO IL CUPOLONE! NELSON PABLO YESTER GARRIDO, INSEGUITO DAGLI USA DA 18 ANNI E SUL QUALE PENDE DAL 2017 UN ORDINE D'ARRESTO INTERNAZIONALE, È STATO ARRESTATO ALL'AEROPORTO DI FIUMICINO. ERA ARRIVATO IN ITALIA COME TURISTA. FINO A QUEL MOMENTO AVEVA GIRATO IL MONDO PRESENTANDO AL GATE MOLTI PASSAPORTI E IDENTITÀ DIVERSE - I LEGAMI CON MAFIOSI RUSSI E I PLAYBOY DI MIAMI, IL SOTTOMARINO AFFITTATO PER TRASPORARE QUINTALI DI COCAINA, IL DOCUMENTARIO DI NETFLIX, LO SPIONAGGIO PER CASTRO IN ANGOLA, LA PARTECIPAZIONE A UN PROGRAMMA TV E LA DIFESA DELLO STUDIO GENTILONI...

Michela Allegri per “il Messaggero”

 

NELSON PABLO YESTER GARRIDO

Un cartello della droga colombiano, un agente segreto cubano diventato un boss del narcotraffico, in grado di affittare un sottomarino militare per trasportare centinaia di chili di cocaina. Una spy story che s'intreccia con la Capitale: Nelson Pablo Yester Garrido, inseguito dagli Usa da 18 anni e sul quale pende dal 2017 un ordine d' arresto internazionale, è finito in manette all' aeroporto di Fiumicino.

 

Era arrivato in Italia come turista. Fino a quel momento aveva girato il mondo presentando al gate una decina di passaporti e sfoggiando in ogni Paese un' identità diversa. A Fiumicino è stato fermato allo sbarco poco più di un anno fa: una segnalazione dell' Interpol lo schedava come ricercato dalle autorità federali americane. Ora Garrido, 61 anni, è a Regina Coeli e il 14 febbraio la Corte d'appello di Roma dovrà decidere se trasferirlo oltreoceano, accogliendo da richiesta di estradizione presentata dagli Stati Uniti, dove è accusato di aver organizzato e diretto un traffico di migliaia di chili di droga in Florida.

 

cocaina 5

All' udienza di ieri, accogliendo un' istanza dei suoi difensori, gli avvocati Michele e Alessandro Gentiloni Silveri, è stato disposto un rinvio perché la documentazione inviata dagli Usa a corredo della domanda non è completa. Garrido dice di essere innocente, racconta di essere un «businessman», ma i giornali di mezzo mondo lo descrivono come «un agente dell' Intelligence cubana», al servizio del regime castrista.

 

IL FILM

Una vita che sembra la sceneggiatura di un film, tanto che è stata raccontata nel documentario Operation Odessa, presentato al Festival di Miami e che ora è in pole position nelle ultime proposte Netflix. Anno 1989, nel sud della Florida narcotrafficanti, gangster e mafiosi si ritrovano nei nightclub della contea di Miami Dade. Garrido si fa chiamare Tony Yester, è già stato arrestato varie volte. Uscito di prigione, inizia a lavorare con un mafioso russo e con un playboy di Miami.

 

IL DOCUMENTARIO NETFLIX SU NELSON PABLO YESTER GARRIDO

Verso la fine degli anni Novanta, volano in Russia per comprare un sottomarino per il traffico di cocaina: un acquisto commissionato dai cartelli della droga colombiani. Tony Yester è l' intermediario dell' affare. «Ordine ricevuto. Solo una domanda: il sottomarino lo vuole con o senza missili?»: è la frase cult del docufilm. Nella memoria difensiva depositata dagli avvocati Gentiloni, la sua storia è ripercorsa citando gli articoli di giornali di tutto il mondo.

 

«Nel 1992 aveva negoziato l'acquisto di 6 elicotteri da artiglieria sovietica per il cartello di Medellin in Colombia». E ancora: «Nel 1997 il New York Times ha riferito che il ruolo di Garrido era supervisionare l' esportazione di cocaina dal Sud America agli Stati Uniti e all' ex Unione Sovietica». Poi, un nuovo alias, Jimmy Gonzalez, e l' accusa di associazione a delinquere e cospirazione per il traffico di stupefacenti.

 

IL DOCUMENTARIO NETFLIX SU NELSON PABLO YESTER GARRIDO

Nel 1997 Garrido riesce a fuggire dalla prigione. Viene arrestato l' anno dopo in Venezuela. Subito rilasciato, sparisce nel nulla. In realtà, ha raggiunto il Sudafrica. Sul suo passaporto, questa volta, c'è il nome Antonio Lamas. Dice di essere messicano, lavora come commerciante di pezzi di ricambio per aerei. Per alcuni storici - si legge nella memoria - «Garrido si inserisce nel profilo degli agenti di Castro che operavano in Angola: uomini con le abilità per collegarsi con le mafie africane legate al traffico di droga, diamanti, armi».

 

E infatti, a Johannesburg, Garrido guadagna la fiducia di Glenn Agliotti, sospettato di essere un boss della mafia. A incastrarlo, la partecipazione a un programma tv: un telespettatore lo riconosce. Nel 2002, l' arresto in Sudafrica e la richiesta di estradizione degli Usa: rigettata. Poi, la scomparsa, fino all' arresto a Fiumicino, avvenuto nel 2017. E la nuova richiesta di estradizione.

 

LA DIFESA

Secondo i difensori di Garrido, le accuse non sono credibili: «Vive pacificamente in Sudafrica da 20 anni, non mette piede negli Stati Uniti da quasi 30. Inoltre, il presunto narcotraffico in grande stile ha fruttato ai suoi complici americani pene basse, senza che il nome del cubano apparisse nelle loro contestazioni come capo della cupola».

Ultimi Dagoreport

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...