stalking

LO STATO DELLO STALKING – IN ITALIA CALANO LE QUERELE DI DONNE FINITE NEL MIRINO DI UOMINI CHE LE PERSEGUITANO: MENO 13% PER EFFETTO DEGLI AVVERTIMENTI DEI QUESTORI CHE SONO AUMENTATI DEL 32,5% - AD ARRIVARE A SENTENZA È UNA PERCENTUALE LIMITATA DI CASI: NEL 2016 A FRONTE DI 16.910 INDAGATI, 9.141 CASI SONO STATI ARCHIVIATI - ANCORA MOLTE VITTIME NON DENUNCIANO E UN CASO SU TRE DI STALKING SFOCIA IN UN FEMMINICIDIO…

Maria Rosa Tomasello per “la Stampa”

 

stalking 9

Non erano le rose. Era il messaggio silenzioso che accompagnava le rose, benché non ci fosse alcun biglietto. Un mazzo che arrivava alla stessa studentessa nell' aula dell' università a ogni lezione, sotto lo sguardo sorpreso dei presenti.

 

Un omaggio apparentemente innocuo, diventato ossessione. «È iniziata così: in principio la ragazza ha creduto che fosse il suo fidanzato a spedirle, ma quando l' invio si è ripetuto più e più volte, mentre lui continuava a negare, ha capito di essere finita nel mirino di qualcuno.

 

stalking 7

Ha smesso di andare a lezione, e alla fine ha fatto denuncia contro ignoti e ha sparso la voce che la polizia era sulle tracce di chi mandava i fiori. Solo a quel punto le spedizioni sono cessate».

 

CAMBIAMENTO DELLE ABITUDINI

Il racconto di Anna Campanile, operatrice del centro antiviolenza Voce Donna di Pordenone e consigliera di Dire (Donne in rete conto la violenza), definisce con precisione cos' è lo stalking: un atto persecutorio che genera nella vittima ansia e paura, costringendola a cambiare abitudini.

stalking 8

 

Senza che ci sia aggressione fisica, eppure spesso altrettanto spaventoso per chi lo subisce. Soprattutto, in un caso su tre, secondo gli esperti, è l' anticamera del femminicidio. La recidiva è del 40%. «È una forma di violenza fatta di cose che sembrerebbero piccole, ma che crea in chi le subisce uno stato di tensione tale da orientare tutta la vita a difendersi.

 

stalking 6

Abbiamo seguito il caso di una ragazza che aveva capovolto la sua stessa esistenza: lavorava di notte. La veglia le consentiva di essere vigile in caso di intrusioni in casa o di altro pericolo». Le donne non sono le sole vittime di stalking, ma in tre casi su quattro le vittime sono di sesso femminile e nel 50-60% dei casi l' ex partner è indicato dalla vittima come presunto autore di stalking, maltrattamenti o violenza.

 

L'Istat stima che il 21,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni (pari a 2.151.000 persone) abbia subito comportamenti persecutori almeno una volta nella vita. Di queste, il 15,3% più volte. Dal primo agosto 2018 al 31 luglio 2019 (ultimi dati resi disponibili dal Viminale), le denunce sono state 12.733, e nel 76% dei casi a denunciare (si tratta di un reato perseguibile solo a querela di parte) sono state donne.

 

stalking 4

Nello stesso periodo 2017-2018, la banca dati delle forze dell' ordine aveva registrato numeri più alti: 14.633 denunce. In un anno c' è stata una flessione del 13%. Dal 2014 al 2018 secondo dati Istat le segnalazioni per atti persecutori tuttavia sono state in costante aumento, passando da 11.096 a 14.145.

 

A cosa è dovuto il calo di denunce dell' ultimo periodo? Nello stesso arco temporale sono aumentati del 32,5% gli ammonimenti del questore (un "avvertimento" allo stalker perché smetta di molestare la vittima), che sono passati da 1.819 a 2.411, con un aumento del 76% degli ammonimenti per violenza domestica (da 666 a 1.171 sul totale di 2.411). Da quando, nel 2009, è entrata in vigore la legge che definisce il reato, sono in forte crescita anche le condanne per stalking: 37 sentenze nel 2009, 1.827 nel 2017 (dati Istat).

stalking 2

 

Ad arrivare a sentenza, tuttavia, è una percentuale limitata di casi: nel 2016 a fronte di 16.910 indagati per stalking, 9.141 casi sono stati archiviati, con l' avvio dell' azione penale per 7.769 casi. Nello stesso anno le condanne con sentenza irrevocabile (per processi che avevano preso il via negli anni precedenti) sono state 1.343, attorno al 17%.

 

«Normalmente lo stalking non è troppo difficile da dimostrare e le denunce sono più frequenti rispetto ai maltrattamenti in famiglia, che spesso non vengono segnalati- osserva Giulia Masi, avvocata ed esponente dell' associazione GiuridicaMente Libera di Roma-. Per questo la riduzione delle denunce e il maggior ricorso all' ammonimento del questore denota sfiducia nella giustizia, con il ricorso a un metodo meno invasivo».

 

stalking 1

Al contrario, la maggiore attenzione alle violenze di genere e l' introduzione, un anno fa del "Codice rosso" che innova la disciplina penale e inasprisce le sanzioni per chi commette i reati, consente spesso di arrivare a una soluzione veloce.

 

«Il nostro centro anti-violenza ha seguito una giovane donna che, dopo aver interrotto una relazione durata due anni, ha cominciato a essere perseguitata dall' ex fidanzato, che la seguiva al lavoro, parlava con i suoi amici, mandava anche dieci mail al giorno a lei e ai suoi familiari, minacciando di allegare filmati dei loro rapporti sessuali, la intimidiva sui social.

 

stalking

Era così sotto pressione da manifestare idee di suicidio. Finché si è rivolta al centro, che ha iniziato a collaborare con la procura, informando tempestivamente di ogni cosa: grazie al Codice rosso, in tre mesi è stato inviato l' avviso di conclusione delle indagini e lo stalker ha smesso».

 

Non è sempre così. «Lo stalking è spesso l' anticamera del femminicidio- conferma-. Ecco perché non bisogna mai accettare quell' ultimo appuntamento chiarificatore, né mettersi in situazioni di rischio». Certo, le denunce rappresentano solo una piccola parte del fenomeno. L' Istat ha certificato che il 78% delle vittime (8 su 10) non chiede aiuto: solo il 15% si rivolge alle forze dell' ordine, il 4,5% a un avvocato e l' 1,5% a un centro specializzato. E tra queste, solo il 48,3% presenta una denuncia formale. Tuttavia qualcosa sta cambiando.

stalking 2

 

SORTA DI ATTIVITÀ DI INDAGINE

«L' ammonimento è una misura di prevenzione che garantisce alle vittime una tutela rapida e anticipata rispetto ai tempi del procedimento penale- spiega Alessandra Simone, dirigente della Divisione Anticrimine della questura di Milano-. Viene svolta una sorta di attività di indagine per capire se l' istanza è fondata, e spesso, se si tratta di atti non troppo invasivi e se non ci sono state aggressioni fisiche, la donna sceglie la misura di prevenzione. È sì un provvedimento amministrativo, ma viene inserito nel sistema di indagine interforze e determina un alert sul soggetto, che ha una spada di Damocle su di sé».

 

psicologa

Del resto, è la legge stessa a prevedere che se gli atti persecutori sono commessi da una persona già ammonita, si può procedere anche d' ufficio. «L' esperienza milanese dimostra che funziona - prosegue Simone - soprattutto perché noi abbiamo associato all' ammonimento del questore l' invito a seguire un percorso di recupero comportamentale nell' ambito del protocollo Zeus, una intesa in materia di atti persecutori sottoscritta con il Centro italiano per la promozione e la mediazione (Cipm)».

 

Avviato nell' aprile 2018 con il nome del «primo maltrattante noto della storia», Zeus sta dando risultati significativi: dal 5 aprile 2018 a novembre 2019 sono stati invitate a rivolgersi al centro 213 persone, 170 delle quali si sono presentate, ovvero il 79%. Di questi, 93 erano state ammonite per stalking e 76 per violenza domestica. «Dei 170- sottolinea Simone- solo 17 sono tornati a commettere reati e sono stati arrestati in flagranza di reato».

stalking

 

Nei soggetti ammoniti, secondo dati parziali del Viminale sul 2019, la recidiva è pari al 13%. L' esperienza, nata a Milano, è stata estesa in tutta Italia e oggi iniziative analoghe sono in corso tra l' altro a Modena, a Viterbo, Pescara e L' Aquila. Nelle questure di Lazio e Abruzzo è impegnata l' Associazione italiana di Psicologia e Criminologia (Aipc) coordinata da Massimo Lattanzi, psicologo e psicoterapeuta, a cui fanno capo anche l' Osservatorio nazionale sullo stalking e il Centro presunti autori.

 

stalking-1

«Il protocollo Offender viene applicato a presunti autori di violenza domestica, abusi, atti persecutori perché la nostra idea è di lavorare alla pari sia con la presunta vittima che con il presunto autore- afferma-. Nel 2007 abbiamo spostato il baricentro su quest' ultimo, formando il personale delle questure e offrendo un percorso di socializzazione alle persone che hanno subito un ammonimento in modo da chiudere il cerchio della violenza, altrimenti in queste persone sopravviverà sempre una zona d' ombra che, solo con l' azione giudiziaria, non si riuscirà a spazzare via.

 

STALKING 2

Nel 2012 abbiamo cominciato a lavorare anche nelle carceri, prima a Rebibbia e oggi, dal novembre 2018, a Velletri, dove esiste una sezione speciale per uomini maltrattanti. Facciamo colloqui di gruppo con le persone che hanno deciso di aderire».

 

STALKING 1

Certo, la strada del recupero è lunga: «Il nostro protocollo - conclude Lattanzi - ha fatto emergere che la maggior parte di queste persone ha traumi non elaborati, anche molto precoci, abbandoni, separazioni, lutti, che hanno segnato il loro profilo relazionale. Si trovano in grande difficoltà nelle relazioni, benché siano persone che in altri ambiti sono funzionali. E questo vale per tutte le relazioni: dal partner al vicino di casa».

STALKING 4STALKING 1stalking 

Ultimi Dagoreport

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO