due donne si separano: figlio adottato dalla madre non biologica

COSA ACCADE SE UNA COPPIA LESBO CON UN FIGLIO SI SEPARA? IL TRIBUNALE PER I MINORENNI DI VENEZIA HA AUTORIZZATO L’ADOZIONE DI UN BIMBO DI SEI ANNI DA PARTE DELL’EX COMPAGNA DELLA MADRE BIOLOGICA. IL PICCOLO HA 6 ANNI, ERA NATO IN SEGUITO ALLA FECONDAZIONE ASSISTITA IN SPAGNA. “IL MINORE PERCEPIVA ENTRAMBE LE DONNE QUALI SUOI PUNTI DI RIFERIMENTO”. LA PICCOLA RIVOLUZIONE STA NEL FATTO CHE….

Andrea Priante per corrieredelveneto.corriere.it

 

Il tribunale per i minorenni di Venezia ha autorizzato l’adozione di un bimbo di sei anni da parte dell’ex compagna della madre biologica. È la prima volta in Veneto (la seconda in Italia, esiste un unico precedente a Bologna) che questoavviene nell’ambito di una famiglia omosessualeche non è più tale, visto che le due donne sono separate da ormai da un paio d’anni.

 

due donne si separano: figlio adottato dalla madre non biologica

La vicenda coinvolge due padovane: una libera professionista e un’impiegata. Per molto tempo la loro era sembrata una relazione solida, e anche per questo in entrambe era maturato il desiderio di avere un figlio. Un sogno concretizzato nel 2014, quando si recarono in una clinica in Spagna, dove l’impiegata si sottopose a fecondazione assistita con il seme di un donatore anonimo. L’anno seguente diede alla luce il bambino, che anagraficamente risultava quindi solo suo figlio. Ma nella sentenza si ricostruisce come «il piccolo le considerava entrambe mamme».

 

La crisi e la separazione

In seguito la coppia è però entrata in crisi e nel 2019 le due donne hanno deciso di separarsi e da quel momento in poi, «con l’accordo di entrambe, il bambino aveva vissuto a settimane alterne presso l’una e l’altra».

 

Nonostante la fine del rapporto con la compagna, lo scorso anno (assistita dagli avvocati Valentina Pizzol, che fa parte della Rete Lenford per i diritti Lgbti, e Umberto Saracco), la madre non biologica ha presentato al tribunale per i minorenni di Venezia la richiesta di «adozione in casi particolari». Nella sentenza è riportata la relazione dei servizi sociali, che conferma come «il minore percepiva entrambe le donne quali suoi punti di riferimento, attribuendo anche alla ricorrente una funzione effettivamente genitoriale, protettiva e propositiva». Ed entrambe le padovane «indipendentemente dalla rottura del proprio legame sentimentale, riconoscevano reciprocamente l’apporto stabilmente assicurato alla crescita del bambino».

due donne si separano: figlio adottato dalla madre non biologica

 

La sentenza

Nella sentenza il giudice ricorda come la legge riconosca il diritto del minore «concepito e cresciuto nell’ambito di una coppia stabile, a essere adottato». La piccola rivoluzione sta nel fatto che in questo caso, la «coppia» non è più tale: «Non si reputa di ostacolo - scrive il tribunale di Venezia - la circostanza che l’unione sentimentale tra la madre dell’adottando e l’adottante sia venuta meno, sia in ragione dell’accordo» tra le due ex, sia perché la rottura «non incide nel rapporto tra l’adottante e l’adottando che in questi anni è rimasto, di fatto, assimilabile al rapporto tra una madre e suo figlio».Insomma, anche se la storia d’amore tra due adulti può finire, il bambino ha comunque diritto ad avere due genitori.

 

Il commento

«È una decisione importante e non era affatto scontato che il tribunale accogliesse la domanda, non essendoci più la stabilità della coppia alla base» spiega l’avvocato Pizzol. «È stato comunque determinante il fatto che tra le due donne, nonostante la fine della relazione, ci fosse un forte rispetto reciproco. In mancanza del consenso della madre biologica all’adozione del minore da parte della ex, la domanda sarebbe stata rigettata. E questo deve far riflettere sulle lacune che presenta la normativa: non è socialmente né giuridicamente accettabile che la genitorialità dipenda, di fatto, dalla disponibilità della ex partner a riconoscerle il ruolo. In situazioni di conflitto, infatti, a farne le spese potrebbe essere proprio il bambino».

 

Ultimi Dagoreport

trump zelensky meloni putin

DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….