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QUANDO NELLA PRIMA SERATA RAI ANDAVA IN ONDA UNO SHOW SATANICO - IL SITO AMERICANO 'ATLAS OBSCURA' IN GLORIA DI 'STRYX', IL PROGRAMMA DI ENZO TRAPANI (AUTORE CARLA VISTARINI) CHE SCONVOLSE L'ITALIA. ANDO' IN ONDA PER UN BREVE PERIODO NEL 1978, TRA ATMOSFERE MEDIEVALI, TOPLESS E SACRIFICI UMANI (VIDEO). CON L’APPARIZIONE DI GRACE JONES, AMANDA LEAR, PATTY PRAVO, CICCIOLINA E UN OSPITE SPECIALE... IL DIAVOLO IN PERSONA - LE PROTESTE DEI TELESPETTATORI, LA CHIUSURA, E L'EPILOGO: IL SUICIDIO DI TRAPANI

Dagotraduzione dall'articolo di Angelica Frey per www.atlasobscura.com

 

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UNA DONNA FLESSUOSA si arrampica sopra una piattaforma semitrasparente, indossando una tutina piallettata in cremisi e dei guanti da opera. “Dammi un po’ di ‘mmmh’ a me e ti darò un po’ di ‘mmmh’ a te,” canta con voce fioca mentre dei ballerini travestiti da creature maligne e da stregoni la fissano dai lati del set. La cantante poi inizia a coccolare tre gattini neri, raggruppati al centro della scena. L’animale è quasi titubante tra le sue mani. “Sei l’angelo o il diavolo?” lei chiede, gattonando in maniera felina a quattro zampe. “Sei la risposta o la domanda?”

 

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Quello che potrebbe sembrare uno spettacolo curato da un gruppo di teatro seprimentale di Brooklyn è invece un filmato di repertorio di un verietà che andò in onda sulla RAI durante l’autunno del 1978. La presentatrice era Amanda Lear, la nota performer francese e icona gay, musa di David Bowie e Salvador Dalì negli anni ’60, reinventatasi poi disco queen in Italia, Francia e Germania durante i ‘70.

 

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Ma come ha fatto “Stryx”, uno show in prima serata con un immaginario sessuale esplicito e vari simbolismi esoterici, a finire sulla tv nazionale in un paese che allora era governato dalla Democrazia Cristiana?

 

La risposta risiede in Enzo Trapani, sceneggiatore e regista conosciuto per essere stato un creativo imprevedibile e enigmatico eppure di grande successo. In un’intervista a “TV Sorrisi e Canzoni” ha raccontato di aver ricevuto una telefonata misteriosa in piena notte. Un uomo, che parlava con tono cortese e misurato si scusò per l’orario, poi iniziò a lamentarsi del fatto di non essere abbastanza rappresentato sulla tv nazionale, chiedendosi perché nessuno scrivesse uno spettacolo su di ‘lui’. “Vede,” concluse, fingendo imbarazzo,“io sono il diavolo.”

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Non si sa ancora se quella telefonata fosse uno scherzo o se Trapani se la sia inventata di sana pianta – dopo questo episodio il suo unico scopo fu quello di creare un varietà musicale che non fosse costretto a tutti i costi dai limiti del puritanesimo mondano. “Che vadano a quel paese i ritmi timidi e le cantanti con le gote rosse amate dalle famiglie.”

 

Un anno dopo presentò STRYX al pubblico, un varietà chiassoso e neopagano con un tocco di satanismo. Il set sfarzosamente decorato sembrava il rifugio del signore degli inferi, e che non coincidesse per forza con la trama.  La tv a colori iniziava a diffondersi nella maggior parte delle case italiane e Trapani decise di usare STRYX come vettore per le nuove tecnologie: il chroma key, le lenti a distorsione ottica, il ghiaccio secco e gli effetti speciali in 3D vennero utilizzati facendo di STRYX un sommo banchetto visivo.

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Al grido araldico di “Signore e signori, il Diavolo,” una processione di demoni, goblin, odalische e danzatrici calcarono il palco. Un esperto di folclore spiegava in napoletano le basi della chiromanzia, della cabala, e della tasseomanzia. I performer danzavano un adattamento della danza dei sette veli a petto nudo, facendo sacrifici umani mentre venivano marchiati da un impersonificazione di Caligola.

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Soprattutto, tuttavia, cantavano.

 

Gli ‘Stryx’ erano gli intrattenitori dello spettacolo che portarono i baccanali concepiti da Trapani a nuove vette. Le loro performance nello show sono alcune delle poche immagini di repertorio che si possono ritrovare su internet (gli episodi completi, purtroppo, sembrano siano andati perduti). Tra le ballerine di Stryx più riconosciute anche oltreoceano appariva Grace Jones, la disco queen giamaicana.

 

Era spesso ricoperta di pelli leopardate o in bikini, e, oltre a cantare le sue hit personali, (come la canzone “Fame”), ha dato anche il suo tocco personale a un classico della canzone italiana come “Anima e Core” sopra una base disco - in linea con l’estetica allucinante di Stryx -  cantando dentro a una coppa di cristallo gigante tra bolle e stringhe argentate simili a un effetto pioggia che soffiavano nella sua direzione.

 

 

La cantante con cui Stryx riuscì però a esprimersi al massimo fu Patty Pravo, che in quegli anni assomigliava molto a David Bowie. Nella la canzone “Vola” viene attaccata a un elettroencefalografo per quella che doveva assomigliare a un elettroshock, e durante la performance il suo pesante trucco spaziale restò impeccabile. In “Bello” invece, dei goblin la trasportano in giro per il set mentre una vittima sacrificale (un uomo nudo) si contorce in agonia su un palo alle sue spalle.

 

 

Per accrescere l’atmosfera medievale, il menestrello italiano Angelo Branduardi – nel folclore Strixiano era il “musicus diabolicus”, un folletto medievale catturato da una foresta – cantava suonando lo strumento del diavolo, il violino, con l'adattazione della maggior parte del suo repertorio a musiche medievali e a liriche e melodie ispirate al Rinascimento.

 

Per la sua ballata “La Pulce nell’acqua” il set si fa più allucinante delle fantasie di un hippy, ma è col suo “Ballo in Fa Diesis Minore” che riesce a creare l’atmosfera più veicolante, in cui si uniscono il macabro e l’orgiastico. La canzone, è una ‘danse macabre’, in cui la Morte introduce se stessa a un gruppo di persone, e viene poi invitata a ballare insieme a loro.

 

 

Le atmosfere ispirate al Medioevo e alla nudità non erano del tutto nuove al pubblico italiano. Gli anni ’70 furono testimoni di diversi programmi televisivi ispirati a quel periodo.

 

enzo trapani

Il Dirodorlando, ad esempio, era uno spettacolo rivolto ai giovani che andò in onda dal 1973 al 1975. Il format consisteva in una serie di quiz pronunciati in una sorta di lingua italo-medievale, fatta maliziosamente risalire a un incunabolo. La nudità invece fece la sua prima apparizione in tv nel 1976, col programma Odeon, che mostrava le ballerine del club parigino “Crazy Horse” in topless.

 

Tuttavia la combinazione di questi due elementi si rivelò troppo indigesta al pubblico. Dopo che fu mandato in onda il primo espisodio di Stryx, il 15 ottobre del 1978, la RAI fu inondata da telefonate di spettatori infuriati: il telespettatore medio infatti non era abituato all’apprezzamento ironico del diavolo e delle sue creature maligne, ai sacrifici umani e alle tette al vento. L’audience raggiunse i nove milioni di ascolti che all'epoca non erano considerati sufficienti per una prima serata (oggi sarebbe un successo clamoroso). Per questo motivo, dopo sei episodi Stryx fu cancellato dal palinsesto.

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Per quanto riguarda Enzo Trapani, la sua carriera ne risentì, restando a galla per alcuni anni, senza rinunciare mai del tutto allo spirito visionario e lisergico di Stryx. Il suo “C’era due Volte”, il programma che seguì Stryx, era composto principalmente di fiabe rielaborate in maniera paradossale dalla pornostar Ilona Staller, meglio nota come Cicciolina. Ma perseguitato da pensieri paranoici sull’invecchiamento e l’incapacità di trasformare le sue idee in programmi televisivi, Enzo Trapani finì per suicidarsi in casa con un colpo di pistola nel 1989.

 

Lasciò scritto in una nota: “Compio questo gesto di spontanea volontà, nessun altro ne è responsabile.” Carlo Verdone avrebbe poi detto di lui: “Fu il primo regista a vedere del potenziale in me, mi ha allevato nel migliore dei modi e gliene sono ancora grato.”  

 

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Un finale cupo, certamente, ma Trapani era legato a quella tetraggine anche nella sua vita. Lo stesso Stryx, per quanto potesse apparire dissoluto, aveva una venatura tetra, che sottolineava la natura reietta degli abitanti di quel suo mondo. “Gli attori sono sempre stati cari al diavolo,” disse a TV Sorrisi e Canzoni, “tanto che, fino a poco tempo fa, non potevano essere sepolti coi sacramenti.”

 

 

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