CHE TOCCA FARE PER SCOPARE! - PER AVERE SUCCESSO CON LE RAGAZZE, I MASCHI SONO COSTRETTI A FINGERSI INTERESSATI ALLE AUTRICI FEMMINISTE, A UTILIZZARE BORSE DI TELA, AD ASCOLTARE ARTISTE COME LANA DEL REY E A BERE IL TÈ MATCHA - QUESTO È L'IDENTIKIT DEL "MASCHIO PERFORMATIVO", CHE NASCONDE LA SUA MASCOLINITA' E, PER RIMORCHIARE, RECITA LA PARTE DELLA PERSONA "IMPEGNATA" - SU TIKTOK È PARTITA LA GARA PER TROVARE CHI È LA STAR PIÙ "PERFORMATIVA": IL CAMPIONE È...
Estratto dell'articolo di Sofia Pegoraro per www.lastampa.it
Prendete nota. Se un uomo porta una borsa di tela, legge libri di autrici femministe e ascolta Lana Del Rey con delle cuffiette con filo potrebbe essere un “maschio performativo”. Più punti se periodicamente beve tè matcha, almeno così dicono i social.
Il termine è nato negli Stati Uniti ed è cresciuto su TikTok andando oltre, fino a diventare un termine usato per definire una nuova forma di tossicità maschile. Si tratta di una categoria di uomini eterosessuali che si presentano in modo poco stereotipicamente maschile e che in generale non hanno paura di risultare poco mascolini.
Ma quindi dove sta la tossicità? Secondo alcune interpretazioni, si acquista di diritto questa etichetta se negli ideali transfemministi letti nei libri non ci si crede veramente, se in questa performatività esasperata c’è un secondo fine: aumentare le possibilità di conquiste amorose. Ed è qui che si è aperto il dibattito. Da una parte c’è chi considera la categoria come sospetta, vedendo il tentativo di evasione dal prototipo di maschio “macho” come esca sentimentale.
Questo modello maschile è diventato bersaglio di ironie online: la sua estetica sarebbe studiata per soddisfare ciò che si pensa possa piacere alle donne etero, in un’evoluzione contemporanea dell’hipster. L’altra parte attacca proprio questo pregiudizio: perché una persona che rifiuta canoni di genere sempre più discussi deve essere considerato poco sincero?
Il termine è stato ripreso anche dal New York Times ad agosto, rimbalzando poi su altre testate. Un articolo del Guardian ne parla più come una tendenza paranoica che come una vera categoria. E il rischio c’è: si potrebbe finire per scartare persone legittime, «che almeno ci provano». I segnali che il fenomeno sia uscito dal mondo social ci sono.
A New York, Chicago, Seattle fino a Jakarta ci sono stati concorsi in piazza per incoronare il maschio più “performativo”. Fra i volti noti del mondo dello spettacolo, TikTok ha già individuato l’archetipo per questa categoria e l’attore Jacob Elordi è spesso citato come esempio di una nuova identità di genere che poi ha assunto sfumature ironiche. [...]
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