guardian torta di mele

GENTE DA PRENDERE A TORTE IN FACCIA! IL GUARDIAN ACCUSA LA TORTA DI MELE DI ESSERE RAZZISTA - IL GIORNALISTA DI CUCINA RAJ PATEL, CHE HA LANCIATO LE ACCUSE: "LE MELE SONO IL RISULTATO DELLA COLONIZZAZIONE DELLA COLOMBIA, LO ZUCCHERO E' LEGATO AL COMMERCIO DEGLI SCHIAVI, E ANCHE IL TIPICO CANOVACCIO SU CUI SI LASCIA RAFFREDDARE IL DESSERT E' IL FRUTTO DELLE CONOSCENZE DEGLI INDIGENI" (NON VI E' PASSATA LA FAME?)

Dagotraduzione dal DailyMail

 

Articolo del Guardian

Il Guardian è stato deriso per aver bollato come razzista la tipica torta di mele. Uno dei suoi giornalisti che si occupa di cucina, Raj Patel, in un editoriale, ha scritto che il dessert americano è frutto del colonialismo e della schiavitù.

 

Il pezzo incriminato si intitola «L’ingiustizia alimentare ha radici profonde: cominciamo con la torta di mele americana» e sostiene che la torta «ha origini sanguinose» ed è «americana come lo è la terra, la ricchezza e il lavoro che hanno rubato».

 

Patel è un autore e documentarista indiano britannico che in passato si è descritto ha come «simpatizzante anarchico». È noto soprattutto per il suo libro "Stuffed and Starved: The Hidden Battle for the World Food System" che approfondisce le ingiustizie alimentari in tutto il mondo.

 

Torta di mele

Spiegando più dettagliatamente i suoi problemi con la torta di mele, Patel ha scritto su The Guardian: «Le mele hanno viaggiato nell'emisfero occidentale con i coloni nel 1500 in quello che veniva definito lo scambio colombiano, ma ora è meglio compreso come un vasto genocidio di popolazioni indigene».

 

L'autore ha continuato dicendo che i colonizzatori inglesi usavano i meli «come indicatori di civiltà, vale a dire di proprietà» nelle nuove terre in cui si stabilirono.

 

Ha aggiunto: «John Chapman, meglio conosciuto come Johnny Appleseed, ha portato questi segni di proprietà colonizzata alle frontiere dell'espansione statunitense, dove i suoi alberi simboleggiavano che le comunità indigene erano state estirpate».

 

Raj Patel

Rivolgendo la sua attenzione alla crosta della torta, Patel continua: «Non che lo zucchero sulla crosta sia unicamente americano». Ha poi spiegato come l'arrivo dello zucchero negli Stati Uniti nel 1700 sia stato indissolubilmente legato al commercio di schiavi francesi a New Orleans e che il Big Easy «era diventato un hub concomitante del commercio degli schiavi» mentre la popolarità dei piatti dolci cresceva. 

 

E allo sguardo di Patel non sfugge nemmeno il panno a quadretti su cui tradizionalmente si lascia raffreddare una torta di mele, secondo il giornalista risultato di un'appropriazione culturale. Ha spiegato che i nativi americani indossavano già il cotone quando Cristoforo Colombo sbarcò in America nel 1492.

 

Patel ha bollato il commercio del cotone dell'Impero britannico come «capitalismo di guerra» e ha affermato che «ha schiavizzato e commesso atti di genocidio contro milioni di indigeni nel Nord America e milioni di africani e dei loro discendenti attraverso il commercio transatlantico degli schiavi».

 

Tweet

Ha aggiunto: «Nel processo, il cotone ha posto le basi della finanza, della polizia e del governo che hanno creato gli Stati Uniti».

 

Il lungo pezzo di Patel ha continuato a prendere di mira «la violenza, lo sfruttamento, la povertà e il profitto», coinvolto nella produzione di oggetti innocui come una tavoletta di cioccolato, un panino al tonno o un bocconcino di pollo.

 

Lo scrittore ha anche preso di mira il sistema di mance americano, dicendo che è stato originariamente creato per perseguitare i neri, così come le industrie di manzo e noci pecan, che secondo Patel sfruttavano i loro lavoratori.

 

Torta di mele 2

Ha concluso: «La storia del sistema alimentare statunitense è sempre stata, tuttavia, una storia di lotte. "Giustizia alimentare" è un termine comprensibile solo perché le comunità oppresse e sfruttate si sono organizzate per vendicarsi contro le predazioni del capitalismo statunitense», si legge.

 

Gli utenti dei social media hanno continuato a prendere di mira il pezzo, pubblicato il mese scorso, con una scritta: «Secondo il quotidiano The Guardian (Londra), anche la torta di mele è razzista. Queste persone sono matte», ha twittato una persona.

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...