tristezza

TRISTEZZA, PER FAVORE, VAI VIA – SECONDO IL RAPPORTO CENSIS SULLA SITUAZIONE SOCIALE IL 90% DELLE PERSONE VIVE NELLA TRISTEZZA: SI MOLTIPLICANO LE CRISI E LE PAURE E AUMENTA LA VOGLIA DI RESTARE PASSIVI – COLPA DELLE QUATTRO CRISI CHE SI SONO SUSSEGUITE NELL’ULTIMO TRIENNIO: IL MIX DI PANDEMIA, GUERRA, INFLAZIONE INNESCA UN NICHILISMO MODERNO E…

Paolo Baroni per "La Stampa"

 

TRISTEZZA

Si moltiplicano le crisi e le paure, tra gli italiani prevalgono la tristezza e la voglia di restare passivi e di colpo ci ritroviamo tutti post populisti e malinconici. Alle vulnerabilità economiche e sociali tipiche del nostro Paese, secondo il 56esimo Rapporto sulla situazione sociale del Paese del Censis presentato ieri, si aggiungono infatti «gli effetti deleteri» delle quattro crisi che nell'ultimo triennio si sono sovrapposte (la pandemia perdurante, la guerra cruenta alle porte dell'Europa, l'alta inflazione, la morsa energetica) e la paura straniante di essere esposti a rischi globali incontrollabili. Da questo quadro «emerge una rinnovata domanda di prospettive di benessere - spiega il Rapporto - e si levano autentiche istanze di equità che non sono più liquidabili semplicisticamente come «populiste», come fossero aspettative irrealistiche fomentate da qualche leader politico demagogico».

TRISTEZZA

 

Aumentano i timori ed al tempo stesso la ripulsa per i privilegi. La quasi totalità degli italiani (il 92,7%) è convinta che l'impennata dell'inflazione durerà a lungo, il 76,4% ritiene che non potrà contare su aumenti significativi delle entrate familiari, il 69,3% teme che il proprio tenore di vita si abbasserà, il 64,4% sta intaccando i risparmi per fronteggiare l'inflazione. Cresce perciò la ripulsa verso privilegi oggi ritenuti odiosi: per l'87,8% sono insopportabili le differenze eccessive tra le retribuzioni dei dipendenti e quelle dei dirigenti, per l'86,6% le buonuscite milionarie dei manager, per l'84,1% le tasse troppo esigue pagate dai giganti del web, per l'81,5% i facili guadagni degli influencer, per il 78,7% gli sprechi per le feste delle celebrities, per il 73,5% l'uso dei jet privati.

 

TRISTEZZA

A fronte di questa situazione, però, non si registrano fiammate conflittuali, scioperi o manifestazioni di piazza, come pure si era temuto nei mesi passati. Si manifesta invece «una ritrazione silenziosa dei cittadini perduti della Repubblica», rileva il Censis citando il crollo dei votanti alle elezioni. La spiegazione è che per porzioni crescenti dei ceti popolari e della classe media il tradizionale intreccio «lavoro-benessere economico-democrazia» non funziona più.

TRISTEZZA

 

Nell'immaginario collettivo negli ultimi tempi si è sedimentata la convinzione che a questo punto possa accadere di tutto, spiega il Censis, anche l'indicibile: il 61,1% teme che possa scoppiare un conflitto mondiale, il 58,8% che si ricorra all'arma nucleare, il 57,7% che l'Italia entri in guerra. L'84,5% degli italiani è convinto che eventi geograficamente lontani possano cambiare improvvisamente e radicalmente la propria quotidianità e stravolgere i propri destini. E così quel «diaframma» che separa la grande storia e le microstorie delle vite individuali si assottiglia e la percezione di rischi «ci fa sentire come impotenti, al di là di ogni iniziativa di prevenzione» possibile.

la tristezza del lunedi' 3

Oggi il 66,5% degli italiani (10 punti percentuali in più rispetto al 2019 pre-Covid) si sente insicuro. Teme la guerra (46,2%), la crisi economica (45%), i virus letali (37,7%) e le nuove minacce biologiche alla salute (26,6%), l'instabilità dei mercati internazionali (materie prime, prezzi dell'energia, ecc) per il 24,5% e poi gli eventi atmosferici catastrofici e gli attacchi informatici su vasta scala. Al vertice delle insicurezze personali degli italiani per il 53% c'è il rischio di non autosufficienza e invalidità, il 51,7% teme di rimanere vittima di reati, il 47,7% non è sicuro di poter contare su redditi sufficienti in vecchiaia ed il 47,6% ha paura di perdere il lavoro e quindi di andare incontro a grandi difficoltà.

 

tristezza e social network

Quella del 2022 non sembra però una Italia sull'orlo di una crisi di nervi, segnata da diffuse espressioni di rabbia e da gravi tensioni sociali, segnala il Censis, «ma i meccanismi proiettivi tipici di una rampante società dei consumi hanno perso presa». Prevale piuttosto la voglia di essere sé stessi, con i propri limiti. E così non si seguono più le indicazioni degli influencer, non serve vestirsi alla moda, acquistare prodotti di prestigio o cercare di sembrare più giovani o più belli. E il 36,4% non è disposto a sacrificarsi per fare carriera nel lavoro e guadagnare di più e complessivamente, 8 italiani su 10 affermano di non avere voglia di fare sacrifici per cambiare, diventare altro da sé, rinunciando all'autopromozione individuale.

tristezza 2

 

Il bilancio? L'89,7% degli italiani dichiara che, pensando alla sequenza di pandemia, guerra e crisi ambientale, prova tristezza ed il 54,1% ha la forte tentazione di restare passivo. Insomma «è la malinconia a definire oggi il carattere degli italiani, il sentimento proprio del nichilismo dei nostri tempi, corrispondente alla coscienza della fine del dominio onnipotente di un "io" sugli eventi e sul mondo, un "io" malinconicamente costretto a confrontarsi con i propri limiti quando si tratta di governare il destino».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)