trump kim jong un

TRUMP HA CAPITO COME TENERE A BADA “CICCIO” KIM: GLI REGALA I GIOCATTOLI – IL LEADER NORDCOREANO, IN CAMBIO DELLA RINUNCIA ALL'ARSENALE NUCLEARE, OTTIENE DUE MERCEDES SIMILI ALL'AUTO PRESIDENZIALE DI TRUMP, LA COSIDDETTA "BESTIA" - RICOSTRUITO IL PERCORSO PER BEFFARE LE SANZIONI: DALL'ITALIA ARRIVA… - VIDEO

Guido Santevecchi e Guido Olimpio per il “Corriere della sera”

 

trump kim jong un

Era il giugno del 2018 quando durante il vertice di Singapore Donald Trump mostrò a Kim Jong-un la sua Cadillac presidenziale soprannominata «The Beast».

 

L' idea di Trump era di far intravedere al dittatore atomico la possibilità di avere anche lui giocattoli del genere se avesse rinunciato all' arsenale proibito. Un accordo significherebbe infatti la fine delle sanzioni. Il Maresciallo non ha voluto aspettare: ha deciso di comprarsi anche lui un' automobile di superlusso, corazzata e piena di gadget. Anzi, almeno due.

 

trump kim jong un

Sono una Mercedes Maybach S62 da mezzo milione di dollari e una Mercedes-Maybach S600 Pullman Guard da 1,6 milioni di dollari (con gli optional da capo di Stato) sulle quali il leader nordcoreano ha poi ospitato il sudcoreano Moon Jae-in e il cinese Xi Jinping durante le loro visite a Pyongyang. Una Mercedes Kim se l' è anche portata al vertice di Hanoi, per essere finalmente all' altezza di Trump.

 

Ora il Center for Advanced Defense Studies di Washington ha pubblicato una ricerca sul viaggio clandestino delle limousine entrate nella flotta di auto del leader nord-coreano in violazione delle sanzioni Onu. La spedizione ha impiegato una nave fantasma, container cinesi, un cargo russo, tre aerei da carico, ha fatto scalo in cinque Paesi formalmente ossequiosi dell' embargo. Il colosso Daimler di Stoccarda, che controlla il marchio Mercedes, assicura di essere all' oscuro della complessa operazione e di non aver rapporti con la Nord Corea da 15 anni.

il terzo incontro tra donald trump e kim jong un

 

Sta di fatto che, secondo la ricostruzione, le auto sono partite dal porto di Rotterdam il 20 giugno, una settimana dopo la scenetta di Trump che presentava la sua «Bestia» a Kim. Viaggio in nave di 41 giorni, sbarco in Cina, poi Giappone, Sud Corea, Russia e infine Nord Corea. Il tutto in quattro mesi, usando per la tratta Sud Corea-Russia una nave con bandiera ombra del Togo che trasporta anche carbone (nordcoreano) di contrabbando. Ultimo balzo, verso Pyongyang, a bordo di aerei nordcoreani IL 76.

 

Altre 800 automobili di lusso di varie marche europee e giapponesi hanno fatto più o meno lo stesso complicato percorso per rifornire i gerarchi nordcoreani. In una delle sue rare uscite pubbliche il leader è stato visto anche su una Rolls-Royce Phantom.

 

Il servizio approvvigionamento di Pyongyang ha attivato in 90 Paesi canali paralleli e illegali per rifornire il regime di altri beni sottoposti a sanzioni, compresi iPhone, televisori, vini e liquori, cardigan, biancheria intima e anche calze di contenimento per vene varicose.

Uno shopping da diverse centinaia di milioni condotto a livello globale.

donald trump

 

Tra gli incarichi dell' ambasciatore nordcoreano Jo Song-gil, fuggito da Roma lo scorso novembre, ci sarebbe stato l' acquisto di prodotti lussuosi. Proprio in Italia, secondo altri report, il regime avrebbe comprato una ingente partita di vino, forse con l' assistenza di un esperto individuato nel Nordest della penisola. Pyongyang vuole evitare di essere truffata, cosa possibile quando ci si deve affidare a canali paralleli e segreti.

 

L' attenzione sul network di approvvigionamento va ben oltre gli aspetti «mondani». È evidente - come si sottolinea nello studio - che questi sentieri possono essere utilizzati per far arrivare in Nord Corea tecnologia «dual use»: civile e militare. Ossia componenti necessarie allo sviluppo dell' arsenale, il cuore della contesa diplomatica con Trump.

 

kim jong un

Negli ultimi giorni il regime ha avvertito che nel caso si svolgano nuove manovre congiunte Usa-Sud Corea potrebbe finire la moratoria - di fatto - nei test bellici strategici. A Washington ormai non si pensa più alla denuclearizzazione totale, ma piuttosto ad un contenimento dei programmi del Maresciallo. Per Kim sarebbe un successo e una garanzia.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?