“TU SEI IL MIO SCHIAVO. O MI DAI I SOLDI O PUBBLICO I TUOI VIDEO” - UNA 27ENNE PALERMITANA HA RICATTATO UN 20ENNE CHE SU TELEGRAM ERA ANDATO A CACCIA DI GIOCHI EROTICI SPINTI E RAPPORTI SADOMASO: IN VIDEO LUI SI SAREBBE SPOGLIATO COMPLETAMENTE, ASSECONDANDO TUTTE LE RICHIESTE DI LEI CHE GLI CHIEDEVA ANCHE DI COLPIRSI LE PARTI INTIME CON OGGETTI - NEL FRATTEMPO LO RAGAZZA FILMAVA PER POI ARRIVARE A RICATTARLO: “O MI DAI 500 EURO O PUBBLICO I TUOI VIDEO SUI SOCIAL” - A QUEL PUNTO IL GIOVANE SI È RIVOLTO AI CARABINIERI CHE HANNO ORGANIZZATO UN INCONTRO TRAPPOLA E…
Estratto dell’articolo di Sandra Figliuolo per www.palermotoday.it
Era in cerca di giochi erotici spinti, in particolare di rapporti sadomaso, eccitato all'idea di essere dominato, di diventare uno schiavo. Vent'anni appena, palermitano e di buona famiglia, ha cercato di appagare le sue fantasie sessuali virtualmente, attraverso un canale Telegram e chattando con una professionista del settore, originaria della provincia e di 27 anni, con la quale avrebbe scambiato foto e filmati hard e fatto diverse sessioni video, spogliandosi e sottomettendosi.
Fantasie e sogni a luci rosse che però per il giovane si sarebbero trasformati in un incubo, perché la donna avrebbe preteso il pagamento dei suoi servizi, minacciando di diffondere in rete quei momenti di intimità sfrenata.
La vicenda, che risale al marzo del 2023 e che aveva anche portato pure all'arresto in flagranza della donna durante un appuntamento-trappola al quale il ragazzo si era presentato con i carabinieri, è al centro di un processo per estorsione in corso a Palermo
[…] Il giovane […] ha chiesto di riqualificare il reato in revenge porn. L'imputata […] ritiene invece che tutt'al più si sarebbe trattato di qualcosa di molto più lieve, ovvero di sercizio arbitrario delle proprie ragioni.
Tutto inizia quando il ventenne, attratto come ha spiegato lui stesso agli investigatori, dalle pratiche sadomaso e di sottomissione s'imbatte nel canale Telegram della ventisettenne, con cui inizia a chattare. "Lei mi ha spiegato - ha detto nella sua denuncia il ragazzo - i suoi servizi ovvero che era disponibile tramite pagamento a effettuare delle videochiamate o delle sessioni dal vivo... La prima regola che mi ha imposto è che io avrei dovuto pagare ogni suo volere, ovvero a ogni richiesta di denaro io avrei dovuto provvedere, per quanto riguarda il gioco erotico fatto di video e sessioni".
Un patto abbastanza chiaro e, come precisa l'avvocato della donna, i pagamenti avvengono di norma attraverso bonifici, essendo l'imputata "dotata di una partita Iva e pagando regolarmente le tasse sulla propria attività". Secondo la presunta vittima, però, dopo un primo bonifico di 20 euro, la donna avrebbe iniziato a ricattarlo.
Il giovane ha raccontato che dopo uno scambio di messaggi su Telegram e alcune videochiamate "dove io mi sono spogliato completamente e ho fatto qualsiasi cosa mi diceva... Mi imponeva di colpirmi alle parti intime con pugni e oggetti..." e altro. "Io sono stato attratto da questo mondo e ho fatto tutto quello che mi diceva volontariamente, in tutto 3 videochiamate al termine di una lei mi ha chiesto 20 euro".
Ma "ieri sera - come si legge nella denuncia del 23 marzo del 2023 - mi ha scritto: 'Ora ho i tuoi video, tu oramai sei mio e devi fare quello che dico io... Se non mi dai quanto hai ora sulla tua carta di credito prepagata io ti rovino, diffonderò i tuoi video tramite Facebook, Instagram e canali Telegram'. Ho pagato per paura...".
Il ragazzo avrebbe versato 173 euro alla donna che però - anche in seguito ad una sua richiesta di incontri dal vivo per praticare sesso di gruppo - "mi ha detto che appena avrei incassato lo stipendio avrei dovuto darle 500 euro altrimenti avrebbe divulgato i miei video, solo se le darò 500 euro lei cancellerà i video... Da ieri ho paura di essere entrato in un incubo e ho timore che mi ricatti".
Proprio a questo punto i carabinieri avevano deciso di organizzare la trappola, cioè di fissare un appuntamento con la donna con la scusa di consegnare il denaro dovuto. E l'avevano arrestata in flagranza.
[…] "Questi soldi ce li hai contanti? Bene, prendili e vai in un tabacchino e dici: devo fare un bonifico, loro vorranno solo l'iban a cui inviarli e la causale, punto! Non ti servirà più nient'altro, ti devi muovere!", avrebbe scritto la donna al ventenne. Lui in un altro caso le spiegava: "I soldi me li sono fatti prestare, altro non posso fare... Prenditi 'sti soldi e finisce tutto, voglio che cancelli i video per questo chiedo la presenza, non ti conosco e non ho fiducia" e lei lo avrebbe quindi minacciato di diffondere i video: "Ok, sto iniziando col mio canale con 6000 persone".
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