rigopiano 1

“LA VALANGA E’ STATA IMPREVEDIBILE”, E' LA MOTIVAZIONE DELLA SENTENZA CHE MANDA ASSOLTI GRAN PARTE DEGLI IMPUTATI PER LA SCIAGURA DI RIGOPIANO (29 MORTI E 11 SOPRAVVISSUTI, NEL RESORT CANCELLATO DALLA VALANGA DEL 18 GENNAIO 2017) – CADE DI FATTO, L'IPOTESI ACCUSATORIA PIÙ GRAVE, QUELLA DI DISASTRO COLPOSO. RESTANO IN PIEDI SOLO LE RESPONSABILITÀ DEL SINDACO DEL COMUNE DI FARINDOLA E DEI DIRIGENTI DEL SERVIZIO STRADE DELLA PROVINCIA DI PESCARA…

Estratto dell’articolo di Paolo Mastri per “il Messaggero”

 

valanga sull'hotel rigopiano

«Nel caso in esame, la consistenza territoriale dell'evento e la possibilità di intervenire con poteri rientranti nelle specifiche competenze del sindaco, potendo questi disporre la chiusura dell'hotel e l'evacuazione degli ospiti, non determina profili di complessità nell'individuazione del soggetto responsabile».

 

È a pagina 147 delle motivazioni della sentenza che il giudice di Pescara Gianluca Sarandrea chiude definitivamente il cerchio delle responsabilità per la sciagura di Rigopiano, 29 morti e 11 sopravvissuti, alcuni con lesioni gravi, nel resort cancellato dalla valanga del 18 gennaio 2017.

 

Il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, autorità locale di protezione civile, unico consapevole «del rischio valanghivo e del forte innevamento della zona», e a diverso titolo i dirigenti del servizio strade della Provincia di Pescara sono gli unici colpevoli dell'enorme carico di morte per il quale superstiti e familiari delle vittime continuano a chiedere giustizia piena, non soddisfatti delle 25 assoluzioni pronunciate il 23 febbraio scorso.

 

(…)

STRISCIONE PER LE VITTIME DI RIGOPIANO AL TRIBUNALE DI PESCARA NEL GIORNO DELLA SENTENZA - 23 FEBBRAIO 2023

 Decisamente più scolpita, anche nella prospettiva dell'inevitabile secondo round in corte d'appello, l'assoluzione dell'ex prefetto Francesco Provolo e della filiera di vertice di palazzo del governo: «Risulta acclarato - scrive il giudice ribaltando imputazioni e richieste di condanna - che la prefettura abbia costantemente seguito l'evolversi della situazione ed avesse svolto attività di gestione dell'emergenza nei giorni 16,17 e 18 gennaio».

 

Poco importa, a parità di componenti, la diversa denominazione degli organismi in attività, Centro operativo viabilità e, poi, Centro coordinamento soccorsi. C'erano, in conclusione di questa storia maledetta, soltanto tre figure della catena decisionale in grado di assumere la «posizione di garanzia» rilevante ai fini della responsabilità penale.

protesta familiari rigopiano

 

E c'erano soltanto due scelte da prendere per non esporre ospiti e lavoratori del resort di lusso al rischio della vita: ordinare l'evacuazione e renderla possibile attraverso la pulizia della strada. Com'è andata purtroppo lo sappiamo, e il giudice Sarandrea lo riassume in una pennellata: «Dopo che la Provincia di Pescara aveva liberato la strada, alle ore 16.14 del giorno 17, nella pagina Facebook dell'Hotel Rigopiano era comparsa una foto recante la dicitura: un martedì da sogno a Rigopiano, dove la neve ci regala scenari stupendi». Gli ultimi ospiti salirono in quota poche ore dopo, scortati dalla polizia provinciale.

valanga al rigopianorigopianorigopiano 2hotel rigopiano

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...