
VELENI, DEPISTAGGI, SOSPETTI, DOSSIERINI: IL CASO GIAMBRUNO È LA PUNTA DELL’ICEBERG DELLA GUERRA NEI SERVIZI SEGRETI – IL 30 NOVEMBRE 2023 DUE LOSCHI FIGURI ARMEGGIANO INTORNO ALLA PORSCHE DELL’EX COMPAGNO DI GIORGIA MELONI: FORSE PER PIAZZARE UNA MICROSPIA? E PERCHÉ GLI 007 SI DANNANO PER ACCREDITARE LA PISTA FARLOCCA DEI RICETTATORI, SMENTITA DALLA PROCURA DI ROMA? – PARENTE, BELLONI, DEL DEO: DA QUEL MOMENTO PARTE UNA SERIE DI ALLONTANAMENTI, RIPOSIZIONAMENTI, “PROMOZIONI” E “PURGHE” – IL PALLINO È IN MANO AL PROCURATORE DI ROMA FRANCESCO LO VOI, CHE È GIÀ ENTRATO IN COLLISIONE CON ALFREDO MANTOVANO, GIORGIA MELONI E IL DIS SUL CASO ALMASRI (COINCIDENZA?)
La caduta degli 007
Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “La Stampa”
Ora che negli atti della procura di Roma è stata messa nero su bianco la convinzione che ci fossero due 007 dell'Aisi dietro l'armeggiare attorno all'auto del giornalista Andrea Giambruno, ex compagno di Giorgia Meloni, diventa più chiaro quel che è accaduto nell'ultimo anno nell'intelligence italiana.
Una serie di avvicendamenti, dimissioni a sorpresa, e nomine inaspettate, hanno una matrice comune: il sospetto. A palazzo Chigi, infatti, avevano ereditato un assetto dei servizi segreti non omogeneo al nuovo corso.
ANDREA GIAMBRUNO IN PORSCHE A ROMA
Un direttore del Dis – il vertice – come l'ambasciatrice Elisabetta Belloni, nominata da Mario Draghi. Un direttore dell'agenzia operativa interna, il generale dei carabinieri Mario Parente, scelto da Matteo Renzi.
Su questo assetto è piovuto come un meteorite il caso della Porsche di Giambruno. […]
Per capire le "purghe" meloniane, ma bisognerebbe dire piuttosto di Alfredo Mantovano, che è l'autorità delegata, occorre mettere in fila alcune date. 30 novembre 2023: la premier è al governo da pochi mesi, quella notte si trova all'estero e Giambruno passa la notte a casa sua per stare vicino alla figlia di 7 anni.
ALFREDO MANTOVANO E GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
Gli agenti di polizia che controllano il palazzo, alle 4 di notte si accorgono di due uomini che si muovono con fare sospetto attorno alla macchina dell'uomo. Gli chiedono chi sono e che cosa stiano facendo lì.
Quelli mostrano dei documenti che potrebbero essere veri oppure no, comunque lasciano intendere di essere dei servizi segreti, e spariscono. Da quel momento inizia un'indagine della procura di Roma e una parallela dei Servizi. A un certo punto la storia viene fuori grazie a uno scoop de Il Domani. Il caso appassiona la politica.
andrea giambruno giorgia meloni
Ventotto aprile 2024, sedici mesi dopo i fatti: il sottosegretario Alfredo Mantovano si esprime, prima nel chiuso del Copasir, poi con una nota ufficiale. «I servizi segreti non c'entrano», sostiene. Si viene a sapere che lo stesso Aisi, dopo aver garantito che nessuno dei suoi agenti era coinvolto, avrebbe fatto un'indagine e avrebbe individuato due malviventi di piccola tacca, un ladro e un ricettatore, che sarebbero stati intenzionati a rubare la Porsche di Giambruno.
Uno dei due sarebbe il ricettatore interrogato dalla Squadra mobile, come si raccontava ieri su questo giornale, che però non ha affatto convinto gli inquirenti. Anzi, se possibile, avrebbe rafforzato la convinzione che sia tutto un depistaggio a cura dell'Aisi. E a questo punto gli addetti ai lavori non possono non porsi la domanda: perché, in piena notte, due agenti cercavano di aprire la macchina del compagno della premier?
Forse per piazzare una microspia? E perché tanta agitazione per accreditare una pista inoffensiva? Qualche giorno prima di questa uscita di Mantovano, il 9 aprile, il governo decide intanto di fare a meno del direttore dell'Aisi, il generale Mario Parente.
Alla guida degli 007 da otto anni, un avvicendamento era più che comprensibile, ma forse con palazzo Chigi si era incrinata la fiducia. Al suo posto va un outsider cinquantenne, Bruno Valensise. Con l'occasione, viene allontanato dall'Aisi anche il vice, il generale Giuseppe Del Deo. Sembrava essere il successore più probabile, invece lo spostano in una posizione non operativa, al Dis.
andrea giambruno a bordo della sua porsche foto di gente
Sul momento non è chiaro se sia una promozione o un siluramento. Qualche mese dopo, però, viene fuori la storia che Del Deo aveva fatto indagini anche sul capo di gabinetto della presidente del Consiglio e repentinamente è mandato in pensione.
Va inquadrata in questo contesto, nel gennaio 2025, anche l'uscita di scena dell'ambasciatrice Belloni, passata da essere la consigliera più ascoltata a scomoda presenza, trattata come una rompiscatole […]. «Uno stillicidio», si sfoga. L'impressione è che le abbiano fatto terra bruciata attorno.
In fondo, siccome il Dis ha la responsabilità del controllo sulle agenzie operative, quantomeno sotto un profilo formale se due agenti dell'Aisi hanno infranto le regole la colpa ricadeva sull'ambasciatrice. Così a un certo punto lei decide di togliere il disturbo. E fortissima si coglie la soddisfazione dei suoi nemici.
La procura di Roma a questo punto dovrà decidere se andare avanti, interrogando i due presunti 007 infedeli per capire se erano davvero loro a muoversi attorno all'auto di Giambruno, oppure archiviare il tutto. A palazzo Chigi fanno capire che la cosa non li tocca minimamente. Che quello che si doveva fare (cambiando i capi), l'hanno fatto. La palla è al procuratore Francesco Lo Voi, quello che, guarda caso, è entrato totalmente in urto con Mantovano, con il Dis e con l'Aisi.
ALFREDO MANTOVANO E GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
andrea giambruno in vacanza foto diva e donna
GIUSEPPE DEL DEO
andrea giambruno giorgia meloni a pasqua foto di chi
andrea giambruno a pasqua foto di chi
andrea giambruno porta fuori la spazzatura foto di chi
andrea giambruno giorgia meloni - meme by emiliano carli
andrea giambruno giorgia meloni in vacanza foto diva e donna
giorgia meloni con la figlia ginevra foto diva e donna
la porsche di andrea giambruno foto di gente
agente segreto 2