serif seferovic

VI RICORDATE DI SERIF SEFEROVIC? IL 20ENNE BOSNIACO CHE BRUCIÒ 3 SORELLE NEL CAMPER VA CONDANNATO A 30 ANNI E NON ALL’ERGASTOLO: È LA RICHIESTA DEL PG NEL PROCESSO D'APPELLO PER IL RAID A CENTOCELLE CONTRO I ROM RIVALI - IN PRIMO GRADO AVEVA AVUTO L'ERGASTOLO PER OMICIDIO PLURIMO E INCENDIO DOLOSO – LA SUA DIFESA: “NON SONO STATO IO A LANCIARE LE BOTTIGLIE INCENDIARIE”. MA UNA INTERCETTAZIONE LO INCHIODA: “SI SONO SCIOLTE COME CANDELE..”

Adelaide Pierucci per “il Messaggero”

 

SERIF SEFEROVIC

Non più il carcere a vita, ma trent' anni. Con la possibilità di rifarsi una vita, provare a ricominciare. Serif Seferovic, il ventenne bosniaco accusato del rogo di Centocelle costato la vita a Francesca, Angelica e Elisabeth Halilovic, 4, 8 e 20 anni, le sorelle rom arse vive una notte di maggio 2017, secondo un nuovo calcolo va condannato a 30 anni di carcere, non all' ergastolo.

 

La rideterminazione della pena è stata avanzata ieri dalla procura generale nell' ambito del processo d' appello, aperto a piazzale Clodio su ricorso dell' imputato. Per il pg Giancarlo Amato la richiesta di una pena più leggera non deve far pensare, però, a una ritenuta minore responsabilità di Seferovic: «Si è arrivati alla decisione solo in base all' applicazione di calcoli giuridici diversi».

 

Secondo il pg, Serif Seferovic va comunque ritenuto colpevole in pieno per aver gettato assieme a due fratelli (scappati all' estero) e alla cognata (condannata a 20 anni) delle molotov contro il camper dove le tre sorelle dormivano coi genitori e altri otto fratelli.

 

CENTOCELLE ROGO

«Un attentato che poteva far contare ancora più vittime» precisando che le bambine erano state uccise tra i più atroci tormenti. Anche se l' imputato non ha lanciato materialmente le bottiglie incendiarie come aveva sottolineato in primo grado il pm Alessia Miele chiedendo e ottenendo l' ergastolo la sua responsabilità deve considerarsi comunque piena, per il solo fatto di aver partecipato all' azione e comunque per non averla impedita.

 

«Non sono stato io a lanciare le bottiglie incendiarie» si è sempre giustificato Serif, difeso dall' avvocato Giancarlo Nicolini e già finito alla ribalta delle cronache per la morte di Zhang Yao la ragazza cinese morta investita da un treno dopo che lui l' aveva scippata. «Io dormivo in un autogrill con mia moglie e i miei figli. Bastava estrapolare i filmati dai sistemi di videosorveglianza. Eravamo scappati tutti perché Renato Halilovic, il padre delle bambine, ci perseguitava, e chiedeva soldi a tutti nel campo, non perché fossi colpevole».

ROGO CENTOCELLE

 

Una ricostruzione quella degli Halilovic taglieggiatori, poi, caduta già in sede di indagine in un procedimento annesso. A pesare sulla posizione di Serif Seferovic alcune intercettazioni ambientali effettuate nel camper dei genitori fuggiti a Torino dopo l' orrore, per timore di ritorsioni. «Si sono sciolte come candele», avrebbe detto lo stesso Seferovic, tra l' altro traducendo le sue intercettazioni davanti alla Corte. Per i giudici di primo grado Seferovic avrebbe un doppio movente per uccidere ed inoltre la sua presenza si poteva dare da subito per certa.

 

MAMMA TRE RAGAZZE ROM ROGO CENTOCELLE

Stessa ricostruzione del pg che ha ritenuto la presenza sul posto, assieme ai fratelli, Romano e Johnson scappati in Bosnia, la notte dell' attentato. Una presenza che «non fu ne' casuale ne' incolpevole». La Corte aveva individuato anche due moventi, due motivi di astio dei Seferovic contro Romano Halilovic, il padre delle bambine. Era stato lui a rivelare alla polizia che era Serif l' autore dello scippo della studentessa cinese rimasta poi travolta e uccisa dal treno. Ed anche a schiaffeggiare il fratello Renato, per di più davanti alla moglie.

 

MADRE RAGAZZE ROM MORTE ROGO CENTOCELLE

La Corte ha trasmesso anche gli atti in procura, profilando l' ipotesi di falsa perizia, per due interpreti chiamati a interpretare il Khorakanè, il dialetto rom bosniaco dei Seferovic, e che invece non avevano tradotto le intercettazioni cruciali, sostenendo che fossero poco comprensibili. Un lavoro svolto perfettamente invece dal consulente del pm Miele, che però, per escludere ritorsioni, ha lavorato sotto copertura e con il nome Lupo Alberto. A pesare sull' imputato proprio la disperazione della madre di Serif perché non era riuscita a tenere a freno i figli: «Tutto il giorno, tutta la notte dicevano. Come facciamo?

 

Quando andiamo? Sono andati di nuovo a buttare la benzina.

Andranno trent' anni in galera.

Fino alla morte rimarranno in galera».

 

«Io ho detto Franco (ossia Serif) tu non mischiarti puoi finire in galera. Lì dentro strillavi urlavi ti volevi impiccare da solo», riferendosi a quando venne arrestato per lo scippo alla cinese.

CAMPER ROGO CENTOCELLE

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...