la comunita degli elfi di pistoia valle degli

"I FASCISTI? FORSE TIFANO PER GLI ORCHI" - VIAGGIO NELLA "VALLE DEGLI ELFI", NELL'APPENNINO PISTOIESE, FONDATA NEL 1980 DA UNA VENTINA DI RAGAZZI CHE SCELSERO DI VIVERE IN UN POSTO SPERDUTO PER ESSERE A CONTATTO CON LA NATURA E RIFIUTARE LE REGOLE DELLA SOCIETÀ - QUI I LIBRI DI TOLKIEN SONO COME LA BIBBIA ("NON È MICA SOLO DELLA MELONI, CHE PERALTRO CI SEMBRA UNA DONNA COSÌ TRISTE") SI VIVE QUASI SENZA ELETTRICITÀ, ACQUA CORRENTE E SERVIZI IGIENICI: "LA PIPÌ? FUORI, DOVE VUOI. IL RESTO? PRENDI LA ZAPPA E SCAVA UN BUCO…"

Estratto dell'articolo di Brunella Giovara per "La Repubblica"

 

https://www.repubblica.it/cronaca/2025/01/17/news/elfi_appennini_comunita_vita_montagna-423943633/

 

la comunita degli elfi di pistoia 4

Ma tu, tu che appari di colpo dietro un albero coperto di muschio, tu sei un elfo? « Mi , sono un elfo di Vicenza», risponde quello, alto e incappucciato, lo zaino in spalla, e una lattina di birra. Incrociato su un sentiero che forse è quello giusto, forse no. O elfo, puoi tu guidarci nel Gran Burrone, visto che si è sottozero e sta facendo buio, qui nel bosco? «Venite con me».

 

Si entra così nella Valle degli Elfi, un posto selvaggio che sta sull’Appennino pistoiese. […] Un gruppo di case antiche, un grato odore di letame. Si sentono voci, un gran sbatacchiare di pentole. Ecco gli elfi. Ultimi discendenti di una comune, come si usava negli anni della contestazione, fondata nel 1980 da una ventina di ragazzi che scelsero di vivere in un posto sperduto (un’ora di cammino per scendere, qualcosa di più per risalire).

 

la comunita degli elfi di pistoia 1

Poi, qualcuno è morto, qualcuno invecchiando ha deciso di riavvicinarsi alla civiltà. Altri resistono, vivendo in povertà, coltivando la terra, forse cacciando il cervo con l’arco e le frecce. […] Un “anziano”, e residente, perché gli altri sono ragazzi — figli di elfi — , un po’ stanno e un po’ vanno, liberi come uccelli.

 

E cosa li lega a questo posto magico e scomodo, lo spiega uno che ha un nome strano «sognato da mia mamma », che non vuol dire per motivi suoi: «Io sono nato qui, ma ad Avalon, dall’altra parte della montagna». Avalon, l’isola della leggenda di Re Artù, un altro villaggio della Valle dove, spiegherà una “vecchia” elfa, «le donne incinte scendevano quando era il momento del parto. Si era più vicine a un ospedale…». E questi 6 ragazzi sono tutti nati qui, «e siamo fratelli, più che amici».

la comunita degli elfi di pistoia 3

 

Uno, che assomiglia a Sid Vicious (ma non sa chi erano i Sex Pistols) ci vive «perché mi piace stare con gli animali, e nel bosco ». La scuola? «Ho lasciato, non mi interessava più». Un altro si è diplomato all’alberghiero, «ma cucinare nei ristoranti, senza amore, non è per me». […] E Tolkien? «Certo, lo abbiamo letto. Non è mica solo della Meloni, che peraltro ci sembra una donna così triste…».

 

 Antifascisti, tutti. «I fascisti? Forse tifano per gli orchi…». Il primo nucleo arrivato al Gran Burrone occupò case abbandonate, e chiamò gli amici. «Zappavamo la terra nudi. Era una delle nostre libertà », ricorda Magdalena, che ha 54 anni, […]Atterrata nella Valle nel 1994 dalla Germania, con due figli di uno e tre anni, su un furgone.

 

la comunita degli elfi di pistoia 5

«La prima immagine: tanti bambini che facevano merenda attorno a un tavolone. Ho pensato: è il mio posto». Altri due figli li ha avuti qui, «in una vasca da bagno piena di acqua calda, all’aperto. Allora vivevamo nel nostro teepee…». E all’epoca, «tutti qui leggevano Il signore degli anelli . Ma non abbiamo scelto noi di chiamarci elfi. Sono stati gli altri, gli esterni».

 

Colpiti da quello stile di vita selvatico, che ancora rimane, ed è quello dei montanari dell’Ottocento. No luce, no acqua corrente, no servizi igienici. «La pipì? Fuori, dove vuoi.

Il resto? Prendi la zappa e scava un buco. Poi copri», queste le istruzioni all’ospite, che è caro agli elfi — «chiunque può arrivare e fermarsi con noi», forse anche la Meloni — e lo faranno dormire al caldo, nel fienile che si affaccia sulla cucina.

 

[…] «All’inizio abbiamo occupato. Poi abbiamo comprato i borghi, che venivano via per poco. I vecchi morivano, i giovani andavano in fabbrica. La montagna si è spopolata». Noi «avevamo un’idea di libertà» che non era solo andare in giro nudi e facendosi molte canne, ma «vivere nella natura, e in comune. Rifiutavamo le regole della società. Ci siamo dati le nostre».

la comunita degli elfi di pistoia 6

 

Nel Duemila la massima espansione, «200 in tutta la valle. Oggi, siamo forse 60. I primi 4 villaggi, poi otto. E visto che nascevano molti bambini, abbiamo organizzato una elementare, con due maestre vere, e anche noi insegnavamo matematica, inglese, arte, e il canto ». Le medie a Pavana, le superiori a Pistoia, dove si affittava un appartamento per gli studenti. Qualcuno si è laureato (due sono architetti), una in Letteratura russa e ucraina, senza mai perdere l’imprinting elfico. […]

 

la comunita degli elfi di pistoia 7

Un tempo si mangiava quello che si aveva: castagne, patate, il latte della mucca. Poi hanno cominciato a barattare, la frutta per la cioccolata, il riso. La cucina economica De Manincor, comprata usata, ci sono voluti 4 uomini per portarla giù. E il pianoforte? «È stato faticoso ma bello». Tutto a spalla. Le comodità sono arrivate tardi. Un tubo che porta l’acqua da una fonte. Una decina di anni fa, qualche pannello solare per l’unica lampadina, in cucina. I cellulari poco dopo. «Io il telefono lo uso per scrivere agli amici lontani, su Whatsapp. E andare su Instagram ogni tanto. Ma posso anche farne a meno», dice uno dei ragazzi.

la comunita degli elfi di pistoia 2

 

«Tutti dobbiamo ricaricare i telefoni, ma se piove o è coperto i pannelli non funzionano », dice Angela. Quindi? «Accendiamo le candele e stiamo senza telefono ». «La connessione è scarsa», fa un altro. Ma è importante? «Questo è il nostro mondo, ma poi c’è il mondo fuori», e alla domanda se non si senta povero, risponde «mi sento più ricco di un pari età che vive in città, e si annoia». […]

la comunita degli elfi di pistoia 8

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....