
“VOGLIAMO TORNARE DALLE NOSTRE FAMIGLIE, VOGLIAMO SOLO CHE FINISCA” – HAMAS PUBBLICA UN VIDEO DI GUY GILBOA DALAL E DI ALON OHEL, 22 E 24 ANNI, DUE DEGLI OSTAGGI ISRAELIANI RAPITI IL 7 OTTOBRE 2023 – NEL FILMATO IMPLORANO: “RIPORTATECI A CASA”, MA NETANYAHU LIQUIDA LE IMMAGINI COME “SOLO PROPAGANDA” – L’IDF HA POLVERIZZATO UN’ALTRA TORRE DI GAZA, LA MUSHTAHA TOWER, SOSTENENDO CHE FOSSE USATA DAI MILIZIANI PER “PIANIFICARE IMBOSCATE”. E L’ESERCITO INTIMA AI RESIDENTI DI GAZA CITY DI SPOSTARSI URGENTEMENTE VERSO SUD…
The family of Guy Gilboa-Dalal authorizes the publication of the attached video only.
— Bring Them Home Now (@bringhomenow) September 5, 2025
Statement from Guy’s family:
“We have received a sign of life from our Guy after six months since the previous video in which he was seen with Evyatar David watching their friends being… pic.twitter.com/WJZACdbguI
BOMBARDAMENTO SU QUEL CHE RIMANE DI GAZA
1. IDF INTIMA A RESIDENTI DI GAZA CITY DI SPOSTARSI VERSO SUD
(ANSA-AFP) - L'esercito israeliano (Idf) ha esportato la popolazione di Gaza. City a evacuare la città e a spostarsi urgentemente verso sud, verso una "zona umanitaria"
2. ISRAELE AVANZA A GAZA CITY E DISTRUGGE UN GRATTACIELO "SI APRE LA PORTA DELL'INFERNO"
Estratto dell’articolo di Benedetta Perilli per “la Repubblica”
[…]l'Idf è tornata a polverizzare un'altra torre della città, una delle due rimaste ancora in piedi, per sancire con forza l'operazione di occupazione del centro dove vivono ancora circa un milione di palestinesi. A cadere stavolta è stata la Mushtaha Tower, situata a Rimal, un quartiere residenziale di lusso prima della guerra.
L'esercito israeliano ha dichiarato che i militanti di Hamas utilizzavano l'edificio per sorveglianza e per pianificare imboscate e che nei prossimi giorni condurrà «attacchi mirati e precisi» contro altre infrastrutture dei miliziani.
«Le porte dell'inferno si sono aperte a Gaza», ha commentato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz. Ma come mostra un'inchiesta della Bbc sulle immagini satellitari di Gaza City le distruzioni proseguono da diversi giorni con danni significativi nei quartieri di Sheikh Radwan, Zeitoun e Tuffah.
«Bombardano giorno e notte, la popolazione è terrorizzata, non sa dove andare. Interi quartieri sono stati rasi al suolo, sono aree sotto ordine di evacuazione ma stanno colpendo anche il resto della città, dove vivono ancora centinaia di migliaia di persone», è la testimonianza di Esperanza Santos, coordinatrice d'emergenza di Medici senza frontiere a Gaza City.
Israele ha iniziato a mobilitare decine di migliaia di riservisti e a ripetere avvisi di evacuazione come parte del suo piano per ampliare l'offensiva, che ha suscitato opposizione interna e condanna all'estero. «Lo sfollamento dei palestinesi non è un'opzione ed è una linea rossa per l'Egitto e non permetteremo che accada», ha commentato il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty.
«È l'Egitto a imprigionare contro la loro volontà i residenti di Gaza che vogliono lasciare una zona di guerra», ha risposto il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Polemiche che imperversano mentre in tutta la Striscia si continua a morire sotto i raid israeliani: ieri il bilancio è stato di almeno 69 morti in 24 ore.
Ma ieri si contava anche il 700esimo giorno dal 7 ottobre, una data vissuta nel lutto dalle famiglie degli ostaggi che hanno organizzato manifestazioni in tutto il Paese per chiedere un accordo per il rilascio degli israeliani ancora nelle mani di Hamas e che sono culminate in una protesta nella piazza degli ostaggi, a Tel Aviv. […]
3. LA DISPERAZIONE DI GUY E ALON: «PER FAVORE, PORTATECI A CASA» NETANYAHU: «SOLO PROPAGANDA»
Estratto dell’articolo di Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”
Altri due che sono vivi. È l’unica buona notizia per le famiglie di Guy Gilboa Dalal e di Alon Ohel, 22 e 24 anni: i terroristi di Hamas li filmano per 28 secondi, mentre sono seduti sul retro di un’auto, in una strada di Gaza City. Un video registrato il giovedì della scorsa settimana, probabilmente: «Vogliamo tornare dalle nostre famiglie — dicono i due ostaggi israeliani —, per favore riportateci a casa», perché «il rilascio è tutto ciò che vogliamo, vogliamo solo che finisca».
Guy è magro, ha i capelli rasati e gli occhi esausti: lo spettro del ragazzone del Nova Festival che amava ballare e studiava il giapponese «per andarmene lontano». Alon, che fu preso mentre si fingeva morto nel rifugio vicino a un kibbutz, ha perso la vista dall’occhio destro: la vita precedente, dicono, era un tipo che rideva sempre e viveva solo per suonare il jazz. […] Nel 700simo giorno di guerra, il premier Bibi Netanyahu cerca di smontare l’effetto di queste nuove immagini.
[…] «Nessun video di propaganda — è la risposta — indebolirà la nostra determinazione e c’impedirà di raggiungere i nostri obiettivi».
Oggi sarà il quarto giorno consecutivo di proteste, nella Hostage Square di Tel Aviv.
[…] C’è la quasi certezza che gli ostaggi si trovino a Gaza City.
Alle truppe israeliane entrate nel capoluogo della Striscia, com’è già accaduto nei momenti cruciali dei mesi scorsi, sono state date consegne precise: le famiglie dei venti ostaggi ancora vivi dovranno essere informate delle operazioni in corso. E dei rischi che si stanno affrontando, perché «è chiaro che i loro cari saranno in pericolo — dice un ufficiale dell’Israel Defense Force — e non sappiamo affatto che cosa farà Hamas: se li proteggerà, se li userà come scudi umani o, Dio non voglia, se ne ucciderà subito qualcuno».
Occorre cautela, avverte anche il capo di Stato maggiore Eyal Zamir: questo nuovo video conferma che gli ostaggi vengono spostati di continuo e potrebbero anche essere nascosti nella folla di profughi che, in questi giorni, sta scappando da Gaza City. Potrebbero anche essere mischiati ai miliziani di Hamas, «cosa già successa, che ha impedito ai nostri soldati di sparare».
[…]