caressa florenzi fagioli tonali

“E’ UNA CACCIA ALLE STREGHE, A POKER SI PUO’ GIOCARE “ – FABIO CARESSA AL “CLUB” DI SKY DIFENDE I CALCIATORI INDAGATI E FA CHIAREZZA SU COSA E' VIETATO DAL REGOLAMENTO – “È SBAGLIATO DIRE CALCIOSCOMMESSE COME SE SI FOSSERO VENDUTI LE PARTITE IN CUI GIOCAVANO O PERCHÉ GIOCAVANO A POKER TRA DI LORO. ALCUNI GIOCATORI HANNO GIÀ PAGATO PER QUESTE COSE CHE SONO USCITE, HANNO SUBITO UNA LUNGA SQUALIFICA. CHE SI RITROVINO UN’ALTRA VOLTA SUI GIORNALI PER LE STESSE COSE NON È UNA COSA MOLTO GIUSTA…”

Da https://sport.virgilio.it

 

fabio caressa

“È una caccia alle streghe. E poi a poker si può giocare”. Parte così la disamina di Fabio Caressa durante la trasmissione dei post gara domenicali ‘Sky Calcio Club’. Il noto commentatore sportivo ha provato a spiegare – andando controcorrente – perché i calciatori di Serie A indagati per scommesse vadano comunque tutelati. Non mancano però le critiche ed anche attacchi al resto della stampa su come abbia trattato il tema scommesse illegali.

 

Il telecronista sportivo di SkySport ha spiegato la differenza tra scommesse e calcioscommesse: “In Italia calcioscommesse vuol dire una cosa importante, vuol dire giocatori che scommettevano sulle partite e se le vendevano. Se si utilizza questo termine e ci sono dei ragazzi che, invece, non si sono neanche sognati, da quello che emerge, di giocarle le partite, e sicuramente non di cambiarne il risultato, allora stiamo attenti. Sicuramente hanno sbagliato e hanno pagato per quello che hanno fatto e non hanno dato un bell’esempio”.

 

Caressa ‘difende’ i ragazzi scommettitori

A quel punto Fabio Caressa ci va giù pesante contro l’attenzione mediatica del caso: “Ho letto delle cose incredibili, scommesse sul poker. Ma sul poker si scommette! Si parla dello scandalo del calcioscommesse, che non è uno scandalo del calcioscommesse. Poi bisogna chiedersi perché escono queste intercettazioni, perché se non ci sono identificazioni di un reato non dovrebbero uscire, come nel caso del figlio di Andrea (Pirlo).”

scommesse calcio zaniolo tonali fagioli florenzi

 

 

Aggiunge il giornalista sportivo: “Alcuni giocatori hanno già pagato per queste cose che sono uscite, hanno subito una lunga squalifica, sono andati perché sono considerati malati, la ludopatia è una malattia a tutti gli effetti, hanno iniziato a fare dei percorsi di recupero, hanno preso consapevolezza dei loro errori, hanno sbagliato, hanno pagato e hanno chiesto scusa. E hanno fatto un percorso diverso, quindi già secondo me che si ritrovino un’altra volta sui giornali per le stesse cose non è una cosa molto giusta”.

 

Caressa spiega su cosa non si possa scommettere

fabio caressa

A quel punto, poi, il conduttore di SkySport ci ha tenuto a precisare ulteriormente sul caso scommesse: “Ovviamente i calciatori non possono scommettere su partite che sono sotto l’organizzazione di FIGC, UEFA e FIFA, perché hanno conoscenze. E questo merita una punizione, così come merita una punizione andare a giocare sui siti illegali, però io mi chiedo: la battaglia che si fa sui siti legali non è che favorisce poi i siti illegali? Perché è sempre stato così e questa sarebbe un’altra cosa che bisogna domandarsi. Aperta parentesi, c’è una multa che non raggiunge i 600 euro, perché se la paghi subito ammonta alla metà, poi se fai il collettore per i siti illegali, come qualcuno ha fatto, è peggio e c’è una reclusione possibile fino a 3 mesi. Alcuni però giocavano a poker, a poker c’è una cosa che si chiama skill game. E tu a poker non giochi contro il banco, ma contro degli altri”.

meme sul caso calcioscommesse 2

 

Ed infine ha chiarito Caressa: “A quanto si è capito loro si facevano fare una stanza da siti illegali – cosa sbagliatissima, ma lo fanno anche i siti legali – e giocavano tra loro, in sei amici online. Quindi i soldi passano di meno qua, non è che vanno un collettore. I soldi sono qui, poi io posso rimanere senza soldi e devo andare in gioielleria a fare quelle brutte operazioni che hanno fatto perché il mio conto gioco si è azzerato e quindi io devo rimettere i soldi sul mio conto gioco”.

 

Caressa spiega perché scommettitori utilizzavano siti illegali

Perché lo facevano sui siti illegali cadendo così in un reato? Spiega ancora Caressa: “Sui siti legali giustamente ti devi iscrivere con una carta d’identità, poi devi inserire i tuoi limiti di spesa – autolimitazione – e poi c’è una limitazione generale di spesa proprio per contrastare la ludopatia. E di questo non hanno scritto sui giornali. Hanno parlato di scommesse sul poker, ma quella sul poker non è una scommessa! È un gioco! Giocavano tra di loro, probabilmente con altri, sbagliando, giocando delle cifre immorali, ma è questa la cosa!”

FABIO CARESSA

 

A quel punto prova a spiegare Caressa dove potrebbe essere il problema per il caso scommesse: “Se fatta su un sito legale, è legale e lo possono fare anche loro! Non hanno commesso un reato da questo punto di vista, lo hanno commesso se hanno fatto i collettori per un sito illegale e hanno giocato su un sito illegale. Io sono sempre stato durissimo su queste cose, ma stavolta mi è sembrata un po’ una caccia alle streghe e alla risonanza dell’inchiesta”.

 

Ed infine conclude l’intervento il noto telecronista: “Secondo me non si può giocare con la vita delle persone in questa maniera! Sono indignato perché ho letto delle cose imprecise. È sbagliato dire calcioscommesse come se si fossero venduti le partite in cui giocavano, come se si fossero venduti le rimesse laterali calci d’angolo o perché giocavano a poker tra di loro. Bisogna essere precisi”

meme sul caso calcioscommesse 1NICOLO ZANIOLO NICOLO FAGIOLI SANDRO TONALISANDRO TONALI - NICOLO ZANIOLO - NICOLO FAGIOLI - MEME FEBBRE DA CAVALLOfabio caressa

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”