“È UNA FASE DIFFICILE DELLA MIA VITA” – CON LO SGUARDO CONTRITO, IL CAPPOTTO E IL TAILLEUR SCURI, CHIARA FERRAGNI SI È PRESENTATA PER LA PRIMA VOLTA AL TRIBUNALE DI MILANO, DOVE OGGI SI È TENUTA LA SECONDA UDIENZA DEL PROCESSO PER IL “PANDORO GATE”, CHE LA VEDE IMPUTATA CON L’ACCUSA DI TRUFFA AGGRAVATA PER LA BENEFICENZA “INGANNEVOLE” LEGATA AL DOLCE NATALIZIO E ALLE UOVA DI PASQUA – L’EX MOGLIE DI FEDEZ RISCHIA UNA PENA DA UNO A CINQUE ANNI. LA SENTENZA È ATTESA A GENNAIO – BRACCIO DI FERRO SULLA COSTITUZIONE DELLE PARTI CIVILI…
Estratto dell’articolo di Rosario Di Raimondo per https://milano.repubblica.it/
“Grazie di essere qua, è una fase sicuramente difficile della mia vita, penso mi capirete se non mi sento di fare dichiarazioni”. Quando Chiara Ferragni esce dall’aula 3 del Palazzo di giustizia di Milano, viene sommersa dalle telecamere.
Dice solo queste parole al termine della seconda udienza “predibattimentale” sulla vicenda del “Pandoro gate”, che la vede imputata assieme al suo ex braccio destro Fabio Damato e il presidente di Cerealitalia Francesco Cannillo.
Al centro del procedimento per la presunta truffa aggravata, il caso della contestata beneficenza che lega l’imprenditrice ai pandori “Pink Christmas” e alle uova di Pasqua. Ferragni rischia una pena da 1 a 5 anni e una multa da 309 a 1.549. E’ chiaro, come si apprende in ambienti giudiziari, che tutti i risarcimenti già garantiti dall’imprenditrice avranno un peso nella richiesta di pena (e dell’eventuale condanna).
Ferragni, assistita dagli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, è arrivata in tribunale poco prima dell’udienza davanti al giudice Ilio Mannucci Pacini, alle 9,30. Uscirà circa due ore dopo.
L’udienza, in questa fase, è a porte chiuse. L'imprenditrice si è sempre proclamata innocente rispetto all'accusa. La sentenza dovrebbe arrivare a gennaio.
E' la prima volta che l'influencer si presenta in tribunale per la vicenda. La prima udienza delle scorse settimane era stata soltanto “tecnica”. Anche in questo caso, in realtà, si resta alle questioni iniziali che riguardano la richiesta di costituzione delle parti civili.
chiara ferragni e il pandoro balocco
Mentre una signora di 76 anni, che aveva comprato i pandori, esce dal processo perché risarcita con 500 euro, è braccio di ferro con l’associazione “Casa del consumatore”, che chiede appunto di costituirsi attraverso l’avvocato Aniello Chianese. Si discuterà di questo punto il prossimo 25 novembre.
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Ferragni aveva già spiegato che era sua intenzione prendere parte alle udienze per rispetto della giustizia, per respingere le contestazioni e dimostrare la sua innocenza. Per i suoi difensori non ha commesso alcun reato, ha già chiuso il fronte amministrativo ed effettuato donazioni per un totale complessivo di 3,4 milioni di euro.
Per i pm, che hanno coordinato le indagini del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf, tra il 2021 e il 2022, avrebbe ingannato follower e consumatori con presunti ingiusti profitti - in relazione a quelle vendite dei due prodotti il cui prezzo non comprendeva la beneficenza - per circa 2,2 milioni di euro.
Il Codacons, dopo un accordo con la stessa Ferragni, era uscito dal procedimento ritirando la denuncia. Una signora di 76 anni, invece, che aveva comprato alcuni pandori, aveva chiesto di entrare come parte civile nell'udienza ma, dopo un risarcimento extragiudiziale, ha ritirato l'istanza.
Avevano presentato richiesta come parti civili anche l'Adicu e la Casa del consumatore e la seconda associazione non ha accettato un accordo transattivo, rifiutando 5mila euro. Sulle parti civili dovrà decidere il giudice. Già fissate udienze per l'abbreviato per gli imputati per il 25 novembre e il 19 dicembre. Sentenza prevista a gennaio.
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