sakae takaichi cina giappone

EVVAI! SI VA VERSO L’ESCALATION ANCHE IN ASIA – LA PREMIER GIAPPONESE, SANAE TAKAICHI, APRE ALLO SVILUPPO DI ARMI ATOMICHE: AVVIATA LA REVISIONE DEI “TRE PRINCIPI NUCLEARI” – TAKAICHI HA DEFINITO UN EVENTUALE ATTACCO CINESE A TAIWAN UNA “SITUAZIONE DI MINACCIA PER LA SOPRAVVIVENZA”, CHE POTREBBE INNESCARE UNA RISPOSTA MILITARE. PECHINO SI INCAZZA E CONVOCA L’AMBASCIATORE

Giappone, Takaichi avvia revisione '3 principi non nucleari'

Sanae Takaichi

(ANSA) - La premier giapponese Sanae Takaichi intende prendere tempo prima di pronunciarsi sul mantenimento dei "tre principi fondanti sul nucleare": quelli di "non detenere", "non fabbricare" e "non consentire l'introduzione di armi atomiche nel Paese"; un atteggiamento che suscita la preoccupazione dei partiti all'opposizione e gli osservatori internazionali.

 

In una interrogazione parlamentare della commissione di Bilancio, alla Camera bassa, Takaichi si è limitata a dichiarare che "al momento l'esecutivo mantiene tali principi come orientamento politico", aggiungendo però di non essere "ancora nella fase in cui si possa confermare il loro status futuro".

 

isole senkaku

La posizione della premier, considerata una esponente di punta della destra conservatrice, si va delineando mentre il governo si appresta a rivedere la Strategia di sicurezza nazionale entro il 2026 e altri due documenti fondamentali, già aggiornati nel 2022, con una linea a quanto pare concordata con Washington in tema di sicurezza. La stampa nipponica fa notare come le ambiguità della premier non siano casuali.

 

Nel suo libro del 2024, Kokuryoku Kenkyu ("Studio del potere nazionale"), Takaichi infatti aveva esplicitamente contestato la formulazione allora adottata dal governo, ritenendo irrealistico il divieto di introdurre armi nucleari se il Giappone dovesse fare affidamento sull'impegno di Washington di difendere l'arcipelago, utilizzando l'intero spettro delle proprie capacità militari, comprese quelle nucleari.

 

Sanae Takaichi

"Anche in una crisi estrema la formula 'aderire ai tre principi' potrebbe diventare un ostacolo" scriveva Takaichi. Una presa di posizione che allarma l'opposizione: secondo il partito della sinistra, Reiwa Shinsengumi, "i tre principi non nucleari sono politica di Stato, e non possono essere modificati da una sola decisione del premier o del governo".

 

Il dibattito in corso assume particolare rilevanza in un contesto di crescente pressione strategica da parte della Casa Bianca, che vede l'espansione militare della Cina nell'Asia-Pacifico come la principale minaccia alla sua egemonia, e frequenti test missilistici e nucleari della Corea del Nord. Pur essendo l'unico Paese al mondo ad aver subìto bombardamenti atomici, a Hiroshima e Nagasaki nel 1945, il Giappone ha scelto di fondare la propria sicurezza sull'ombrello di difesa Usa, mantenendo formalmente una dottrina non nucleare.

 

CINA GIAPPONE TENSIONI

Un'indagine condotta dall'Università di Tokyo lo scorso febbraio, alla domanda "Il Giappone dovrebbe sviluppare armi nucleari proprie?", il 39,2% delle persone si è detto contrario, mentre il 23,7% ha espresso parere favorevole. Nello stesso sondaggio, sulla eventualità di ospitare armi nucleari statunitensi, il 36,9% ha risposto di essere "in disaccordo" o "abbastanza contrario", con appena il 22,1% che condivide la scelta.

 

La Cina convoca l'ambasciatore nipponico su caso Takaichi

(ANSA) - La Cina ha convocato l'ambasciatore giapponese a Pechino, Kenji Kanasugi, e ha chiesto alla premier Sanae Takaichi di ritrattare le sue recenti dichiarazioni sul potenziale coinvolgimento militare di Tokyo in caso di un'emergenza a Taiwan, alla base di un durissimo scontro diplomatico tra i due Paesi.

donald trump sanae takaichi foto lapresse 2

 

    Lo ha riferito il ministero degli Esteri di Pechino, secondo cui l'incontro è avvenuto giovedì ed è stato presieduto dal vice ministro Sun Weidong. L'ambasciata nipponica, da parte sua, ha comunicato che Kanasugi ha illustrato la posizione del Giappone sulla questione che sta infiammando le relazioni bilaterali.

 

Giappone, nostra linea su Taiwan resta immutata

(ANSA) - Il governo di Tokyo ha ribadito che la sua posizione su Taiwan "resta immutata", in una dichiarazione volta a stemperare le tensioni con Pechino dopo le osservazioni della premier conservatrice Sanae Takaichi.    "La posizione su Taiwan è coerente con il Comunicato congiunto Giappone-Cina del 1972", ha affermato il segretario di gabinetto Minoru Kihara durante un briefing con la stampa. "Ribadiamo con fermezza la necessità di pace e stabilità nello Stretto di Taiwan", ha aggiunto.

 

CINA GIAPPONE TENSIONI

Le dichiarazioni arrivano a una settimana dalle affermazioni di Takaichi, che aveva lasciato intendere come un eventuale attacco armato da parte della Cina contro l'isola potrebbe giustificare un intervento militare diretto o indiretto del Giappone, scatenando una dura reazione dura da parte di Pechino, che considera Taiwan come parte integrante del proprio territorio.    Il governo nipponico, pur mantenendo relazioni non ufficiali con Taipei, aderisce da decenni al principio della "politica di una sola Cina" enunciato nel comunicato del 1972. Tuttavia, negli ultimi anni Tokyo ha intensificato i richiami alla sicurezza regionale, allineandosi sempre più alle preoccupazioni espresse dagli alleati occidentali circa il crescente espansionismo di Pechino nella regione dell'Asia Pacifico.

GIAPPONE CINA

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