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IL FRONTE RUSSO-UCRAINO SI INFIAMMA! TRUMP APRE ALL'INVIO DI MISSILI TOMAHAWK A KIEV "SE LA GUERRA NON SI RISOLVE" – IL CREMLINO BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “LE TENSIONI STANNO AUMENTANDO DA TUTTE LE PARTI” - ZELENSKY SENTE DI NUOVO TRUMP E CHIEDE PIÙ ARMI A MACRON – IN UNA SOLA SETTIMANA MOSCA HA LANCIATO SULL'UCRAINA PIÙ DI 3100 DRONI, 1360 BOMBE E 92 MISSILI, PER FAR PIOMBARE KIEV E ALTRE CITTÀ NEL BUIO ALLA VIGILIA DELL'INVERNO. MA I BOMBARDAMENTI UCRAINI SULLE RAFFINERIE DI MOSCA STANNO LASCIANDO LA RUSSIA SENZA BENZINA. E SE TRUMP DECIDESSE DI APPLICARE A PUTIN LE STESSE PRESSIONI CHE HA UTILIZZATO CONTRO NETANYAHU, IL CREMLINO PUO' TROVARSI IN SERIA DIFFICOLTÀ…

 

 

1 - WASHINGTON -KIEV, IL DOPPIO BINARIO 

Giuseppe Agliastro per “la Stampa” - Estratti

 

volodymyr zelensky e donald trump a new york

Zelensky annuncia di aver parlato di nuovo con Donald Trump: «Per la seconda volta in due giorni. Abbiamo affrontato tutti gli aspetti della situazione: la difesa della vita nel nostro Paese, il rafforzamento delle nostre capacità nella difesa aerea, nella resilienza e nelle capacità a lungo raggio», afferma il presidente ucraino. 

 

I fari mediatici però restano tutti puntati sui missili Tomahawk: i giornali hanno rilanciato l'indiscrezione secondo cui - stando a fonti di Axios – sabato Trump e Zelensky avrebbero discusso al telefono anche dell'eventualità che Washington faccia avere a Kiev questi missili da 2.500 chilometri di gittata. 

 

Una possibilità che non sembra certo piacere al Cremlino: «La questione dei Tomahawk è motivo di estrema preoccupazione», ha dichiarato il portavoce di Putin in un'intervista alla tv di Stato russa. «Questo è davvero un momento molto drammatico, perché le tensioni stanno aumentando da tutte le parti», ha detto ancora Dmitry Peskov. 

 

putin trump

Le intenzioni di Trump non sono chiare. Il presidente americano la settimana scorsa ha detto di non volere un'escalation nel conflitto russo-ucraino e di voler sapere cosa Kiev intenda "fare" con questi missili a lungo raggio prima di un eventuale "sì" alle consegne.

 

I razzi Tomahawk potrebbero in teoria permettere alle truppe ucraine di colpire in profondità in territorio russo. E il governo di Kiev non fa certo mistero di puntare a ottenere queste armi.

 

Zelensky afferma che alle forze armate ucraine servono "sistemi di difesa aerea e missili", ed è di questo che ha detto di aver parlato ieri al telefono con l'inquilino dell'Eliseo, Emmanuel Macron. «L'ho informato delle nostre esigenze prioritarie, prima di tutto i sistemi di difesa aerea e i missili», ha affermato il presidente ucraino. 

 

volodymyr zelensky e donald trump alla casa bianca (in versione casamonica)

Zelensky ha definito "molto produttiva" la telefonata che ha detto di aver avuto ieri con Trump. Parole che ricalcano quelle che aveva già usato il giorno prima annunciando di aver parlato col presidente americano anche sabato. Da quando è tornato alla Casa Bianca, Trump ha ripreso il dialogo tra Mosca e Washington, ma ultimamente ha più volte espresso insofferenza per il protrarsi della guerra scatenata da Putin. Zelensky vuole Trump dalla sua parte

 

E stando a funzionari ucraini e americani citati dal Financial Times, negli ultimi mesi l'intelligence Usa avrebbe fornito all'esercito ucraino informazioni per condurre «attacchi contro importanti asset energetici russi, comprese le raffinerie di petrolio, ben oltre la linea del fronte». Secondo le fonti del giornale, questo presunto sostegno si sarebbe «intensificato a partire dalla metà dell'estate».

 

xi jinping putin kim jong-un e donald trump - vignetta by ellekappa

(...) Le forze ucraine in questi anni hanno più volte preso di mira con i droni l'industria petrolifera della Russia, colonna portante dell'economia di Mosca. «Gli attacchi ucraini su dieci impianti hanno interessato almeno il 17% della capacità di raffinazione della Russia, 1,1 milioni di barili al giorno», scriveva a fine agosto la Reuters sulla base di proprie stime. La Russia ora occupa all'incirca un quinto del territorio ucraino. 

 

2 - MOSCA CERCA DI CORTEGGIARE GLI USA. MOSCA PROVATA DAGLI ATTACCHI ALLE RAFFINERIE 

Anna Zafesova per “la Stampa” - Estratti

 

Il Cremlino ha annunciato che Vladimir Putin avrebbe ricevuto per il suo 73º compleanno quaranta messaggi di auguri dai leader mondiali, e i commentatori di corte fanno notare che si tratta di un record.

 

donald trump vladimir putin anchorage alaska. foto lapresse

A dire il vero, a contare i messaggi di cui hanno dato ufficialmente notizia le agenzie russe, a fare gli auguri al dittatore russo sono stati 19 presidenti e premier: il leader cinese Xi Jinping, quello indiano Narendra Modi, il turco Recep Tayyip Erdogan, l'israeliano Benjamin Netanyahu, oltre a una collezione di autocrati degli ex satelliti ancora sovietici di Mosca, dal Nicaragua alla Corea del Nord

 

(...)

Il conto degli auguri ha alleviato la delusione per un appuntamento cui il Cremlino teneva molto: il vertice dei leader dei Paesi arabi sulla crisi mediorientale, reso clamorosamente inutile dall'accordo sulla tregua a Gaza. Il festeggiato del momento è Donald Trump, e il messaggio più atteso, il suo, non è mai arrivato, nonostante Putin nel giugno scorso gli avesse inviato gli auguri per il suo 79º compleanno. Uno sgarbo che il capo del Cremlino però ha preferito ignorare, scegliendo anzi di solidarizzarsi con il presidente americano nella frustrazione per non essere stato insignito del premio Nobel per la pace. Gesto che Trump ha immediatamente apprezzato con un post di ringraziamento sui social, ma il telefono rosso che collega il Cremlino alla Casa Bianca rimane muto, mentre Volodymyr Zelensky si sente con il presidente americano ormai tutti i giorni. 

 

donald trump vladimir putin anchorage alaska foto lapresse

Il sospetto che il Cremlino stia cercando di riconquistare l'attenzione di Trump, che si dichiara ormai "deluso" da Putin, potrebbe venire confermato da un incidente più unico che raro nella solitamente monolitica retorica di Mosca: il presidente russo ha mostrato qualche giorno fa ottimismo verso il negoziato con gli Usa sull'Ucraina, smentendo clamorosamente il suo stesso ministero degli Esteri che aveva appena constatato che «l'impulso del vertice in Alaska si è esaurito».

 

Putin in persona ha parlato di una «visione condivisa della soluzione pacifica», il suo consigliere diplomatico Yuri Ushakov ha subito aggiunto che la Russia ha fatto «diverse concessioni» a Trump, e il portavoce Dmitry Peskov ha annunciato che Mosca è «pronta a sedersi al tavolo», nonostante la «ostilità dell'Ue e di Kyiv». 

LA MAPPA DELL UCRAINA MOSTATA DA DONALD TRUMP A ZELENSKY ALLA CASA BIANCA

 

È raro che uno scontro tra "falchi" e moderati moscoviti esca così clamorosamente allo scoperto, segno di un braccio di ferro che ha coinvolto anche le due anime della diplomazia putiniana, gli irriducibili come Sergey Lavrov e i pragmatici come Kirill Dmitriev, il negoziatore scelto per ammaliare l'inviato trumpiano Steve Witkoff, e considerato vicino al salotto della figlia di Putin Ekaterina.

 

(...) Considerando che in una sola settimana Mosca ha lanciato sull'Ucraina più di 3100 droni, 1360 bombe e 92 missili, nel tentativo ormai annuale di far piombare Kyiv e altre città nel buio proprio alla vigilia dell'inverno, è difficile parlare di un'apertura alla pace. Il sospetto che il diverbio pubblico tra i "falchi" e i "meno falchi" sia stato inscenato appositamente per presentare Putin come il "poliziotto buono" è lecito. Ma è possibile anche che qualcuno al Cremlino si stia rendendo conto di non avere più molto margine di manovra.

VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK

 

I bombardamenti ucraini delle raffinerie russe – condotti grazie alle indicazioni dei satelliti americani, sostiene il Financial Times – stanno lasciando senza benzina ormai più della metà delle regioni russe, e i segnali di allarme arrivano da diversi settori industriali russi. Una situazione già molto fragile, e se Trump, ispirato dal successo mediorientale, decidesse di applicare a Putin le stesse pressioni che ha utilizzato contro Netanyahu, il Cremlino potrebbe trovarsi in seria difficoltà. 

VOLODYMYR ZELENSKY CONSEGNA A DONALD TRUMP LA LETTERA DELLA MOGLIE OLENA VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMP VLADIMIR PUTINvolodymyr zelensky alexander stubb donald trump foto lapresseEMMANUEL MACRON E VOLODYMYR ZELENSKY OSSERVANO LA COLLEZIONE DI CAPPELLI DI TRUMP

 

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