bob marley in italia

REDEMPTION BOB - IL 22 E 27 GIUGNO 1980 BOB MARLEY, GIÀ MALATO DI CANCRO, TENNE DUE STORICI CONCERTI, UNO ALLO STADIO COMUNALE DI TORINO E L’ALTRO A SAN SIRO, DAVANTI A UNA FOLLA OCEANICA - FREAKKETTONI E MANAGER, STUDENTI E GENITORI, GENTE CHE NON SI ERA MAI FATTA UNA CANNA ED ENORMI NUVOLE DI GANJA CHE FLUTTUANO NELL'ARIA - MARINELLA VENEGONI: “BOB MARLEY ERA GIÀ MALATO, E NOI TUTTI LO SI SAPEVA, SOTTO IL PALCO. MA APPARIVA INDOMITO, NELLA SUA EVIDENTE FRAGILITÀ, MOSSO DA UNA FORZA INTERNA CHE…” - VIDEO

 

 

1 - BOB MARLEY

Carlo Massarini per “la Stampa”

 

BOB MARLEY IN ITALIA

Bob Marley nell'estate del 1980 è la più grande rockstar planetaria. Sono lontani gli anni da rude boy nel ghetto di Kingston, i primi tentativi a 45 giri con Bunny Wailer e Peter Tosh (i tre Wailers originali) e quell'incontro da sliding doors con Chris Blackwell, il geniale patron della più importante etichetta indipendente inglese, la Island.

 

In mezzo a un tour inglese abortito, disperati e senza i soldi per tornare in Jamaica, si erano presentati nel suo ufficio promettendo in cambio dei biglietti il master di un Lp. Blackwell si era fidato e pochi mesi dopo quell'album, Catch A Fire, gli era arrivato davvero. Blackwell, che ben conosceva la scena jamaicana , aveva capito che per fare di Marley una star non bastavano i dischi, né la radio: Marley andava visto, di persona.

 

BOB MARLEY IN ITALIA

Bob aveva passato gli anni successivi a fare proprio quello: prima in Inghilterra, poi in Europa e infine nella sterminata America, il pubblico bianco aveva scoperto quel suono dolce e ipnotico, dondolante e tropicale, capace di mandare il corpo in trance mentre i testi parlavano di babylon system -la civiltà corrotta e oppressiva - e di rivoluzione della mente. Marley dal vivo era uno sciamano che officiava un rito che sapeva di radici ancestrali, di trance, di trascendenza.

 

A poco a poco, la stranezza si era trasformata in un trionfo. Come un pifferaio magico, Bob con la gioiosa macchina da ritmo degli inarrestabili Wailers e delle tre coriste, le I-Threes, aveva conquistato cuori e coscienze in ogni continente. In Jamaica era ormai un eroe nazionale, la sua missione di unire lotta sociale e spiritualità, di innalzare il livello di coscienza dei suoi compatrioti e di chiunque nel mondo avesse a cuore giustizia e diritti, era stata raggiunta.

BOB MARLEY IN ITALIA

 

I suoi otto album sono capolavori densi di significato, allo stesso tempo gioiosi e ballabili ma anche duri e militanti: Exodus è considerato da Time Magazine «l'album del secolo». Lui, nato meticcio da papà inglese e una ragazzina nera, aveva nel suo destino il ponte fra due mondi . Gli anni 70 sono la decade del reggae, e Bob ne è l'icona. In Italia erano anni difficili. Per la musica e non solo.

 

L'arrivo delle radio private aveva amplificato la forza dell'onnicomprensivo «rock», dal nulla si era creato un pubblico, e un mercato. Ma i concerti erano funestati dagli scontri fra autonomi («La musica è nostra e non si paga») e polizia, e le BR avevano creato un clima nazionale sempre più cupo. Dal '76 al 1980 i concerti stranieri erano stati pressoché azzerati. Non eravamo più sulla mappa dei promoter internazionali. Chi voleva sentire musica live doveva andare in Svizzera o in Europa.

il concerto di bob marley a milano 7

 

Dalla e De Gregori avevano rotto il ghiaccio con il Banana Republic tour del '79, ma la situazione era ancora precaria. Mancava un segnale forte. Simbolico. Il 27 giugno è una giornata di pieno sole, a Milano. L'attesa è altissima. San Siro si riempie già dal pomeriggio, quando Pino Daniele - fra gli altri gruppi di supporto - fa conoscenza per la prima volta con un pubblico a perdita d'occhio.

 

il concerto di bob marley a milano

Nel backstage tutta la scena milanese, sul prato e tribune quasi centomila persone totalmente trasversali: freakkettoni e manager, studenti e genitori, gente che non si era mai fatta una canna ed enormi nuvole di ganja che fluttuano nell'aria. Il clima è incandescente, la canzone che mi rimane impressa è la sua messa in musica del discorso di Hailè Selassiè, Ras Tafari, all'Onu nel 1963: «Finché la filosofia che ritiene una razza superiore e un'altra inferiore non sarà screditata e abbandonata Finché ci saranno cittadini di prima e seconda classeci sarà guerra».

il concerto di bob marley a milano 12

 

E' il brano-simbolo del Marley militante, la potrebbero scandire adesso nelle strade d'America i Black Lives Matter, cos' è cambiato in 40 anni? Milano in quegli anni è tosta, politicizzata, quell'inno di denuncia si intona con la durezza della piazza. Il Comunale di Torino, il giorno dopo, lo ricordo in tutt' altra maniera. E' una serata perfetta, le «rastaman vibrations, yeah» riempiono l'aria, la pista d'atletica del glorioso Comunale è in tartan, sembra fatta apposta per quel ritmo da seguire molleggiandosi sulle ginocchia. Il fuoco di Milano non c'è più, è tutto morbido, la canzone-simbolo non ha più l'odore acre della guerra, ma la dolcezza della pace, prima di tutto con se stessi.

 

BOB MARLEY IN ITALIA

E' appena stata pubblicata su Uprising , e Redemption Song racchiude tutta la sua carriera, la sua missione: «Emancipatevi dalla schiavitù mentale, solo noi stessi possiamo liberare le nostre menti Aiutatemi a cantare queste canzoni di libertà, perché tutto quello che ho sono queste canzoni di redenzione». Quello che né Bob né noi sappiamo, mentre scuote la criniera leonina, è che sarà davvero l'ultima canzone di un ciclo meraviglioso e irripetibile: Bob ha già un piede in Paradiso, neanche un anno dopo chiuderà gli occhi per sempre.

 

Qualche anno dopo, tornerò a Kingston, a visitare quella casa al 56 di Hope Road nel cui piazzale Bob giocava sempre a pallone con la sua posse e dove era sfuggito miracolosamente a un attentato nel '76. All'interno, stanze tappezzate dai ritagli di giornale che avevano sottolineato il suo viaggio.

 

il concerto di bob marley a milano 3

Al centro di una parete, le prime pagine dei giornali italiani di quel giugno 1980. Il calcio era la sua grande passione, aver suonato in due stadi fra i più famosi nel mondo un motivo di grande orgoglio. Non era stata una serata speciale solo per noi, ma anche per il più grande di tutti, il piccolo grande sciamano che in due notti d'estate aveva aperto una nuova era in un paese lontano.  

 

2 - E LA MUSICA RITROVÒ FINALMENTE SE STESSA

Marinella Venegoni per “la Stampa”

 

il concerto di bob marley a milano 6

Soltanto l'anno prima, il successo del tour «Banana Republic» di Lucio Dalla e Francesco De Gregori, aveva mostrato ai «padroni della musica» italiani (così erano chiamati i promoter negli anni di piombo) che la lunga stagione dei processi pubblici agli artisti (della quale De Gregori fu la vittima più illustre) era conclusa, e non veniva nemmeno più contestato il principio che pagare per un concerto fosse normale.

 

il concerto di bob marley a milano

La doppia serata di Bob Marley a Milano e Torino fu la scelta perfetta per testare una enorme folla di appassionati di musica alternativa, e le loro reazioni, sulla porta degli Anni 80. Il materiale fotografico e quel poco di filmati tramandati mostrano allo Stadio Comunale un'atmosfera ancora tipicamente Anni 70, riccioloni, bandane, gonnelloni e nel calore qualche nudità non maliziosa come sarebbe stato nel futuro; si registreranno dei falò e sarà danneggiata la pista di atletica.

il concerto di bob marley a milano 11

 

Ero al mio primo concerto internazionale in uno stadio, e ancora non mi occupavo di musica, ma dalla mia postazione di fan - a sinistra e quasi sotto palco - ricordo bene i bagliori che un po' impensierivano; ma l'eccitazione era tutta per quella formidabile maschera che avanzava davanti al microfono, subito dondolando, con i lunghissimi dreadlocks che danzavano intorno al viso emaciato di una star dei poveri. Dimostrava molto più dei suoi 35 anni.

 

il concerto di bob marley a milano 4

Bob Marley era già malato, e noi tutti lo si sapeva, sotto il palco. Ma appariva indomito, nella sua evidente fragilità, mosso da una forza interna che nel corso della serata gli avrebbe regalato energie che mi parevano inesauribili. Il profumo di ganja si sentiva nell'aria ed era forse l'ingrediente più spiccio dell'appeal di una stravagante star che niente aveva a che fare con lo star system. Il suo carisma, palpabile, sarebbe cresciuto dopo la sua morte nel 1981, amplificando l'eco della sue canzoni in un'epoca che gli sarebbe somigliata sempre di meno.

il concerto di bob marley a milano 9

 

 

il concerto di bob marley a milano 10il concerto di bob marley a milano 5BOB MARLEYBOB MARLEY E I CONCERTI IN ITALIAil concerto di bob marley a milano 8

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...