LETTERMAN SBEFFEGGIA L’ANGELO AMANDA - “HA RICEVUTO UNA TELEFONATA DI CONGRATULAZIONI DA OJ SIMPSON. HA CHIAMATO ANCHE IL PRIMO MINISTRO ITALIANO, SILVIO BERLUSCONI. VOLEVA SAPERE COSA INDOSSAVA IN QUEL MOMENTO…” - IN AMERICA TUTTI PRONTI A SFRUTTARE LA NUOVA GALLINA DALLE UOVA D’ORO: AMICI, FAMILIARI, SOPRATTUTTO DONALD TRUMP, SECONDO IL QUALE “HA LA STOFFA PER DIVENTARE UNA MEGASTAR, E IO VOGLIO AIUTARLA” (AUGURI)…

1 - I DIECI PENSIERI PASSATI PER LA MENTE DI AMANDA AL MOMENTO DELLA LETTURA DELLA SENTENZA

Top Ten del "David Letterman" - http://youtu.be/p8W93JkkrVw


2 - AMANDA IL CASO NELLA «TOP TEN LIST» DEL LATE SHOW - LETTERMAN: «UNA STORIA AFFASCINANTE, FINITA BENE»

Da "la Stampa" - Probabilmente finirà con l'essere sua ospite, ma intanto uno dei tv show più popolari d'America il «Late Show» con David Letterman ha dedicato ad Amanda la sua «Top ten list», la classifica in dieci battute sul caso del giorno. Un segno, quello di ottenere l'enorme visibilità che garantisce lo show, di quanto il caso abbia appassionato gli americani. Letterman si felicita per la sentenza e ironizza stupito sul fatto che Amanda sia stata in carcere per quattro anni prima di essere assolta. E poi via alla lista delle «dieci cose che ha pensato Amanda al momento della sentenza», prime tra tutte «Mamma mia, che sentenza piccante!», «Se mi avanza tempo farei un giro al Colosseo» e «Potrò tenermi la divisa da galeotta di Versace?».

3 - DAGOPOSTILLA - "La Stampa" non cita la battuta fatta da Letterman nel monologo iniziale: "Ha ricevuto una telefonata di congratulazioni da OJ Simpson. E subito dopo la lettura della sentenza, ha chiamato anche il primo ministro italiano, Silvio Berlusconi. Voleva sapere cosa indossava in quel momento..."

Qui il video http://www.youtube.com/watch?v=Weu2ptYTt_c


4 - AMANDA DIVENTATA ANGELO GRAZIE AGLI ESPERTI DI CRISI
IL RITORNO A CASA: «ORA VOGLIO STARE IN FAMIGLIA»
Alessandra Farkas per il "Corriere della Sera"

Amanda Knox non era ancora atterrata a Seattle che sulla blogosfera i fan discutevano già sulla cena che aveva consumato nella business class del volo British Airways 49 da Londra: salmone affumicato, insalata di gamberoni e champagne. Alle 17.08 di martedì (ora locale) l'ex strega di Seattle scampata alle fiamme dell'iniqua Italia baciava l'amato suolo patrio, dopo ben quattro anni di assenza che, almeno agli occhi della sua città, l'hanno trasformata in una santa pura e perseguitata.

«Sono travolta dalle emozioni. Guardando fuori dal finestrino dell'aereo, mi sembrava tutto irreale», spiega piangendo e ancora tremante di fronte a centinaia di fan e almeno 150 giornalisti accorsi da tutto il mondo. Dice di doversi sforzare per non parlare in italiano e ha un look castigato e insieme trasandato: coda di cavallo e cardigan marrone su pantaloni di felpa neri. È una conferenza stampa lampo la sua. Amanda non accetta domande: «La mia famiglia è la cosa più importante per me e adesso desidero solo stare con loro», si giustifica, ringraziando «tutti quelli che hanno creduto in me e che mi hanno difesa».

Il suo ritorno a casa è un evento cittadino, come la vittoria dei Mariners al World Series. Le tv locali trasmettono la diretta dall'aeroporto. Negozi e luoghi pubblici espongono cartelli di «Welcome home Amanda!». A West Seattle, il suo quartiere, il cinema Admiral Theater espone il «benvenuto» sulla locandina. Dow Towle, residente di Arbor Heights racconta di aver impiegato un intero pomeriggio a realizzare un grande poster con la gigantografia della sua vicina di casa sorridente.

Per festeggiare il Moe Bar offre drink a metà prezzo mentre l'Husky Deli mette sul menu il nuovo sandwich «Amanda's Free»: un croissant con rosmarino, prosciutto cotto, maionese, senape, lattuga e pomodori. All'alba, mentre Amanda dorme ancora dopo la festa a casa del padre Curt, il villino circondato dalle acque del Puget Sound è avvolto da una nebbiolina sottile. Davanti alla porta ci sono nuovi regali e mazzi di fiori, bigliettini di augurio e orsacchiotti rosa. «Siamo una delle comunità più antiche di Seattle, una città nella città, una famiglia», spiega Evan Hundley, preside della privata Explorer Middle School, dove Amanda ha frequentato le medie.

Coi cronisti che da due giorni l'inseguono, Curt Knox è perentorio: «Vi garantisco, non la troverete». Amanda, spiegano i vicini, ha bisogno di sparire in una città dove la sua popolarità eguaglia quella di Elvis e Lady Gaga. «È la nuova ossessione della cultura pop», mette in guardia la CNN, «destinata a occupare la scena per molto tempo, soprattutto ora che si è aperta la corsa alla prima intervista». «Siamo di fronte a un reality show degno di Hollywood», gli fa eco Gregory Payne, docente all'Emerson College, «senza il circo mediatico Amanda oggi sarebbe ancora in carcere».

Secondo il New York Times questa popolarità è stata possibile grazie ad un'efficace campagna di marketing che dura ormai da quattro anni. Subito dopo l'arresto nel 2007, la famiglia ha incaricato la Gogerty Marriott, ditta di Seattle specializzata in «crisis management», di riabilitare l'immagine di Amanda. A dargli una mano sono stati amici, vicini di casa e supporter che hanno creato un sito internet (friendsofamanda.com) per far conoscere «la vera Amanda», completamente diversa dalla «she-devil» dipinta dai tabloid inglesi e dai giudici.

Sul sito ideato dal 58enne Tom Wright, padre di Sara, compagna di scuola di Amanda ai tempi del liceo, compaiono foto di Amanda adolescente, in occasione del suo settimo compleanno, con la sorella Deanna nel 2001 e mentre gioca con il suo cane Ralphy a Natale del 2006. Il gruppo ha anche organizzato spaghettate, partite di bowling e concerti che hanno raccolto oltre 100 mila dollari, usati per aiutare la famiglia Knox a pagare le spese legali che ammonterebbero a oltre 1 milione di dollari.

La strategia ha funzionato. «In America Amanda è la ragazza acqua e sapone della porta accanto», afferma l'avvocato Gerald L. Shargel, «una giovane donna qualunque che si è trovata al posto sbagliato nel momento sbagliato». In un cartoon del due volte Premio Pulitzer David Horsey, apparso ieri sul Seattle Post-Intelligencer, una terrorizzata Amanda esce di corsa dalla casa degli orrori, sulla cui porta campeggia la scritta «Sistema giudiziario italiano».

E dopo aver invitato gli americani a boicottare l'Italia fino a che la sua beniamina non fosse stata scagionata, il miliardario newyorchese Donald Trump ha affermato che «Amanda ha la stoffa per diventare una megastar» e per questo lui intende «aiutarla». In attesa del film-libro-serie tv, che secondo gli esperti la renderanno molto ricca, spetta alla nonna e alla sorella abbozzarne il copione: «Vuole festeggiare il suo ventunesimo compleanno trascorso in carcere, con tutti i suoi amici, riscriversi all'università, camminare a piedi scalzi sull'erba, dipingere e mangiare la torta al cioccolato sfornata dalla nonna».

 

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