MAL DI DANTE - IL NOME SEMBRA QUELLO DI UNA SETTA, EPPURE “GHERUSH92” È UN’ACCREDITATA ONG (CONSULENTE SPECIALE DELL’ONU) SECONDO CUI LA ‘’DIVINA COMMEDIA’’ ANDREBBE ELIMINATA DAI PROGRAMMI SCOLASTICI PERCHÉ “OFFENSIVA E DISCRIMINATORIA” - SOTTO ACCUSA I VERSI “ANTISEMITI” SULL’EBREO GIUDA ISCARIOTA, I BRANI “RAZZISTI” CONTRO MAOMETTO E QUELLI “OMOFOBI” SUI GAY - “GHERUSH92”: “L'ARTE NON PUÒ ESSERE AL DI SOPRA DEI GIUDIZI CRITICI” - MA NEMMENO LE CAZZATE…

1- LA CULTURA DEL PIAGNISTEO CENSURA ANCHE DANTE
Luigi Mascheroni per "il Giornale"

Peggio del culturalmente corretto c'è solo l'ignoranza. E peggio dell'ignoranza, la malafede.

Difficile capire se prevale l'ossessione del politically correct o l'ignoranza o la malafede nella proposta-choc di una organizzazione non governativa di ricercatori e professionisti, «Gherush92» (consulente speciale con il Consiglio Economico e sociale delle Nazioni Unite, cosa che accredita, purtroppo, l'associazione) secondo la quale la Divina Commedia andrebbe essere eliminata dai programmi scolastici o, quanto meno, letta con maggiori accortezze, contenendo «stereotipi, luoghi comuni, frasi razziste, islamofobiche e antisemite».

La cultura del piagnisteo non conosce limiti, n´ senso del pudore. N´ della critica. Valentina Sereni, presidente di «Gherush92», ha dichiarato ieri che il poema di Dante «presenta contenuti offensivi e discriminatori sia nel lessico che nella sostanza e viene proposta senza che via sia alcun filtro o che vengano fornite considerazioni critiche rispetto all'antisemitismo e al razzismo».

Sotto accusa, in particolare, alcuni canti dell'Inferno, tra i quali il XXVIII (quello di Maometto «rotto dal mento infin dove si trulla») e il XXXIV (quello di Giuda, dover il significato negativo di giudeo sarebbe esteso a tutto il popolo ebraico) e del Purgatorio, come il XXVI (quello dove sono puniti i lussuriosi e i sodomiti).

«Non invochiamo n´ censure n´ roghi - ha precisato Sereni - ma vorremmo che si riconoscesse senza ambiguità che nella Commedia vi sono contenuti offensivi (sic) e razzisti (sic) e categorie discriminate (sic)». «L'arte - ha concluso - non può essere al di sopra di qualsiasi giudizio critico».

Vero. Ma neppure al di fuori di una semplicissima contestualizzazione storica. Pensare di interpretare e giudicare la Divina Commedia con i criteri, i principi, l'impostazione filosofica e culturale di oggi, declinandoli al pensiero dell'uomo di sette secoli fa - è delirante. Oltre che inconcepibile didatticamente. E per «contestualizzare», ci sono già, e ricchissimi, gli apparati critici. Come sa bene chiunque abbia studiato la Commedia nelle più diffuse edizioni scolastiche, dal Sapegno al Bosco-Reggio al Pasquini-Quaglio...

E comunque, come è noto e ripetuto, se dovessimo giudicare con i criteri etico-politici di oggi i classici della cultura occidentale, allora non si dovrebbe leggere Moby Dick, perch´ offende gli animalisti; n´ Pippi Calzelunghe, pedagogicamente pericoloso; n´ I tre moschettieri, irrispettoso sul fronte delle quote rosa...

Sdegno, ironia, sorpresa. Ieri nel mondo intellettuale italiano si è detto di tutto a proposito del j'accuse di «Gherush92». Hanno parlato docenti universitari, critici letterari, presidi, scrittori, attori. Dal premio Strega Edoardo Nesi («Bisognerà che questa idea revisionista che gira per il mondo si plachi prima o poi») a Gigi Proietti («Non mi risulta che Dante sia stato diseducativo per qualcuno...»). Come ha sottilmente ironizzato Maurizio Cucchi, poeta, i vantaggi che è in grado di dare un poema come la Divina Commedia, forse è il più grande di tutti i tempi e di tutte le letterature, sono abbondantemente superiori a qualsiasi rischio di incomprensione.

Dalla stucchevole moda del politicamente corretto alla letale dittatura dell'ignoranza, il passo è (stato) fatto.


2- CHE SCIOCCO CENSURARE IL «RAZZISTA DANTE»
Paolo Di Stefano per il "Corriere della Sera"

Certo che se dovessimo estendere i nostri criteri del politicamente corretto a tutta la letteratura del passato, pochissimo si salverebbe. Dunque, suona insensata e letteralmente anacronistica la proposta avanzata dal comitato per i diritti umani Gherush92 di censurare la Divina commedia in quanto antisemita, razzista e omofoba.

L'organizzazione internazionale, consulente delle Nazioni Unite e fautrice di progetti di educazione allo sviluppo, adotta sull'arte criteri retroattivi che cancellino millenni di storia e di conquiste culturali, omologando ogni secolo al nostro. Il passato va ripulito, anzi depurato, a nostra immagine e somiglianza. I programmi scolastici saltino a pie' pari i passi danteschi che la presidentessa di Gherush92, Valentina Sereni, definisce «offensivi e discriminatori», per esempio il XXXIV dell'Inferno, in cui Giuda Iscariota (l'ebreo traditore secondo la tradizione biblica) viene raffigurato tra le fauci di Lucifero, a testa in giù.

Per non parlare dei brani islamofobi, come quello che nel XXVIII della stessa cantica sancisce la condanna di Maometto, «seminator di scandalo e di scisma». E non poteva mancare l'omofobia, che suggerì al Sommo Poeta di collocare tra i dannati il suo maestro ser Brunetto Latini in quanto sodomita. Via tutto, dunque, e molto altro. Compreso il XXVI del Purgatorio in cui i «gay» vengono equiparati ai lussuriosi secondo natura? Via, via, e non se ne parli più.

All'inferno pure Dante, così impara a ragionare come un uomo del Basso Medioevo e non come una persona della nostra epoca. Ma la domanda è: cassiamo anche il ser Ciappelletto di Boccaccio, l'omosessuale malvagio che più non si può? E che fine farà Shakespeare, il cui pregiudizio sui Mori non è mai mascherato?

E Cicerone, Orazio, Seneca e Sant'Agostino, tutti più o meno terrorizzati dal proselitismo ebraico («barbara superstitio»)? In realtà, la richiesta di Gherush92 rivela la pochissima fiducia negli insegnanti (non sarà razzismo anche questo?), che sarebbero incapaci di comunicare una banalità: la distanza che ci separa dalla cultura del passato. Avvicinare Dante a noi, depurandolo, sarebbe un imperdonabile peccato di antropofobia.

3- SCUOLA: PROPOSTA CHOC RICERCATORI, VIA DIVINA COMMEDIA DA PROGRAMMI
(Adnkronos) - Stereotipi, luoghi comuni, contenuti e frasi offensive, razziste, islamofobiche e antisemite che difficilmente possono essere comprese e che raramente vengono evidenziate e spiegate nel modo corretto. E' il contenuto di alcune terzine della Divina Commedia che, secondo 'Gherush92', organizzazione di ricercatori e professionisti che gode dello status di consulente speciale con il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite e che svolge progetti di educazione allo sviluppo, diritti umani, risoluzione dei conflitti, razzismo, antisemitismo, islamofobia, andrebbe eliminata dai programmi scolastici o, quanto meno, letta con le dovute accortezze.

'La Divina Commedia - spiega all'Adnkronos Valentina Sereni, presidente di Gherush92 - pilastro della letteratura italiana e pietra miliare della formazione degli studenti italiani presenta contenuti offensivi e discriminatori sia nel lessico che nella sostanza e viene proposta senza che via sia alcun filtro o che vengano fornite considerazioni critiche rispetto all'antisemitismo e al razzismo'.

Sotto la lente di ingrandimento in particolare i canti XXXIV, XXIII, XXVIII, XIV. Il canto XXXIV, spiega l'organizzazione, e' una tappa obbligata di studio. Il personaggio e il termine Giuda e giudeo sono parte integrante della cultura cristiana: 'Giuda per antonomasia e' persona falsa, traditore (da Giuda, nome dell'apostolo che tradi' Gesu')'; 'giudeo e' termine comune dispregiativo secondo un antico pregiudizio antisemita che indica chi e' avido di denaro, usuraio, persona infida, traditore' (De Mauro, Il dizionario della lingua italiana). Il significato negativo di giudeo e' esteso a tutto il popolo ebraico. Il Giuda dantesco e' la rappresentazione del Giuda dei Vangeli, fonte dell'antisemitismo.

'Studiando la Divina Commedia - sostiene Gherush92 - i giovani sono costretti, senza filtri e spiegazioni, ad apprezzare un'opera che calunnia il popolo ebraico, imparano a convalidarne il messaggio di condanna antisemita, reiterato ancora oggi nelle messe, nelle omelie, nei sermoni e nelle prediche e costato al popolo ebraico dolori e lutti'.

E ancora, prosegue l'organizzazione, 'nel canto XXIII Dante punisce il Sinedrio che, secondo i cristiani, complotto' contro Gesu'; i cospiratori, Caifas sommo sacerdote, Anna e i Farisei, subiscono tutti la stessa pena, diversa pero' da quella del resto degli ipocriti: per contrappasso Caifas e' nudo e crocefisso a terra, in modo che ogni altro dannato fra gli ipocriti lo calpesti'.

'Nel canto XXVIII dell'Inferno - spiega ancora Sereni - Dante descrive le orrende pene che soffrono i seminatori di discordie, cioe' coloro che in vita hanno operato lacerazioni politiche, religiose e familiari. Maometto e' rappresentato come uno scismatico e l'Islam come una eresia. Al Profeta e' riservata una pena atroce: il suo corpo e' spaccato dal mento al deretano in modo che le budella gli pendono dalle gambe, immagine che insulta la cultura islamica.

Ali', successore di Maometto, invece, ha la testa spaccata dal mento ai capelli. L'offesa - aggiunge - e' resa piu' evidente perche' il corpo 'rotto' e 'storpiato' di Maometto e' paragonato ad una botte rotta, oggetto che contiene il vino, interdetto dalla tradizione islamica. Nella descrizione di Maometto vengono impiegati termini volgari e immagini raccapriccianti tanto che nella traduzione in arabo della Commedia del filologo Hassan Osman sono stati omessi i versi considerati un'offesa'.

Anche i sodomiti, cioe' coloro che ebbero rapporti "contro natura", sono puniti nell'Inferno: I sodomiti, i peccatori piu' numerosi del girone, sono descritti mentre corrono sotto una pioggia di fuoco, condannati a non fermarsi. Nel Purgatorio i sodomiti riappaiono, nel canto XXVI, insieme ai lussuriosi eterosessuali.

'Non invochiamo ne' censure ne' roghi - precisa Sereni - ma vorremmo che si riconoscesse, in maniera chiara e senza ambiguita' che nella Commedia vi sono contenuti razzisti, islamofobici e antisemiti. L'arte non puo' essere al di sopra di qualsiasi giudizio critico. L'arte e' fatta di forma e di contenuto e anche ammettendo che nella Commedia esistano diversi livelli di interpretazione, simbolico, metaforico, iconografico, estetico, cio' non autorizza a rimuovere il significato testuale dell'opera, il cui contenuto denigratorio e' evidente e contribuisce, oggi come ieri, a diffondere false accuse costate nei secoli milioni e milioni di morti. Persecuzioni, discriminazioni, espulsioni, roghi hanno subito da parte dei cristiani ebrei, omosessuali, mori, popoli infedeli, eretici e pagani, gli stessi che Dante colloca nei gironi dell'inferno e del purgatorio. Questo e' razzismo che letture simboliche, metaforiche ed estetiche dell'opera, evidentemente, non rimuovono'.

'Oggi - conclude Sereni - il razzismo e' considerato un crimine ed esistono leggi e convenzioni internazionali che tutelano la diversita' culturale e preservano dalla discriminazione, dall'odio o dalla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi, e a queste bisogna riferirsi; quindi questi contenuti, se insegnati nelle scuole o declamati in pubblico, contravvengono a queste leggi, soprattutto se in presenza di una delle categorie discriminate. E' nostro dovere segnalare alle autorita' competenti, anche giudiziarie, che la Commedia presenta contenuti offensivi e razzisti che vanno approfonditi e conosciuti. Chiediamo, quindi, di espungere la Divina Commedia dai programmi scolastici ministeriali o, almeno, di inserire i necessari commenti e chiarimenti'.

 

dante alighieri divina commedia paradiso gironi purgatorio gironi divina commedia OCCUPY DANTE RIVISITATO GHERUSH COMITATO DIRITTI UMANI INFERNO DI DANTE DANTE ALIGHIERI DIVINA COMMEDIA

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…