arbasino

ALBERTO ARBASINO COMPIRÀ 90 ANNI MERCOLEDÌ PROSSIMO, LA SUA SALUTE DA TEMPO "SI È SPENTA" MA I SUOI LIBRI, DA “LE PICCOLE VACANZE” A “FRATELLI D’ITALIA”, SONO VIVISSIMI - SEDUTO TRA GIOVENALE E MARZIALE, TRA GADDA E MANGANELLI, LO SCRITTORE DI VOGHERA È L'ULTIMO DEI GRANDI LETTERATI, PRIMA DELLE OMOGENEIZZAZIONI A LIVELLO SCADENTE E DEMENTE – INTERVISTA AD ANGELO GUGLIELMI

angelo guglielmi

Crocifisso Dentello per il “Fatto quotidiano”

 

"La necessità dello scrivere diverso, che alla coerenza del senso preferisce il rumore del mondo". Così Angelo Guglielmi nel rievocare l' esperienza del Gruppo 63, condivisa a suo tempo con Alberto Arbasino.

 

alberto arbasino

Lo scrittore lombardo compirà 90 anni mercoledì prossimo e Guglielmi - critico letterario che i 90 li ha festeggiati lo scorso aprile - racconta al Fatto la parabola di un amico la cui voce "si è spenta". Arbasino scrisse: "In Italia c' è un momento stregato in cui si passa dalla categoria di giovane promessa a quella di solito stronzo. Soltanto a pochi fortunati l' età concede poi di accedere alla dignità di venerato maestro".

 

Alberto Arbasino

Per stare alla sua stessa dissacrante etichetta, il nostro venerato maestro nasce a Voghera nel 1930 e trascorre un' infanzia "di guerra e di merda nelle campagne lombarde" per poi finire col mettere piede in ogni angolo del mondo e diventare un intellettuale cosmopolita. Romano d' adozione, frequenta negli anni 50 e '60 quasi tutte le personalità della cultura e dello spettacolo tanto da ricavarne una sterminata antologia di ritratti, sempre sul filo di uno snobismo sottile. Un letterato tanto atipico e lontano dai clichè che la sua biografia contempla persino la conduzione televisiva.

Alberto Arbasino

 

Da ricordare almeno la trasmissione Match nel 1977 e una memorabile puntata che vide contrapposti Monicelli e un giovane Nanni Moretti. Un inclassificabile che ha sempre licenziato opere tanto innovative che persino la critica più militante si è dovuta arrendere, soverchiata dal suo genio di auto-esegeta. Da L' anonimo lombardo, romanzo epistolare con apparato di note, a La bella di Lodi, parodia di una storia da rotocalco da cui il film con protagonista Stefania Sandrelli, a Fratelli d' Italia, romanzo-conversazione che Raffaele Manica ha definito "enciclopedia della modernità", a Super-Eliogabalo, testo surreale e a frammenti con infinite liste nominali su un moderno imperatore.

Alberto Arbasino

 

Non c' è nulla nell' opera di Arbasino che vanti una qualche parentela con altri autori di casa nostra. Questa fame di sperimentazione, di sovvertimento dei canoni, di insofferenza per il già visto, non poteva che trovare facile approdo in quella "rivoluzione di carta" che fu il Gruppo 63.

 

ARBASINO 1

È vero che forse si ricorda la neoavanguardia solo per la taccia sprezzante di Liale con la quale bollò Bassani e Cassola, ma tocca riconoscere che da quella stagione di rottura uscirono autori che hanno contrassegnato la nostra storia letteraria, da Eco a Sanguineti, da Manganelli a Balestrini, fino appunto a Arbasino. L' esigenza di un "altrove" è suggellata dall' uscita, proprio quello stesso anno, nel 1963, di Fratelli d' Italia, la cui eredità, puntualizza ancora Guglielmi, "vive in Celati e in Tondelli, che riconobbe di avere tradotto il parlato in letteratura leggendo proprio Arbasino".

ARBASINO AL PIPER

 

"Oggi gli scrittori italiani cedono all' autobiografismo che altro non è se non il riparo di chi non sa che cosa sia scrivere" tuona Guglielmi e aggiunge: "È il limite di chi non sa che aggrapparsi alla propria soggettività e raccontarci le proprie vicende private". La singolarità irriducibile di Arbasino resta sempre come scomoda pietra di paragone.

arbasino

"Che dire della celebre Gita a Chiasso?" si interroga Guglielmi e come appunto non ricordare quel celebre articolo in cui Arbasino invitava i nostri intellettuali a fare una gita "a due ore di bicicletta da Milano per sprovincializzarsi".

 

I vizi del letterato italiano medio, sembra suggerire il critico, non sono più ravvisati nemmeno come tali. Se tanti altri scrittori sono immersi in un conformismo di categoria, ecco la battaglia costante di Arbasino contro le ideologie e i tic linguistici, contro la retorica e l' omologazione. Se tanti altri scrittori non osano oltrepassare l' asticella del romanzo canonico, ecco la capacità camaleontica di Arbasino di assorbire tutti i generi e di rielaborarli in uno stile personalissimo e inimitabile.

ARBASINO PROVE CARMEN

 

Tutti i materiali - diari lettere conversazioni reportage - toccati dalla penna di Arbasino confluiscono in una "lingua-mondo come oggetto d' arte".

Angelo Guglielmi ribadisce: "Fratelli d' Italia e prima ancora i racconti di Le piccole vacanze mostrano una scrittura nuova, precipitosa e anche slabbrata, ricca di odori sgradevoli e di rumori molesti. La natura del romanzo è oggettiva, è parlare di altro e di altri inventando una scrittura".

 

alberto arbasino

In effetti Arbasino, nipotino di Gadda, dalla lunga frequentazione con l' Ingegnere in blu ha ereditato l' ossessione patologica per la lingua, per una scrittura totalizzante. Arbasino è notoriamente l' autore che ha trasformato la sua bibliografia in un perenne work in progress, macerando le sue pagine di continue aggiunte e di riscritture.

Guglielmi ricorda quando taluni detrattori lamentarono l' oscurità dei pezzi di Arbasino su Repubblica.

"Scalfari prese le sue difese, asserì che di ciò che scrivono i grandi scrittori gli unici responsabili sono loro stessi".

Vero, perché la letteratura di Arbasino "non comunica, esiste. Fa concorrenza al mondo".

Calasso arbasinoARBASINO Monicelli Moretti 152Montanelli Arbasino Bocca arbasinoarbasinoarbasino le-piccole-vacanze

arbasino legge il suo libroalberto arbasinoalberto arbasinoalberto arbasinoAlberto Arbasino Alberto Arbasino Alberto Arbasino Alberto Arbasino alberto arbasinoalberto arbasino (6)alberto arbasinoraffaele manica e alberto arbasino

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...