robbie williams

QUANDO LA CARRIERA ARRANCA, MEJO "METTERSI A NUDO" IN UNA DOCU-SERIE - ARRIVA SU NETFLIX LA NUOVA SERIE SUL LATO OSCURO DELLA CARRIERA DI ROBBIE WILLIAMS - IL CANTANTE INGLESE SI RACCONTO COME HANNO GIA' FATTO BRITNEY SPEARS, LADY GAGA, VASCO ROSSI E UNA LUNGA LISTA DI STAR NELLA FASE DISCENDENTE DELLA CARRIERA - DAGLI ESORDI CON I TAKE THAT AI DUE MESI IN CLINICA NEL ‘97, FINO AL RITIRO DALLE SCENE NEL 2007 E IL NUOVO REHAB IN ARIZONA: "IL SUCCESSO NON GUARISCE NIENTE…" - VIDEO

 

robbie williams

Estratto dell'articolo di Piero Negri per “la Stampa”

 

La scena è la Gran Bretagna, anzi, l'Inghilterra dell'ultimo decennio dello scorso secolo,[…] Il protagonista è un ragazzo del Nord dell'Inghilterra che a 16 anni molla la scuola per entrare in una boy band. Lui si chiama Robert Peter Williams, per tutti Robbie, la band si chiamerà Take That. Dei cinque prescelti, Robbie è il più piccolo. […]

 

robbie williams 1

La miniserie di quattro episodi, intitolata semplicemente Robbie Williams, che da oggi è disponibile su Netflix e che abbiamo visto in anteprima, parte da qui. È costruita su migliaia di ore di riprese che – si dichiara in apertura del primo episodio - neppure lo stesso Williams aveva visto prima. E infatti il racconto è tutto un rimbalzo tra le immagini di allora e i commenti del Robbie Williams di oggi, […] La storia è interessante, ricca di salite vertiginose (il successo quasi mondiale - non americano - dei Take That, gli exploit da solista, Glastonbury nel '98, i tre concerti consecutivi a Knebworth nel 2003 per un totale di 375 mila spettatori) e di discese tutte interiori, spesso drammatiche, nascoste e ora rivelate.

ROBBIE WILLIAMS COL CALZINO SUL PISELLO

 

Aprono e chiudono il racconto, che naturalmente ha un finale che guarda al futuro, i due mesi in clinica nel ‘97 per disintossicarsi da alcol e droghe e il ritiro dalle scene nel 2007 per entrare in un rehab in Arizona. Ma sono le paure, il senso di inadeguatezza, le insicurezze a colpire. Sono il rumore di fondo della sua vita, si direbbe, e non hanno granché a che fare con il successo, […]

 

«Il successo non guarisce niente» e più ancora «Ciò che alla fine mi distruggerà è ciò che mi ha dato il successo» sono le due riflessioni che rimangono. Ciò che rende affascinante, o almeno interessante, un artista o un'artista pop coincide dunque perfettamente con ciò che rende impossibile interpretare quel ruolo troppo a lungo.

Robbie Williams e la moglie Ayda

 

È ciò che fa venire alla mente anche la lettura di The Woman in Me, l'autobiografia di Britney Spears che conserva il titolo americano anche nella versione italiana, appena uscita con Longanesi. […] Spears racconta una storia forse ancora più drammatica: un sistema e un business, quello dello spettacolo, profondamente maschilisti, le hanno di fatto impedito di diventare adulta: tra il 2008 e il 2021 è stata posta sotto la tutela legale di suo padre.

 

La sola Netflix, per fare qualche nome, offre oggi la miniserie Vasco Rossi - Il Supervissuto (tra i titoli dei cinque episodi, Sesso. Droga. Rock'n'roll. A un passo dalla morte), Five Feet Two su Lady Gaga, di cui si ricorda soprattutto la parte sulla fibromialgia, la malattia che le procura dolori cronici, How I'm Feeling Now, che racconta Lewis Capaldi, la sindrome di Tourette e le difficoltà degli artisti pop con un fisico non conforme.

 

robbie williams

C'è un modo cinico per considerare tutto ciò, che è più di un fenomeno, forse addirittura un segno dei tempi. Nel momento in cui la musica registrata (dischi, cd, ecc.) non è più una fonte di reddito e i videoclip promuovono non si sa che, qualcosa bisogna pur escogitare per far girare il proprio nome e dare profondità al personaggio. È cinico, è in parte vero, ma non è tutta la verità. Nell'era di Instagram e dei social, nella quale certe vite pop sono documentate in ogni minima piega e diventa essenziale occupare ogni possibile spazio, che cosa rimane da scoprire? […]

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