selvaggia lucarelli sarpi milano

BANCOMAT, IPHONE E PEDALINI: SELVAGGIA LUCARELLI VI PORTA NELLA CHINATOWN MILANESE, PAOLO SARPI, FEUDO ELETTORALE DI PEPPE SALA DOVE SOPRAVVIVONO POCHI EROI - ''È VERO, LO SCONTRINO E L'USO DEL BANCOMAT SONO MIRAGGI. MA TI RIPARANO L'IPHONE IN 20 MINUTI, MENTRE L'APPLE CHE FATTURA 200 MILIARDI L'ANNO CI METTE UNA SETTIMANA. E TI AGGIUSTANO IL COMPUTER FREGANDOSENE DELLE FOTO PORNO CON LA BADANTE RUMENA'' - I CINESI SONO I MAGHI DELLA MANICURE, E CI VANNO ANCHE LE SIGNORE BENE CHE POI SI LAMENTANO CON ALTRE SIGNORE BENE CHE MILANO È DIVENTATA 'PERIFERIA DI PECHINO'

Selvaggia Lucarelli per il “Fatto Quotidiano

 

selvaggia lucarelli 5selvaggia lucarelli 5

Le polemiche sulle primarie milanesi e sui voti dei cinesi andati in massa al candidato del Pd Giuseppe Sala, hanno acceso i riflettori sul quartiere più amato e odiato di Milano: Sarpi. Secondo qualcuno, i cinesi che sono andati a votare sarebbero disinformati, non parlerebbero neanche l' italiano e sarebbero stati spinti dalla comunità orientale a votare Sala solo per rompere le balle al candidato Majorino, il quale da tempo chiede la regolamentazione del commercio all' ingrosso nel quartiere.

 

GIUSEPPE SALAGIUSEPPE SALA

Su Sarpi e i suoi abitanti (come su tutto quello che riguarda le comunità cinesi in Italia) circolano leggende metropolitane, da "nessuno ha mai visto un cinese fare benzina, chissà dove prendono il carburante" (si scoprirà che il riso cantonese è il combustibile del futuro) a "i cinesi morti vengono fatti sparire perché così viene dato il loro passaporto ad altri cinesi, tanto si somigliano tutti" (quindi si scambieranno i passaporti pure le sorelle Kardashian) a "nel pollo alle mandorle il pollo non è pollo ma gatto" (se fosse vero, per i gatti la troverei una fine più dignitosa che finire un giorno sì e uno no in una gallery del Corriere online).

 

PRIMARIE PD MILANO CINESI 1PRIMARIE PD MILANO CINESI 1

È ora di ristabilire qualche verità. Visto che come tutti i milanesi mi lamento della massiccia colonizzazione del quartiere da parte dei cinesi ma poi ne sono irresistibilmente attratta, mi accingo a descrivere le principali attività e abitudini della Chinatown milanese: 1) Il 95% del traffico pedonale in via Sarpi è costituito non da cinesi, ma da milanesi che vanno a riparare il vetro del loro iPhone.

 

PRIMARIE PD MILANO CINESIPRIMARIE PD MILANO CINESI

Apple fattura 200 miliardi di dollari l' anno e se gli porti un iPhone rotto te lo ridà dopo una settimana, un negozio cinese di 12 metri quadrati in Sarpi te lo ridà intatto dopo venti minuti. Naturalmente anche sulle modalità di riparazione del vetro da parte dei cinesi sono fiorite leggende, da "ti riparano il vetro ma ti rubano le viti all' interno" a "ti mettono il vetro dei contenitori per l' urina dell' ospedale Sacco", ma alla fine con 20 euro l' iPhone torna nuovo e nessuno sta lì a farsi tante domande.

via  paolo  sarpi milano  riparazione iphonevia paolo sarpi milano riparazione iphone

 

2) La leggenda secondo la quale i cinesi di Sarpi ti riparano il computer pure se t' è scivolato acceso nella calce viva è assolutamente vera e i milanesi lo sanno. A parte quella tecnica, una delle ragioni per cui si va volentieri a farsi riparare il computer dai cinesi è la privacy: ai cinesi non frega una beata cippa di te, delle tue foto, delle tue mail e delle tue sottocartelle chiamate "documenti commercialista" in cui ci sono gli after sex con la badante romena. Ai cinesi interessa solo ripararti il computer nel minor tempo possibile e fuori dalle balle.

via  paolo  sarpi milano  nail salonvia paolo sarpi milano nail salon

 

3) Siccome i milanesi vanno in massa a riparare telefonini, i negozi più diffusi sono quelli di cover. I cinesi hanno cover per ogni marca e modello di telefonino, hanno cover pure per le cabine a gettoni e il walkie talkie. Esistono cover a forma di involtino primavera, di orsetto lavatore, di monopattino, di hotdog e per gli uomini che comprano il nuovo iPhone rosa ma vogliono andare in ufficio sembrando maschioni infoiati, esiste anche la cover a forma di Formigoni.

via  paolo  sarpi milano  via paolo sarpi milano

 

4) Il fatto che in molte delle attività di Sarpi il commerciante, a richiesta, faccia più volentieri harakiri con un ferro da calza che uno scontrino è, ahimè, verità. Fino a un paio di anni fa questo accadeva in qualunque attività anche di via Sarpi mentre ora la pratica è diffusa solo nelle vie laterali, ma il rifiuto categorico di inserire il pos per il pagamento con bancomat o carta sopravvive. Provate a entrare in un negozio di cinesi in Sarpi e a chiedere "Posso pagare con bancomat?". Fissate lo sguardo contrariato del commesso.

via  paolo   sarpi milano  riparazione iphonevia paolo sarpi milano riparazione iphone

 

Poi rientrate dopo cinque minuti e chiedete "Posso lavarmi le mani in bagno che ho appena sezionato il corpo di mia suocera?". Lo sguardo sarà meno contrariato.

 

5) Tra le cattive abitudini di zona sopravvive quella di utilizzare la licenza di vendita all' ingrosso per vendere anche al dettaglio. Nelle vie laterali di Sarpi è pieno di negozi con la merce che arriva al soffitto e che in teoria dovrebbero vendere solo all' ingrosso. In molti di essi le cose vanno più o meno così: tu entri, chiedi se vendono calze, loro ti rispondono sì ma solo se acquisti un minimo di 120 pezzi, rispondi che ti serve solo un pedalino destro taglia 36, loro lo tirano fuori, tu dai tre euro contanti e tanti saluti. Anzi, neanche tanti saluti: il cinese che saluta è specie in via di estinzione come la tigre siberiana e il leghista ragionevole.

Sarpi la Cina a Milano Sarpi la Cina a Milano

 

6) I cinesi sono i maghi della manicure. C' è un Nail Salon ogni venti metri. I prezzi sono competitivi per cui capita di incontrare le signore della Milano bene con i piedi in ammollo nel Tong Yong Salon. Le stesse signore della Milano bene, durante l' aperitivo al Diana si lamenteranno con altre signore bene "di questi cinesi che hanno trasformato Milano nella periferia di Pechino".

 

via paolo sarpi milanovia paolo sarpi milano

7) In Sarpi non ci sono solo negozi cinesi. Sopravvivono enoteche, colorerie, panifici e cartolerie di italiani che non mollano, che resistono alla tentazione di accettare la leggendaria valigetta farcita di contanti con cui i cinesi corromperebbero anche i negozianti più impassibili. Sono gli unici, autentici eroi della resistenza milanese. Quelli andrebbero votati alle primarie, altro che Sala, visto che di politici che abbiano schifato una valigetta, ad oggi, se ne sono visti meno che di cinesi a far benzina.

 

via paolo sarpi  milanovia paolo sarpi milanoPRIMARIE PD MILANO CINESI 2PRIMARIE PD MILANO CINESI 2via paolo  sarpi milano  via paolo sarpi milano via paolo sarpi milano  via paolo sarpi milano GIUSEPPE SALAGIUSEPPE SALAvia  paolo    sarpi milano  riparazione iphonevia paolo sarpi milano riparazione iphone

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”