BELIN BELEN! IL DELIRIO DI ONNIPOTENZA DI UNA FAMOSA PER ESSERE FAMOSA CHE SI SENTE REGINA (DEI ‘MORTI DI FAMA’)

Pierangelo Sapegno per "La Stampa"

Manca tanto Maria De Filippi, ma ce ne faremo una ragione. Al blindatissimo matrimonio di Belen Rodriguez e Stefano De Martino, in compenso c'è tutto quel che può dare la tv, anche una show girl che sorride come una regina affacciandosi dal balcone per salutare un gruzzolo di ragazzine disperate che la invocano, e pure i soldi per pagarsi la festa.

C'è un paese, Comignago, chiuso al mondo per ordine prefettizio «dalle 7 di mattina alle 2 di notte», con transenne e posti di blocco a ripetizione sulle quattro stradine che portano fra gli orti e i terrazzi all'unica piazza presidiata come in tempo di guerra. Il sindaco, Piero David, giura che «il Comune non ha speso un euro», e speriamo che sia vero. «Era la condizione che ho posto perché si sposassero qui».

Cheneso, quei soldi li avrà tirati fuori Belen: d'altro canto sembra un lavoro più che una cerimonia. Esclusive milionarie vendute e protette, festa infinita fino all'alba, regali per tutti, persino le ballerine per le signore perché riposino i piedini, confetti fragola e champagne, musiche e fuochi d'artificio, 70 bodyguard tanto per esagerare. Persino l'abito, pizzo francese e stile Anni 40, «costa 100mila euro e me l'hanno regalato», ci tiene a spiegare lei.

In questo paesino, reso così surreale dall'evento tv, con le salamelle alla Belen vendute nei banchetti, la sposa è apparsa alle 2 del pomeriggio su una Porsche nera a 4 porte, due auto di guardia davanti e una dietro, scortata in processione nel parco come per una sfilata regale, dopo aver postato su Facebook «Tanti auguri a me». Ingresso in Villa Giannone, matrimonio nella Chiesetta di Santo Spirito, celebrato dal frate Luigi Rossi, amico dello sposo, e dal parroco don Benigno.

Mezz'ora dopo Belen è apparsa una sua testimone, la petineuse - come si dice alla tv - Patrizia Griffini, su una 500 bianca, fermata a tutti i posti di blocco anche se aveva il lasciapassare, perché non si rendevano conto come facesse a entrare una con una macchina così piccola. Un'altra mezz'ora ed è apparso Stefano De Martino sulla Mercedes. Gli ospiti, dalla Elisabetta Canalis, a Simona Ventura, Teo Mammuccari, Elena Santarelli, Claudia Galanti e tutto il parterre di vallette, sono arrivati alla spicciolata, anche dopo la Messa.

Mancava Rossella Brescia, perché dicono che si sia offesa: l'invito era rivolto al marito Luciano Cannito «e consorte». Belen s'è affacciata radiosa prima e dopo le nozze a salutar le folle. Ha detto che avrebbe anche scritto una lettera al suo ex, Fabrizio Corona, «ma non l'ho fatto perché avevo paura che lui la pubblicasse».

Che bel mondo. E' tutto uno squittire di vallette, stilisti, ballerini e sopravvissuti da Reality Show, la perfetta rappresentazione di quello che ci hanno fatto diventare. Al Bar Aeroplano fanno pure un altro matrimonio e si brinda e si beve. Ma forse di questi tempi le nozze della valletta sono il massimo che ci possiamo dare.

2. BELEN, UN SÌ DA REGINA MA I "SUDDITI" SI RIBELLANO: "24 ORE DA SEQUESTRATI" - A COMIGNAGO STRADE CHIUSE E BODYGUARD INFLESSIBILI. GLI SPOSI SALUTANO I FAN TENENDOLI A DEBITA DISTANZA
Nino Materi - per Il Giornale.it

Comignago, fino a ieri primo ed unico comune italiano interamente belenizzato, questa mattina si è svegliato completamente sbelenizzato. Stufo, arcistufo di Belen, il borgo novarese teatro del «matrimonio dell'anno», ha già divorziato dalla sua divissima, Rodriguez Cozzani (si fosse chiamata solo Cozza, sarebbe stato un oltraggio alla pubblica bellezza).

Da ieri alle 18 la signorina Maria Belen Rodriguez Cozzani è diventata la signora De Martino. Ha sposato Stefano, ex ballerino di Amici, che sull'altare, in un impeto di originalità, pare abbia commentato: «Ormai sono in ballo, mi tocca ballare...». Non è che lo sposo abbia dovuto fare un grande sforzo, visto che la neo moglie è gioia pura per gli occhi; inoltre è piena di soldi, cosa che non guasta mai.

E se ieri tanti vip sono mancati all'appello, è forse perché - sotto sotto - un po' rosicano. Nozze da ricconi in un paese (Comignago) dove non c'è neppure un bancomat; nozze da ricconi in un Paese (l'Italia) dove i bancomat sono tanti, ma gli euro da prelevare sono sempre meno.

Ieri il sindaco di«Belen City» aveva un grande punto interrogativo sulla testa. Ma cosa stava succedendo? Cos'era quel casino che aveva portato, per la prima volta nel serafico tran tran comignaghese, alla chiusura - per «problemi di sicurezza» - della strada che porta a villa Giannone, location dell'«evento».

«Problemi di sicurezza» a Comignago? Come dire, «allarme satanismo» a Medjugorje. Un controsenso. Ma ieri a Comignago si è sposata nientedimeno che la mamma del piccolo Santiago (il simpatico bimbo che alza il ditino medio a favore di fotografo), e quindi tutto è possibile. Compreso che i 1200 residenti siano rimasti per una metà pro-Belen e per una siano diventati anti-Belen.

Partito, quest'ultimo, in netto aumento dopo che ieri i poveri residenti hanno scoperto di essere «sequestrati» in casa propria. Strade chiuse al traffico, ovunque paratie anti-paparazzo e divieto di avvicinarsi alla «zona rossa» (rosa?) per chi non fosse in possesso dell'ambitissimo «pass vip».

Nessuno, ovviamente, degli «indigeni» aveva - non dico il «pass vip» - ma neppure il più modesto «pass sfig» (dove sfig, sta per l'abbreviazione di sfigato). Risultato: i «gorilla» della security privata ingaggiati dalla premiata ditta Belen&Belen (Stefano è socio di minoranza) appena avvistavano un comignaghese doc, gli intimavano di andarsene a dormire.

E se il tapino provava a ribattere: «Ma sono appena le sei di sera, non ho sonno, voglio vedere Belen...», ecco che il bodyguard ribadiva implacabile: «Via, via... A dormire!». Ieri i sudditi della regina Belen, condannati a coricarsi prima di Carosello, meditavano di spezzare le cartene: «Ci sentiamo sequestrati nelle nostre case, in ostaggio degli sposi. Libertà».

Da una parte il paese blindato dalle nozze bling bling (cioè sfarzose ma un po' cafone), dall'altra il giardino di Villa Giannone dove gli ospiti si davano alla pazza gioia. E dire che all'inizio di questa avventura matrimonial-gossippara erano tutti dalla parte della Rodriguez Cozzani. Ma poi la farfallina ha cominciato a fare la farfallona, e allora ogni simpatia è volata via.

La casalinga di Comignago (stretta parente della più celebre casalinga di Voghera) ha iniziato a criticare l'esibizionismo glamour della futura sposa, mentre anche suo marito (il marito della casalinga, non di Belen) ha cominciato a lanciare le pantofole contro il calendario della Rodriguez desnuda attaccato in bagno. Lo spread del gradimento beleniano è crollato in concomitanza con una polemica «avvincente» quanto un botta e risposta tra Renzi e Epifani.

L'autorevole Novelle 2000 (Epifani?) dà della «stressata» all'autorevolissima Belen (Renzi?), suggerendole di «darsi una calmata». La Rodriguez scatta come una molla minacciando querela per non si sa bene quale reato, ma poi scende a più miti consigli, accusando con un tweet Novella 2000 di essere «miseramente in crisi di copie» (Belen, nella concitazione, scrive freudianamente «coppie»).

Ma anche un giornale serio come La Stampa non è lucidissimo, tanto da aver commentato ieri in prima pagina che «Belen è l'indiscutibile icona dell'egemonia sottoculturale di Berlusconia». Boh. Intanto la sposa - impegnatissima nella registrazione del «docufilm» delle nozze - reclama «rispetto per la privacy». La neo signora De Martino non scherza e, dopo aver salutato i fan, lancia un terribile avvertimento: «Se non fate i bravi me ne torno in Argentina!». Buon viaggio.

 

 

Lo sposo Stefano De Martino - belenBELEN, NOZZE BLINDATEstefano belen villa x belenBELEN, NOZZE BLINDATEBELEN, NOZZE BLINDATEBELEN, NOZZE BLINDATEchiacchiere tra belen e silvia toffanin BELEN, NOZZE BLINDATEC fotogallery ImageGallery imageGalleryItem image belen rodriguez stefano de martino matrimonio anteprima x BELEN, NOZZE BLINDATENOZZE BELEN belen nuda belen rodriguez hot

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…