1- DOPO KRISTEN STEWART, CHE ACCHIAPPAVA DUE PISELLI ALLA VOLTA IN "ON THE ROAD" E ZAC EFRON CHE SI FACEVA FARE PIPI' ADDOSSO DA NICOLE KIDMAN, ARRIVA L'ATTESO EX-VAMPIRETTO ROBERT PATTINSON CHE SI LANCIA IN UNA LUNGA VISITA ANALE, DA LUI SUBITA MENTRE NELLA SUA LIMOUSINE ATTRAVERSO IL CENTRO DI UNA MANHATTAN CHE SI STA RIBELLANDO AL CYBER-CAPITALISMO, IN UNA DELLE SCENE GIA' DI CULTO DELL'ATTESO "COSMOPOLIS" DI DAVID CRONENBERG. PUO' FAR MALE, MA E' LO SCOTTO CHE DEVONO PAGARE LE STAR GIOVANILI PER DIVENTARE ADULTE E CREDIBILI NEL CINEMA DI SERIE A 2- DIFFICILE, SOFFERTO, LUNGO, MA DI GRANDE POTENZA EPICA E MORALE IL RUSSO “V TUMANE” 3- FAVORITI: "AMOUR" DI HANEKE, LE SUORE LESBO DI MUNGIU, PERFINO "LA CACCIA" DI VINTENBERG (PARE MOLTO AMATO DA MORETTI). MA ANCHE "PARADISE LOVE" E "HOLY MOTORS". FRA GLI ATTORI, LA COPPIA TRINTIGNANT-RIVA E MARION COTILLARD. GARRONE? CHISSA'
Marco Giusti per Dagospia
Cannes 2012. Nono giorno. Dopo Kristen Stewart, che acchiappava due piselli alla volta in "On The Road" arriva l'atteso ex-vampiretto Robert Pattinson che si lancia in una lunga visita anale, da lui subita mentre nella sua limousine attraverso il centro di una Manhattan che si sta ribellando al cyber-capitalismo, in una delle scene gia' di culto dell'atteso "Cosmopolis" di David Cronenberg, tratto dal romanzo di Don De Lillo. Puo' far male, ma e' lo scotto che devono pagare le star giovanili per diventare adulte e credibili nel cinema di serie A.
Zac Efron si faceva fare pipi' addosso da Nicole Kidman e Robert Pattinson deve subire questa visita rettale mentre scopre che la sua interlocutrice sta martirizzando una bottiglia di plastica vuota. Chiaro sintomo di eccitamento sessuale. Non il capolavoro di Cronenberg, "Cosmopolis", dopo l'accademico e non del tutto riuscito "A Dangerous Method", e' un buon ritorno al cinema più classico e riconoscibile del regista.
Quasi tutto racchiuso nell'angusto interno della limousine de luxe di Pattinson, nel ruolo del giovane miliardario Erick Packer, dove scopa, fa affari, parla, piange, rivela le sue massime sul mondo e sul rapporto tempo-denaro in un'epoca dove proprio il tempo non e' più' contemporaneo, "Cosmopolis" e' un film parlatissimo costruito su grandi sequenze dominate dai personaggi che il miliardario incontra nel corso di una lunga e difficile giornata.
Da Juliette Binoche a Samantha Morton, da Paul Giamatti a un Mathieu Amalric nel buffo ruolo di un lanciatore di torte alla crema professionista e biondo. Packer scopre di avere una prostata asimmetrica e questo cambiera' la sua visione perfetta del mondo e degli affari. Sa anche che qualcuno lo vuole uccidere e che ha bisogno di un taglio di capelli da un vecchio barbiere del Bronx, che scopriremo amico di suo padre. Tutto questo lo portera' inesorabilmente a una discesa icaresca dal sole (la limousine dove vive) sulla Terra, dove non potra' che bruciarsi le ali.
Film di grande intelligenza sul neo-capitalismo attuale e la lotta di classe, molto simile nella storia a "Holy Motors", prodotto dal portoghese Paulo Branco (il produttore di De Oliveira e di decine di grandi film da festival) con capitale franco-canadese, non trova nel suo pur volenteroso giovane protagonista un vero punto d'appoggio, ma lo sfrutta a dovere a livello mediatico (basta vedere come e' stato accolto Pattinson alla conferenza stampa) e lo fa aiutare da attori e soprattutto attrici eccezionali. Notevoli le citazioni di Mark Rothko che sembrano illustrare la follia della perfezione simmetrica del neo capitalismo che ci ha portato al disastro economico attuale.
Difficile, sofferto, lungo, ma di grande potenza epica e morale anche l'altro film in concorso della giornata, il russo "V Tumane"("Nella nebbia") di Sergei Loznitsa, tratto dal romanzo di Vassili Bykov. Loznitsa aveva stupito Cannes un paio d'anni fa con la sua opera prima, molto più' oscura di questa, che almeno ha una vera e propria trama comprensibile anche se ci pare meno innovativo. Tempo di guerra in Biellorussia. Nessuno e' davvero innocente e non esiste più un senso morale a guidarci.
Tre uomini, che hanno sabotato le linee ferroviarie, vengono impiccati dai tedeschi e dai collaborazionisti russi nella piazza di un villaggio rurale. Nella scena successiva due partigiani vanno a prelevare a casa sua, dove vive col figlioletto e la moglie, un uomo, Souchenia, che era stato arrestato con gli altri tre, ma che era stato misteriosamente rilasciato dai tedeschi. Ha tradito, pensa il comando partigiano e deve quindi morire. Ma chi sa se ha veramente tradito? Mentre sta per essere fucilato di notte nel bosco, i tedeschi sorprendono la pattuglia e feriscono pesantemente Kolya, il partigiano che stava puntando il fucile sul Souchenia.
Questo, invece di scappare, rimane col suo killer, che conosceva al villaggio, e lo cura. Sapendo che la storia lo bollera' come traditore decide di ricostrursi la dignita' ingiustamente perduta. A questo punto partono i flashback che riguardano i tre personaggi sperduti nel bosco e che mettono in discussione i loro ruoli e la loro innocenza. I due partigiani non hanno compiuto azioni cosi' eroiche e il presunto traditore deve la sua maledizione ai tedeschi che lo hanno rilasciato per farlo uccidere dai suoi compagni. Come in un film di Nicholas Ray o di Robert Aldrich tra gli eroi e i vigliacchi non ci sono poi tante differenze e nemmeno tra i morti e i vivi. E la nebbia coprira' tutto.
Film troppo difficile da seguire alla fine di un festival come quello di Cannes, visto da critici stroncati da tosse, sonno e cattiva digestione, non trovera', temiamo, l'accoglienza che dovrebbe neanche dalla giuria che sta arrivando alla fine della sua missione. Da quel che si sente tra i massimi favoriti dovrebbero esserci "Amour" di Haneke, lo era fin dall'inizio, le suore lesbo di Mungiu, perfino "La caccia" di Vintenberg (voci lo danno molto amato da Moretti). Ma potrebbero avere spazio anche "Paradise Love" di Ulrich Seid, "Holy Motors" di Carax, accolta da vero entusiasmo in sala e alla conferenza stampa. Fra gli attori hanno molto colpito la coppia Trintignant-Riva e la bella senza gambe Marion Cotillard. Garrone? Chissa'....











