
LA CANNES DEI GIUSTI – “TESTA O CROCE?”, SECONDO FILM ITALIANO A UN CERTAIN REGARD, È UN BUON WESTERN AMBIENTATO NELL'ITALIA DI INIZIO DEL SECOLO SCORSO, CHE GIOCA CON I CANONI DELLO SPAGHETTI WESTERN, PIENO DI IDEE E DI VITALITÀ - E ANCHE PARECCHIO ORIGINALE VISTO CHE RISPOLVERA UNA VECCHIA STORIA, QUELLA DI BUFFALO BILL IN ITALIA - ALLA FINE IL FILM HA QUALCHE SCOMPENSO, MA È PIENO DI BRIO, DI BELLE LUCI, DI INQUADRATURE INTELLIGENTI, DI TRAPPOLE PER LO SPETTATORE PIÙ COLTO, ED È SEMPRE MOLTO DIVERTENTE…
Marco Giusti per Dagospia
nadia tereszkiewicz e alessandro borghi in testa o croce?
Eccolo il secondo film italiano a Un certain regard. E non solo è buono è anche un western ambientato nell'Italia di inizio del secolo scorso, che gioca con i canoni dello spaghetti western. E' “Testa o croce?” scritto e diretto da Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis, i registi del "Re Granchio", prodotto da Tommaso Bertani. Stefano Centini, Olivia Musini.
Buono anche questo, ripeto, pieno di idee e di vitalità. E anche parecchio originale visto che rispolvera una vecchia storia, quella di Buffalo Bill in Italia. Da ragazzino in Maremma sono cresciuto con il mito della sfida tra cowboy americani e butteri vinta, si diceva, dai butteri. Vallo a sapere. Quando Buffalo Bill arrivò in Italia, e lo fece due volte, nel 1890 e nel 1906, incontrando pure il papa, Leone XIII, non sapeva, però, che avrebbe dato il via a una serie ricchissima di western italiani. A cominciare proprio dal muto.
john c. reilly in testa o croce?
L’arrivo quindi di questo ultimo, davvero curioso, vitale, assolutamente originale western italiano, perché ambientato in Italia, nel Lazio, ma costruito come molti riferimenti al western classico e spaghetti, “Testa o croce?”, già titolo di un vecchio spaghetti di Guido Zurli girato alla Pisorno, gli studi tra Pisa e LIvorno ideati da Giovacchino Forzano, ci risveglia tutta una serie di vecchie passioni. Anche perché Alessandro Borghi sarebbe davvero perfetto come Django, ha gli occhi, la barba e il fisico giusti, anche se parla volutamente romano come in fosse in un film di Sergio Citti.
nadia tereszkiewicz in testa o croce?
E con lui, oltre alla brava protagonista femminile Nadia Tereszkiewicz (“Mon crime”) e al Buffalo Bill di John C. Reilly, che porta un po’ di Altman e di Paul Thomas Anderson all’operazione, non possiamo non salutare con calore il ritorno di Gianni Garko, alias Sartana, in un ruolo importante di padrone cattivo. E' un film che gioca molto con le tante strade che portano a situazioni classiche da western italiano, si tocca perfino il Tortilla western con l’argentino rivoluzionario che parla come Tomas MIlian.
Nel mezzo dell’arrivo di Buffalo Bill in Italia, una promessa sposa non proprio convinta, la Rosa di Nadia Tereskiewicz, spara al futuro marito, figlio del boss sartanesco Gianni Garko, e scappa con il vaccaro Santino non si sa bene dove. A quel punto parte una fuga da vero western nelle campagne romane. Rosa e Santino, che finisce ricercato come bandito con tanto di taglia di 1000 scudi sulla sua testa, e un divertito Buffalo Bill pronto a dargli la caccia col suo scrivano al fianco.
nadia tereszkiewicz e alessandro borghi in testa o croce?
Quando Santino finisce in carcere con un brutto ceffo, Gabriele Silli, verrà salvato come fossimo in “Quien sabe?” di Damiano Damiani da un argentino fuori di testa, Peter Lanzani, che lo convince a diventare capopopolo. Il finale non ve lo dico. Diciamo che Rigo de Righi e Zoppis inseriscono nel loro cinema, favolistico, che i fan del “Re Granchio” apprezzeranno di sicuro, una storia da western italiano coi banditi in fuga e molte citazioni da Corbucci a Peckinpah, magari con qualche tarantinata in più.
alessandro borghi in testa o croce?
Alla fine il film ha qualche scompenso, non è facile fare un western dopo tanti anni, ma è sempre pieno di brio, di belle luci, di inquadrature intelligenti, di trappole per lo spettatore più colto, è sempre molto divertente, e poi ci sono non solo Django e il Sartana originale, ma anche Buffalo Bill.