nanni moretti il sol dell'avvenire dellavvenire

CARO SUDARIO - I FILM DI MORETTI DA VENT’ANNI A QUESTA PARTE SI FATICA A “GUARDARLI”. PERCHÉ A FORZA DI LEVIGARE L’ASPETTO ESTETICO (“IMMAGINI BRUTTE”, PIATTE, BANALI, CONDITE DA QUELLO HUMOR AUTOBIOGRAFICO PER FAN AFFEZIONATI), IN SCENA RIMANE SOLO LA TERRORISTICA CONVENZIONALITÀ DI CAMICIE, MAGLIONCINI E I PRIMI PIANI DI NANNI (TANTI, DAVVERO) – A UN CERTO PUNTO SBUCANO I VERI RENZO PIANO, CORRADO AUGIAS E CHIARA VALERIO A FARCI LA MORALINA PERFINO SU ‘’APOCALYPSE NOW’’, NEL CASO NON AVESSIMO CAPITO L’USO DELLA VIOLENZA NEL FILM DI COPPOLA

nanni moretti

Davide Turrini per il Fatto Quotidiano.it

 

Aridategli Lev Trotsky. Nanni Moretti continua ad inseguire la sua personale ossessione drammaturgica di una imperitura, traumatica, reiterata separazione sentimentale. Nel senso che vorrebbe fare un film sulla crisi di coppia (che però non guarderebbe nessuno e che infatti non prepara mai per intero).

 

Eccolo allora, con arguzia spinta, ancora una volta deviare, mescolare, disorganizzare il suo nuovo film, Il sol dell’avvenire, sul versante politico nel tipico pastiche tragicomico morettiano. Quello delle “immagini brutte”, piatte, banali, condite da quello humor autobiografico per fan affezionati.

 

nanni moretti

Sarà una forma di protezione per il proprio pubblico, ma i film di Moretti da vent’anni a questa parte si fatica a “guardarli”. Perché a forza di levigare l’aspetto estetico, a renderne gli ipotetici eccessi il meno gratuiti possibile (sul pippone che fa ad un regista di un film d’azione torniamo a breve), in scena rimane solo la terroristica convenzionalità di camicie, maglioncini e i primi piani di Nanni (tanti, davvero).

 

Ne Il sol dell’avvenire, insomma, lo strazio della separazione dalla moglie (Margherita Buy) che travolge il protagonista, il regista Giovanni (Moretti), rimane carsicamente sottotraccia (vedi quel che accade al protagonista de Il Caimano), mentre sembra come continuamente divaricarsi e fondersi il film (nel film) che Giovanni gira nel 1956 in una sezione periferica del PCI a Roma dove arriva il circo ungherese Budovari, mentre a Budapest irrompono i carri armati sovietici a reprimere col sangue i moti di ribellione al sistema sovietico.

 

nanni moretti il sol dell avvenire 3

Così se Ennio (Silvio Orlando), il segretario della sezione, rimane trinariciuto e fedele alla linea del partito, Vera (Barbora Bobulova), sua moglie, che fa la sarta, va in ebollizione per i ribelli ungheresi. La ricucitura improbabile tra Ennio e Vera scorre in parallelo alla ri-composizione sentimentale impossibile tra Giovanni e sua moglie, peraltro produttrice storica dei suoi film ma che qui affianca la produzione claudicante del film del marito con la produzione di un action movie di alto rilievo commerciale che Giovanni detesta.

 

nanni moretti il sol dell avvenire 2

Se c’è un elemento peculiare prettamente fomale ne Il sol dell’avvenire è proprio questa compenetrazione di dimensioni spaziali/temporali (il set nel set con le stanze contigue che vengono attraversate e le riprese in oggettiva dall’alto) per una narrazione puntellata dal solito ossigeno vitale di brani musicali italiani (Battiato, Tenco, ecc…) dove sciogliersi in un ballo corale e da quelli che oramai sono veri e propri sketch comici idiosincratici (vedi la gag sui sabot) dell’autore demiurgo slegati dalla narrazione principale.

nanni moretti il sol dell avvenire 1

 

Un esempio è ciò che accade sul set del film d’azione dove il regista Giovanni blocca fisicamente con prepotenza l’ultimo ciak di pura violenza e sbucano i veri Renzo Piano, Corrado Augias e Chiara Valerio in chiave di comico disimpegno ma chiaramente lì a farci la moralina perfino su Apocalypse Now, nel caso non avessimo capito l’uso della violenza nel film di Coppola.

 

Dall’altro lato c’è un dato politico da piccolo mondo antico, substrato nostalgico pietrificato, che nel suo anelito libertario di 67 anni fa (“la storia si fa con i se”, dice Giovanni, quindi nel suo film la base operaia comunista si ribella al partito) spinge ad un richiamo ufficiale per l’interesse ipotetico sul vetusto tema provato da casalinghe, braccianti e pastori di morettiana memoria.

 

il sol dell'avvenire nanni moretti 3

Se si pensa che l’autore di Caro diario riesuma il trotskismo nel 2023 non più per il famigerato musical con il pasticciere (amici, non era una battuta, chiaro?) ma per usarlo come spuntata arma politica di cambiamento (dopo il ’56 ci sono stati il ’68 e il ’77 poi tutta la controffensiva liberista degli anni ’80, delle terze vie dei ’90, ma fa nulla) e anche come velato spunto liberatorio socio-individuale, si comprende quanto Il sol dell’avvenire abbia politicamente fiato cortissimo in debito di lacrimoni per la marcia trionfale ai Fori Imperiali con tutti i personaggi di questo film e dell’intera filmografia morettiana (tra gli altri Sastri, Carpentieri, Trinca, e pure l’ex moglie Silvia Nono) a reggere bandiere rosse e immagini di Lev Trotsky (sic), liberati psicologicamente e finalmente dal giogo dello stalinismo.

il sol dell'avvenire nanni moretti 1

 

Infine, se si può scrivere, Buy, Orlando, Bobulova per nostra fortuna infondono una minima vitalità al film, perché come sempre la cristallizzazione della presenza morettiana al centro della scena diventa spasmodico esercizio di culto rivolto allo spettatore/fan fin quasi ad un annullamento di una vera e propria funzione registica dietro la macchina da presa.

 

nanni moretti e margherita buy in il sole dell'avvenire

Sull’impercettibile sottotrama buttata lì per star dentro al progressismo attuale con la coppia gay osteggiata dai cattivi comunisti e l’ultima inquadratura feticista con Giovanni/Moretti nel corteo che fa ciao ciao con la manina verso la macchina da presa cali per sempre un dignitoso silenzio.

il sol dell'avvenire nanni moretti 2nanni moretti il sol dell'avvenire 2nanni moretti il sol dell'avvenire 3margherita buy nanni moretti il sol dell'avvenire nanni moretti il sol dell'avvenire 1il sol dell'avvenire di nanni moretti nanni moretti e silvio orlando in il sole dell avvenire

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…