carrai chirico

CARRAI IN VERSIONE CYBERGURU AL CAFFE’ DELLA VERSILIANA: “IL LIBRO DI RENZI? NON L’HO LETTO - LUI DICE DI NON AVER AVUTO ABBASTANZA CORAGGIO PER CONDURRE IN PORTO LA MIA NOMINA A CAPO DELLA CYBERSECURITY DI PALAZZO CHIGI? NON HO PERSO IO MA L’ITALIA E LA SUA SICUREZZA - GIÀ OGGI CON I MIEI RAGAZZI SIAMO CAPACI DI HACKERARE UN PACEMAKER…"

CARRAI IL CAFFE' DELLA VERSILIANACARRAI IL CAFFE' DELLA VERSILIANA

Dagonota

 

Marco Carrai in versione cyberguru. Al Caffè della Versiliana la platea ascolta rapita un insolitamente loquace Carrai che, intervistato dai giornalisti Annalisa Chirico e Marco Ventura, tratteggia sfide e scenari come un novello Steve Jobs. Ad ascoltarlo in prima fila ci sono il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti con la compagna Patrizia d’Asburgo, il sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni, l’avvocato renziano Alberto Bianchi.

 

CHIRICO IL CAFFE' DELLA VERSILIANACHIRICO IL CAFFE' DELLA VERSILIANA

‘La cybersecurity è uno dei principali challenge del futuro, non lo dico io ma il governo americano. - spiega Carrai nelle vesti di evangelizzatore hi-tech - Viviamo in un sistema socio-tecnico fondato sulla iperconnettività. Lo smartphone, per intenderci, è diventato la prosecuzione della nostra esistenza’. Ad affiancarlo nella cyber performance c’è il super esperto Roberto Baldoni che dirige il Centro di ricerca in Cyber intelligence e information security dell’Università La Sapienza.

 

 ‘Sono cinque miliardi gli oggetti interconnessi nel mondo, si stima che nel 2020 diventeranno 25 miliardi - prosegue Carrai -  Già oggi con i miei ragazzi siamo capaci di hackerare un pacemaker. Come ha raccontato pure la stampa, in un incontro riservato alcuni mesi fa ho dato prova ai presenti di come si possano orientare le comunicazioni da remoto. Ho disposto due telefoni cellulari su un tavolo, poi con il mio apparecchio ho mandato un messaggio come se lo stesso fosse stato scambiato tra quei due telefoni. In Israele, paese di cui mi considero un figlio eletto per ragioni anzitutto spirituali, ciò non sarebbe stato possibile perché il sistema sarebbe andato immediatamente in blocco. Il nostro livello di protezione è inferiore, ma stiamo facendo passi avanti’.

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Tra phishing, trolls in agguato e precauzioni anti-malware, la Chirico, in gonna corta balneare, ha scongiurato il rischio sonnolenza domandando al Carrai un giudizio sul libro Avanti in cui Matteo Renzi ammette di non aver avuto il coraggio necessario per condurre in porto la di lui nomina a capo dell’unità di coordinamento della cybersecurity a Palazzo Chigi. ‘Il libro di Matteo non ho avuto ancora il tempo di leggerlo. Non mi aspetto un trattato tecnologico, lui deve parlare di politica. - ha replicato Carrai - Quanto alla mancata nomina, io ho ricevuto una richiesta e ho offerto la mia disponibilità, secondo il motto nulla chiedere nulla rifiutare. Non sarei andato a fare l’agente segreto né mi sarei occupato di questioni di competenza del Dis e dei servizi operativi. Si è persa una occasione, e non lo dico per me: può chiamarsi Carrai o Rossi ma una struttura governativa ad hoc è nell’interesse del paese. Non ho perso io che pure avevo l’expertise per ricoprire quel ruolo. Ha perso l’Italia e la sua sicurezza.

CARRAI CHIRICO IL CAFFE' DELLA VERSILIANACARRAI CHIRICO IL CAFFE' DELLA VERSILIANA

 

Prendo atto però che dal male nasce talvolta il bene, così il governo Gentiloni ha adottato un decreto per muovere i primi passi concreti verso un coordinamento apposito, realizzando il progetto avviato dal governo Renzi. Attorno alla mia nomina hanno montato sul nulla una montagna di polemiche che mi hanno amareggiato e complicato la vita. In quei mesi con i miei legali mi sono posto il problema di creare un trust, forse sono stato il primo in Italia a pormi il problema di come prevenire un eventuale conflitto di interessi. Alla fine è andata com’è andata. Io sono e resto un uomo privato. Ho subito una pesante compressione della mia privacy. Per fortuna, adesso pare finita’.

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La Chirico gli ha fatto notare che Renzi potrebbe pur sempre tornare a Palazzo Chigi. ‘All’amico Matteo, e sottolineo all’amico, auguro di tornare al governo. Per me stesso e per la mia famiglia, spero di vivere in uno stato di diritto che mi consenta, nel rispetto della legge, di condurre la mia vita regolarmente, senza indebite intrusioni. Io non mi occupo di politica, né mi piace parlarne, sono e resto un imprenditore. Giro il mondo, il mio mestiere è scovare tecnologie e talenti. Non c’è centro di ricerca che io abbia visitato dove non vi sia almeno un ricercatore italiano. L’Italia è un paese straordinario, e senza una burocrazia asfissiante correrebbe come un treno. La parola chiave è semplificare’.

 

A proposito della cyberwar con l’inchiesta aperta negli Stati Uniti per le interferenze russe nelle ultime elezioni presidenziali e gli attacchi degli hacker russi contro l’europeista Macron, Carrai ha detto che ‘il rischio di interferenze straniere esiste pure in Italia in vista delle prossime elezioni politiche. Ancora più preoccupante è il peso della contropropaganda che è sempre esistita ma oggi grazie al web, a colpi di fake news, è più facile da attuare e più insidiosa nell’opinione pubblica. Ciò che è virale è vero. Alcuni soggetti lo hanno capito e hanno sviluppato una potenza d fuoco, altri obiettivamente arrancano. Ma non fatemi entrare nel dettaglio, io non mi occupo della politica italiana’. 

IL LIBRO DI MATTEO RENZI - AVANTIIL LIBRO DI MATTEO RENZI - AVANTIcarrai renzi carrai renzi

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