LA CASA DEL “GRANDE FRATELLO” È BRUCIATA? GLI SNOB DI TWITTER ESULTANO ALLA FACCIA DEI MILIONI PERSI E DI CHI RISCHIA DI PERDERE IL LAVORO. L’IMPORTANTE È SMERDARE I REALITY


1. HANNO BRUCIATO LA CASA DEL GRANDE FRATELLO (ED È COME SE FOSSE KANYE WEST)
Matteo Bordone per il suo blog, http://www.freddynietzsche.com/

L'incendio che la notte scorsa ha distrutto la casa del Grande Fratello è un fatto grave. È grave perché a Cinecittà ci sono già stati altri incendi, e quindi anche questo potrebbe essere doloso. Abbiamo una industria cinematografica piccola: se l'affidabilità di Cinecittà è distrutta dalla malavita, chi lavora nel cinema, nella tv, oltre a chi ama cinema e tv, ha di che preoccuparsi. Non che si faccia tutto a Cinecittà, certo, però è importante lo stesso. Il cinema e la tv sono lavori collettivi complessi, come la produzione di automobili, e sotto certi volumi è impossibile fare andare le catene di montaggio.

Vedo che sui socialini di ogni tipo è partita la solita gara imbecille a chi si dissocia più forte dal Grande Fratello, che in questo caso sfocia nella gioia, nell'invocazione alla maledizione divina, nel plauso alla fortuna che ci vede benissimo quando manda in cenere il set.

Da anni attorno al Grande Fratello, una delle rivoluzioni formali più interessanti della tv di qualche anno fa, è nato un riflesso condizionato sciocco e snobistico. Il GF è stato il programma che ha messo insieme gli esperimenti di psicologia sociale degli anni Sessanta, la democratizzazione della diretta degli Ottanta, la fantascienza dello spazio interno di J.G. Ballard, gli esperimenti di vita in ecosistemi chiusi della NASA, un nuovo senso della privacy che oggi capiamo molto meglio, con novità tecniche, di linguaggio, di proposta commerciale, pubblicitaria e non solo, il tutto ottenendo un successo di pubblico notevolissimo.

Il GF è stato vissuto come un'esperienza nazionalpopolare, nel senso che se ne è parlato per tutto il paese, spesso e volentieri, edizione dopo edizione, con partecipazione, come fosse un evento storico che riguarda tutti. Eppure c'è chi si è incistato a dirsi distante, lontano - Che, scherziamo? IO?! - dal GF e da chi lo fa, più che da chi lo guarda. Universi interi di opinionisti di strada che non pensano niente della tv, ma col GF ce l'hanno a morte.

Il problema è che avercela con il GF è come avercela con l'hip-hop. È lecito dire di non amare personalmente l'hip-hop, ma solo dei conservatori ignoranti possono oggi dire che l'hip-hop non è importante, che non vale niente, che non è musica. Lo stesso vale per il GF, che è una forma moderna di comunicazione capace di influenzare tutto quello che ha intorno, un prodotto che piace al pubblico e, se gestito bene, può fare ancora buoni ascolti. Il fastidio di una parte della stampa e della cultura italiana nei confronti del Grande Fratello ha sempre parlato chiaro sulla qualità della stampa e della cultura italiana.

Quasi tutti ne parlarono (e in alcuni casi ne parlano ancora da allora) male per tigna, come stessero insultando i ciclisti in testa al gruppo durante una salita inaffrontabile, col narcisismo di quel pensiero antitelevisivo che ancora oggi nel nostro paese fiorisce tra le persone che aprono bocca in pubblico (a.D. 2013). È un pensiero per cui la tv non può intrattenere, non può rischiare, non può fare niente di interessante, non deve provarci, è marcia per la propria natura ibrida di attività economica e culturale, di sciocchezza e strumento indispensabile. Pare che invece gli editori di libri loro sì, possano, ma deve essere per via di Proust o Errideluca.

Tutti quelli che si rallegrano, e che stanno scrivendo cretinate in rete o su qualche giornale (vedremo domani) sono gli stessi che quando bruciano i teatri dove non vanno parlano di scempio e disgrazia, omicidio della cultura e della storia, posti di lavoro e patrimonio.

Se, come credo, qualcuno parlerà di fine di un ciclo, di parabola, di sfortuna, di segno, segnale, discrasia con i tempi difficili e altre sciocchezze tipiche della sociologia da bancone dei nostri giornali, sappiate che in genere sono quelli che non hanno capito niente di tv e paese. Spesso si riconoscono perché citano Pasolini o Bauman (in passato al posto di Bauman c'era Popper). Li ha inceneriti Moretti in Caro Diario nel 1993, ma loro non se ne sono accorti.

Speriamo che il GF si faccia, che si faccia bene, e che sia divertente. A chi ci lavora, gente, daje tutta!


PS - A scanso di equivoci, è ovviamente sacrosanto detestare il Grande Fratello, ignorarlo del tutto, provare anche intimo schifo nei confronti del programma, avare addirittura degli attacchi di fastidio e prurito solo sentendolo nominare. Ci mancherebbe altro. Anche il più rilevante dei prodotti può fare schifo allo spettatore o al critico (che però ne dovrebbe riconoscere il valore linguistico e la popolarità).

Non è di questo che si parla. Prendere il GF come simbolo di una decadenza palese dei costumi che passa dalla tv e della sua degenerazione, ecco, quello è da alfieri ridicoli della stupidità per pochi. Anche sperare che le cose che non ci piacciono non esistano più e vengano risucchiate nelle viscere della terra per opera del dio del (nostro) buongusto, ecco, anche quello è da spostati.


2. TWEET DI SOLIDARIETÀ PER IL "GRANDE FRATELLO"

Giancarlo Leone ‏@giankaleone12h
Solidarietà a Endemol per l'incendio (doloso?) a Cinecittà degli studi del Grande Fratello.

alessia marcuzzi ‏@lapinella20h
Sn senza parole x la notizia dell'incendio,ma sn sicura che grz al lavoro della grande squadra di Gf e di cinecitta' ce la faremo. Grazie

Andrea Salerno ‏@SalernoSal14 Dic
La casa del Grande fratello distrutta da un incendio. Dopo tutte le battute, pensate a quanti rischiano di perdere il loro lavoro. #tv

marco liorni ‏@marcoliorni14 Dic
A fuoco un pezzo di storia della Tv. Quanti ricordi. Un abbraccio a tanti amici che ora la rifaranno più bella di prima. #casagf

EX CONCORRENTI
guendalina canessa ‏@superguenda18h
Ma io so che dietro ci sono persone meravigliose che lavorano costantemente che sono devastate. Ragazzi, ragazze vi sono vicino

Maicol Berti ‏@MaIcOl_BeRtI14 Dic
Triste! xke con un incendio se ne andata metà della mia vita... @GrandeFratello

George Leonard ‏@Georgeleonard8216h
la famosa CASA del Grande Fratello,come saprete purtroppo è andata in fiamme...i ricordi restano però vivi più...

Serena Garitta ‏@SerenaGaritta116h
@GrandeFratello E' stata #casa mia. Vi voglio bene

 

 

CONCORRENTI DEL GRANDE FRATELLO CASA DEL GRANDE FRATELLO A CINECITTABRUCIATA IN UN ROGO LA CASA DEL GRANDE FRATELLO A CINECITTAGRANDE FRATELLO 10CASA DEL GRANDE FRATELLO A CINECITTACASA DEL GRANDE FRATELLO A CINECITTABRUCIATA IN UN ROGO LA CASA DEL GRANDE FRATELLO A CINECITTAAlessia Marcuzzi - Grande Fratello 12grande fratello6 marcuzzi2MARCO LIORNI GRANDE FRATELLO 10FERDI Grande fratello

Ultimi Dagoreport

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...